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27 novembre: giornata nazionale sull’immensa balla della ricerca sul cancro del dott. Giuseppe Nacci

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In realtà, la storia della "scoperta
della cura del cancro" è vecchia, molto più vecchia, vecchia di almeno 150
anni, o forse più, volendo risalire fino a Ippocrate di Kos e a ciò che
dicevano i medici romani già nel Secondo Secolo Dopo Cristo.

Phillip Day, nel suo libro "Cancro,
se vuoi la vita prepara la verità", Credence Publications, 2003, riprende
gran parte del lavoro fatto dal grande scienziato americano Ernest Krebs, con
le sue riscoperte in merito all’utilizzo della vitamina B17 nella cura del
cancro.

Ciò che segue sono appunti parzialmente
tratti da diversi testi fra cui il libro di Phillip Day, di cui comunque, da
parte dell’autore del presente lavoro, dott. Giuseppe Nacci, non si condivide
la teoria trofoblastica come noxa eziopatogenetica, preferendo invece ritenere
il tumore come una "semplice conseguenza di carenze vitaminiche protratte
nel tempo con successiva impossibilità da parte delle cellule vecchie di andare
incontro alla normale apoptosi per carenza estrema di vitamine adatte al
normale funzionamento apoptotico insito nel sistema del DNA".

In questa luce, la vitamina B17 è una
vitamina naturale di "seconda linea" che interviene quando le
vitamine naturali (vedi www.lecurenaturali.com : "vitamine NATURALI che
fanno suicidare i tumori") risultano essere insufficienti a tenere sotto
controllo il turn-over cellulare, e cloni di cellule maligne hanno iniziato a
formarsi nell’organismo, eludendo, almeno in parte, le difese immunitarie normalmente
preposte, in primis nei linfonodi prossimali al tumore, come i linfociti
Natural Killer (vedi www.lecurenaturali.com/natural_killer.htm ).

La storia "moderna" della
vitamina B17 iniziò nel 1830, quando due scienziati francesi, Roubiquet e
Bontron-Chariand, purificarono per la prima volta una strana vitamina, a cui fu
dato il nome di Amigdalina o vitamina B17.

Sette anni dopo, due scienziati tedeschi,
Von Liebig e Woehier, scoprirono che questa strana vitamina, normalmente
contenuta in tutti i semi della frutta (ad eccezione degli agrumi) poteva
essere scomposta da uno specifico enzima, e soltanto da esso, in ioni-Cianuro,
Benzaldeide e Glucosio.

Il passaggio all’uomo, per terapie
medico-oncologiche, seguì di pari passo, essendo anche nota nella Medicina Classica
Occidentale l’utilizzo dei semi amari della frutta per la cura di una strana
malattia metabolica, a quel tempo molto rara, chiamata "cancro", ma
che era conosciuta fin dall’antichità: ad esempio, nel Secondo Secolo Dopo
Cristo i medici romani si erano accorti che il cancro era frequente nella
popolazione povera di Roma e non di coloro che vivevano nelle campagne, ed
avevano messo in relazione questa strana malattia con un’alimentazione troppo
proteica e amidacea (legumi iperproteici come le lenticchie e pane povero di
cattiva qualità).

Già allora era anche nota a tutti i
medici romani la famosa affermazione di Ippocrate di Kos, fondatore della
Medicina Classica Occidentale, in merito alle cure del cancro: ".il cancro
non si cura con il ferro del chirurgo, ma con la dieta vegetariana e le erbe
mediche.

Così come era anche ben nota un’altra
grande massima del grande medico greco: ". fa che la medicina sia il tuo
cibo, e che il cibo sia la tua medicina."

(Nota dell’autore del presente lavoro,
dott. Giuseppe Nacci: personalmente si ritiene che se il paziente tumorale è in
grave pericolo di vita immediata, l’intervento chirurgico debba sempre essere
eseguito; sicuramente, ai tempi di Ippocrate la chirurgia non era paragonabile
a quella attuale).

Così, quindici anni dopo le prime
esperienze scientifiche francesi, nel 1845, la rivista medico-scientifica
francese "Gazette Medicale de Paris", (1845, No. 13, pp.: 577-582) e,
successivamente, anche quella tedesca "Journal Chirurgie und Augenheilkunde"(1846,
No. 35, pp.. 7-28), descrissero il primo caso di terapia metabolica con
vitamina B17 per la "cura del cancro", ad opera del medico russo
Inosmetzeff, professore presso l’Università Imperiale di Tutte le Russie di
Mosca: la terapia era stata eseguita su un ventenne tumorale, e la terapia era
consistita in 46 grammi di Amigdalina somministrata per 3 mesi; il grande
medico russo aveva curato anche una donna di 48 anni, con estese metastasi da
cancro ovarico, e questa donna, nel 1845, risultava essere ancora viva dopo ben
11 anni dalla terapia metabolica con Amigdalina: in entrambi i casi, il dott.
Inosmetzeff affermò di non aver notato mai effetti collaterali da parte della
vitamina scoperta dai francesi nel 1830 e meglio caratterizzata dai tedeschi
nel 1837.

Ma fu soltanto più di un secolo dopo, nel
1950, che uno scrupoloso ricercatore americano, Ernest Krebs, iniziò a curare
di nuovo il cancro con questa strana vitamina, che, dopo averla fatta bollire,
evaporare in alcool, e quindi decantare in piccoli cristalli bianchi,
ribattezzò "Laetrile".

La parola "Laetrile" è un
acronimo della parola "LAEvomandeloniTRILE-glucoside. Essa è quasi
equivalente all’Amigdalina naturalmente contenuta nei semini amari della
frutta, con l’unica differenza di una molecola in meno di glucosio. Infatti la
sua struttura chimica è: D-1 mandelonitrile-beta-glucuronide, mentre
l’Amigdalina è D-mandelonitrile-bi-glucoside.

Esistono almeno una dozzina di altri
glucosidi cianogenetici (nitrosilidi) simili all’Amigdalina, contenuti in
ortaggi, frutta (compresi i limoni), cassava, legumi e cereali (Oke: "the
role of hydrocyanic acid in nutrition", in "World Review of Nutrition
and Dietetics", Vol.
II, Bourne G.H.,
ed. Basel: S.Karger, 1969, pp.: 170-198; Krebs E.: "The Nitrilosides in
Plants and Animals", New Rochelle: Arlington House, 1974, pp.: 145-164).

Nota: nel sito www.lecurenaturali.com ,
al capitolo 5 ("Piante che fanno suicidare il cancro") sono riportate
diverse di queste piante ricche di vitamina B17, accanto anche alla menzione di
un altro centinaio di vitamine con funzioni simili (induzione di morte in
cellule tumorali, senza danno alle cellule sane), anche se con meccanismo
diverso (attivazione delle endonucleasi e apoptosi della cellula tumorale
stessa per frammentazione del suo stesso DNA).

La vitamina B 17 è una molecola stabile,
chimicamente inerte e non nociva se assunta nelle giuste quantità appropriate e
sotto controllo medico. Il dosaggio iniziale raccomandato nell’adulto è di 4-5
semini amari al giorno se semini amari di albicocca (quantità maggiori o minori
se di altro frutto) per la prima settimana, salendo o meno di dosaggio nella
settimane successive, a discrezione del medico, fino a raggiungere valori che
devono essere accuratamente calcolati in funzione dell’emi-vita biologica della
vitamina B17, delle analisi urinarie (presenza di Tiocianato di sodio e di
acido ippurico in quantità tale da far presumere un superamento della
soglia-limite ritenuta compatibile per la terapia in atto), della massa ematica
e corporea del paziente, della buona o cattiva funzionalità epatica, renale e
di altri organi, della possibile colliquazione massiccia della massa tumorale
con possibile exitus per blocco renale irreversibile, etc..

La farmaco-cinetica della vitamina B17 è
complessa e di essa bisogna tenerne conto. In letteratura medica e/o
fitoterapica sono stati riportati episodi di avvelenamento mortale in bambini
dopo ingestione di cibo particolarmente ricco di vitamina B17, come bacche di
piante particolari, in genere non abitualmente consumate nelle tradizioni
alimentari delle varie culture del mondo (ma estremamente interessanti quindi
per la cura del cancro), oppure mandorle amare, notoriamente molto più ricche
di vitamina B17 dei semini amari di albicocca. Il decesso nei bambini è più facile
a causa della più elevata concentrazione di vitamina B17 che si ha nei soggetti
di piccola corporatura come il bambino rispetto all’adulto, della più piccola
massa del fegato, organo elettivo per la detossificazione ematica da vitamina
B17, e forse da una minor capacità funzionale degli enzimi epatici.

Personalmente si è provato ad ingerire
quantità sempre più crescenti di semini amari triturati di albicocca, di
ciliegia, uva, anguria, melone, etc. riscontrando in una sola occasione un po’
di nausea e cefalea: la causa di tale episodio fu, in base a studio
retrospettivo della quantità di vitamina B17 ingerita da chi scrive, nel non
aver rispettato la curva farmaco-cinetica stimata per un emi-dimezzamento
biologico di 20 ore, curva facilmente ricavabile da testi vari e/o stimabile
altrimenti, ad esempio con la "Teoria dei Traccianti" riportata al
capitolo decimo del libro "Terapia dei Tumori con Gadolinio 159 in
Risonanza Magnetica" ( www.lecurenaturali.com/libroterapiatumori.htm ).

Sempre dietro valutazione medica, si deve
interrompere il trattamento di tanto in tanto; i semini devono essere ben
masticati o precedentemente triturati; la terapia dev’essere immediatamente
sospesa in caso di nausea; i semini non devono mai essere assunti tutti
assieme, ma distribuiti nell’arco dell’intera giornata. In merito ai semini
amari di albicocca, è vietato assumerne più di sei semini nello spazio di tempo
di un’ora, pur in condizioni di salute ottimale..

L’avvelenamento da vitamina B17 non è
l’unico possibile; anche altre vitamine naturali, assunte in quantità
eccessiva, possono condurre a morte: ad esempio, in testi di medicina è ancora
riportato l’episodio avvenuto ai primi anni del XX secolo, quando esploratori
artici morirono di intossicazione da vitamina A dopo aver mangiato grandi
quantità di fegato di orso polare, abbattuto mesi prima per ragioni di
sostentamento alimentare.

L’unica vitamina che sembrerebbe esente
da pericoli di intossicazione sarebbe la vitamina C, la cui quantità può anche
superare i cinquanta grammi giornalieri.

Ritornando alla vitamina B17, Krebs
scoprì che il composto reagisce all’enzima Beta-glucosidasi: quest’ultimo è
caratteristico di molti tumori, ed è praticamente assente nelle cellule sane;
in tale reazione, l’enzima scinde l’innocua vitamina B17 in due potenti veleni:
ioni-Cianuro e Benzaldeide, quest’ultimo un potente analgesico
(anti-dolorifico). Queste due sostanze, prodotte in piccole quantità dalle
stesse cellule tumorali, si combinano allora fra loro all’interno stesso delle
cellule tumorali, producendo una sostanza estremamente tossica che uccide la
cellula stessa in una sorta di pseudo-apoptosi.

Piccole quantità di questo veleno possono
risultare quindi ancora attive, dopo la morte della cellula tumorale, e passare
in circolo, essendo il tumore, generalmente, ben vascolarizzato in periferia.

Viceversa, le cellule sane contengono un
altro enzima, la Rodanese, il quale è presente nelle cellule in quantità
inversamente proporzionale alla Beta-glucosidasi; se la B17 entra in contatto
con le cellule sane, la Rodanese neutralizza gli ioni-Cianuro e ossida la
Benzaldeide. I due prodotti di derivazione così ottenuti, il Tiocianato e
l’acido benzoico, sono invece addirittura benefici per il nutrimento delle
cellule sane; l’eventuale eccesso di tali prodotti secondari viene eliminato
per via urinaria.

Diventa pertanto chiaro che l’enzima
Beta-glucosidasi produce ioni-Cianuro dai cibi nitrilosidi; si noti che gli
ioni-Cianuro devono essere liberati dall’involucro della vitamina B17 o dal suo
derivato Laetrile. Gli ioni-Cianuro non sono presenti liberamente nel cibo;
vengono prodotti solo all’interno della cellula tumorale stessa perché solo al
suo interno esiste l’enzima specifico (Beta-glucosidasi).

Nel 1947, Fishman e Aniyan così scrivevano
sull’importante rivista medica Journal Biol.
Chem. (Fishman W: The presence of high beta-glucuronidase activity in
cancer tissue, J. Biol.
Chem No. 169, pp.: 449-450): ".in tessuti
prelevati da carcinomi maligni (cancri) di vari organi, compresi seno, utero,
stomaco, pareti intestinali ed esofago, è stata rilevata un’attività della
beta-glucosidasi da 2 a 36 volte superiore rispetto ai tessuti adiacenti non interessati.. Metastasi dei
linfonodi derivanti da cancri originatisi in vari organi contenevano
beta-glucosidasi in concentrazioni più elevate rispetto ai linfonodi non
interessati..".

Sulla prestigiosa rivista Science, sempre
in quell’anno (Fishman W: A comparison of beta-glucoronidase activity of
normal, tumor and lymph node surgical patients, Science, No. 106, pp.: 66-67,
1947), essi aggiungevano: ".la Beta-glucosidasi elevata è probabilmente
una caratteristica propria delle cellule tumorali."

Krebs, nel suo libro "Nitrilosides
(Laetriles)", alle pagine 189-204, dichiara:

"Oltre agli alti livelli di
Beta-glucosidasi, le lesioni maligne sono caratterizzate da una generalizzata e
profonda carenza di Rodanese, come riferito da Homberger, Mendel, Rodney e
Bowman. Rosenthal riferì di una diminuzione pari all’80% della Rodanese in
tessuti tumorali epatici, ed una simile diminuzione fu rilevata nelle invasioni
leucemiche dei tessuti.".

Il ricercatore James South spiega la
biochimica essenziale di ciò che accade quando una persona si alimenta con cibi
nitrilosodici o assume la B17 sotto forma farmaceutica, sia come Laetrile che
come Amigdalina: ".Queste due proprietà delle cellule tumorali (un eccesso
di Beta-glucosidasi, che disgrega il Laetrile ed una deficienza di Rodanese,
per la disintossicazione dell’acido cianidrico, sono chiamate in causa come
spiegazione sia del perché il Laetrile uccida le cellule tumorali e del perché
esso non risulti preferibilmente disgregato dalle cellule tumorali in
ioni-Cianuro, Benzaldeide e zucchero. Le cellule tumorali saranno di
conseguenza avvelenate, dato che le cellule tumorali sono carenti dell’enzima
Rodanese, dotato di azione disintossicante dall’acido cianidrico. Se dell’acido
cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali
saranno in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima
Rodanese.".

Ma, sempre che le quantità non eccedano
le capacità del fegato e di altri organi di depurare il sangue da tale veleno
indesiderato: in tal senso è compito del medico curante, dalle analisi del
sangue, dall’esame clinico del paziente, valutare l’andamento della terapia
metabolica.

L’enzima Rodanese demolisce l’acido
cianidrico per produrre una sostanza non tossica: il Tiocianato. Come nota Oke,
"la Rodanese è largamente distribuita in tutti i tessuti, presentando le
concentrazioni più alte nel fegato. Il processo di disintossicazione può dunque
aver luogo in tutte le parti del corpo, ma il fegato sarà l’organo cardine.
Quando l’acido cianidrico (Cianuro) viene convertito in acido tiocianico
(Tiocianato), si ottiene una riduzione della tossicità di almeno 200
volte.".

Quando la Beta-glucosidasi disgrega il
Laetrile, viene rilasciato nell’interno della cellula tumorale Benzaldeide e
ioni-Cianuro.

Numerosi studi sull’uomo hanno utilizzato
lo stesso Benzaldeide come farmaco anti-cancro (Kochi M.: Antitumor activity of
Benzhaldehyde, Cancer Research, 64, pp.: 21-23, 1980); Kochi M.: Antitumor
activity of Benzhaldehyde Derivative, Cancer Research, 69, pp.: 533, 1985).
Kochi così afferma nel 1980: " .non sono stati rilevati effetti tossici, inclusi
disturbi ematologici o biochimici, anche in caso di ripetute somministrazioni
prolungate di Benzaldeide."

Tatsumura utilizzò una dose totale media
di 393 grammi di un analogo della Benzaldeide, che si riconvertiva poi in
Benzaldeide, ed ottenne un tasso di risposta positiva pari a circa la metà dei
24 pazienti sottoposti al trattamento: ".Un attento monitoraggio non
dimostrò alcun effetto nocivo da parte del farmaco a dosi tanto elevate. Una
completa liquefazione necrotica del tumore fu riscontrata in 2 su 3 casi nei
quali è stato possibile effettuare un esame istologico.".(Tatsumura T.:
4,6-O-Benzylidene-glucopyranose (BG) in the treatment of solid malignant tumour
– an extended Phase I Study, Br. J. Cancer, 62, pp.: 436-439, 1990).

Dean Burk dichiarò nel 1971, nel corso
del Settimo Congresso Internazionale di Chemioterapia a Praga: "Test in
vitro su carcinoma ascitico di Ehrlich (un tipo di cultura di cellule tumorali)
hanno rilevato che, se il solo acido cianidrico ha ucciso l’uno per cento delle
cellule e il solo Benzaldeide ne ha ucciso il 20 per cento, la combinazione dei
due è stata efficace su tutte le cellule: Amigdalina e Beta-glucosidasi
insieme, sono anche state efficaci nell’eliminazione del 100 per cento delle
cellule di tumore ascitico, causata dalla liberazione delle due sostanze
chimiche stesse." (Griffin, G. Edward, World Without Cancer).

Ma già nel 1950, Krebs capì di aver
urtato interessi economici molto grandi: le Multinazionali
chemio-farmaceutiche, impossibilitate ad ottenere una registrazione o a
rivendicare diritti esclusivi sulla vitamina B17, lanciarono una lunga campagna
denigratoria contro i semini amari di albicocca, convincendo così l’intera
popolazione americana della loro supposta pericolosità.

Attualmente, la spesa per il cancro
ammonta a circa un decimo della spesa sanitaria totale negli Stati Uniti e,
secondo i dati dell’American Cancer Society, la spesa totale per il cancro,
diretta e indiretta, per ospedali, medici, infermiere, oncologi, ricerche di
laboratorio, ammonta ad oltre 100 miliardi di dollari l’anno.

Il Daily Express del 6 agosto 2000, così
commentava il conflitto d’interessi delle Multinazionali chemio-farmaceutiche
con gli organi governativi deputati alla salvaguardia della salute pubblica:

"I dirigenti del Committee on Safety
of Medicines (Comitato per la sicurezza dei farmaci) e la Medicines Commission
(Commissione del Farmaco), hanno investimenti personali nell’industria
farmaceutica: eppure tali comitati sono i soli a decidere per quali farmaci è
permessa la commercializzazione e per quali no.". Secondo il rapporto,
almeno i due terzi dei 248 esperti che partecipano alla Medicines Commission
hanno legami finanziari con l’industria farmaceutica: ".. ad esempio, al
momento della stesura di un rapporto, uno dei membri per la regolamentazione
dei farmaci, il dott. .OMISSIS., possedeva azioni per un valore di 110.000
sterline della .OMISSIS…; un altro, il dott. .OMISSIS., possedeva azioni di
un’altra azienda, la . OMISSIS ., per un valore di 115.000 sterline; un altro
ancora, il dott. .OMISSIS., aveva un totale di 30.000 sterline impegnate in
azioni della ..OMISSIS., della .OMISSIS.., e della ..OMISSIS.. Il compito di
quest’ultimo medico comprendeva l’esame dei casi nei quali un farmaco deve
essere ritirato dal mercato per motivi di sicurezza.".

Sempre il quotidiano inglese aggiungeva
le dichiarazioni di un ex-dirigente: ".Le Multinazionali
chemio-farmaceutiche si danno molto da fare per costruire forti legami. Il loro
obiettivo è di arrivarti il più vicino possibile; si tratta di una lobby
estremamente potente dal momento che dispone di risorse illimitate. Le
industrie chemio-farmaceutiche offrono ai membri del CSM (Committee on Safety
of Medicines) viaggi all’estero per partecipare
a conferenze, consistenti fondi per la ricerca, tali da mantenere un intero
dipartimento universitario al lavoro per anni, e consulenze che possono
arrotondare l’umile stipendio accademico.".

E’ quindi facile capire perché le terapie
nutrizionali e la medicina preventiva costituiscano una così grave minaccia per
la Malattia-che-sostiene-l’Industria-della-Salute, e perché esse non siano
praticamente mai utilizzate come terapia principale. Per far superare ad un
farmaco la burocrazia legislativa, in America, possono servire oltre 200 milioni
di dollari. Chi potrà mai riuscire a risarcire un tale importo con una vitamina
o un trattamento erboristico che non possono essere brevettati? E qui sta il
problema che provoca uno stallo nella capacità della Sanità occidentale di
arrestare le malattie proprie di questa parte di mondo. La maggior parte delle
malattie attuali (Cancro, Infarto, Ictus, Diabete, Alzheimer, Sclerosi
Multipla, Parkinson, Osteoporosi, etc.) sono malattie cronico-degenerative
dovute a carenze vitaminiche, e pertanto non possono essere curate con farmaci
brevettati di sintesi chimica. Ma le sostanze chimiche brevettate costituiscono
il baluardo dell’infinita potenza e ricchezza della Medicina chimica
occidentale, che adesso pensa addirittura a brevettare le stesse piante modificandone
il patrimonio genetico stesso (Organismi Geneticamente Modificati) con il
risultato di minare la base stessa della nostra biochimica (vedi
www.lecurenaturali.com , OTTAVA DICHIARAZIONE D’INTESA : la minaccia OGM).

La brama di profitti è la reale ragione
per la quale i medici non ricevono istruzione sulla Nutrizione. I veri rimedi e
i metodi di prevenzione, infatti, non hanno valore commerciale.

Quando negli anni ’70 la notizia della
sorprendente efficacia della B17 nel trattamento del cancro attraverso la
terapia nutrizionale di Krebs e Gerson riprese nuovamente a diffondersi in America, le società
farmaceutiche e il sistema medico ortodosso si mobilitarono una seconda volta,
volendo considerare la vitamina B17, questa volta, come un "farmaco"
e che pertanto doveva essere registrato prima che il suo uso venisse
ufficialmente approvato. Il presidente Nixon fu inondato da decine di migliaia
di petizioni di cittadini provenienti da ogni parte degli Stati Uniti; il suo
consulente, Benno Schmidt, fu incaricato dello spinoso problema, e pertanto
iniziò a consultarsi con i medici esperti di cancro: tutti erano molto convinti
nel condannare il Laetrile, ma nessuno riuscì a fornire a Schmidt l’evidenza
scientifica che essa non fosse efficace (Heinerman J.: "An Encyclopedia of
Nature’s Vitamins and Minarals", Prentice Hall, 1998).

Sebbene si annunciasse al mondo che il
Laetrile era inutile, si diffuse però in tutta l’America un movimento spontaneo
con centinaia di filiali in tutta l’America che, a turno, tenevano incontri
pubblici, conferenze stampa ed esercitavano pressione sui comitati legislativi
statali per richiedere la legalizzazione della vitamina B17 .
Si formò così il "Committee for Freedom of Choice
in Cancer Therapy".

I maggiori attacchi all’utilizzo della
vitamina B17 e alla terapia nutrizionale simil-gersoniana vennero dalle
organizzazioni che erano strettamente affiliate con le Multinazionali
chemio-farmaceutiche, che avrebbero avuto molto da perdere se una vitamina da
pochi dollari e uno stile di vita e alimentare di tipo "biologico"
fossero diventati noti al pubblico come la risposta più efficace per
sconfiggere il cancro (Mullins E: "Murder by injection"): Food and
Drug Administration (FDA), la American Cancer Society, il National Cancer
Institute, l’American Council on Science and Health (Consiglio americano sulla
Scienza e la Sanità), il Consumer Health Fraud and Quackwatch Inc. (Consiglio
Nazionale ed Organismo di Controllo contro le Frodi Sanitarie). Tali organismi
di controllo si mobilitarono contro la liberalizzazione della vitamina B17 per
il semplice motivo che l’industria dei farmaci contro il cancro vale undici
miliardi di dollari (Moss R.: "Questioning chemotherapy: a critique of the
use of toxic drugs in the treatment of cancer", Equinox press, 1995, ISBN
188192525x)

Alla fine, la storia la scrissero i
vincitori: venne approvata una legge che bandiva il commercio del
Laetrile/Amigdalina per il trattamento del cancro in tutti gli USA.

Attualmente, il trattamento del cancro
con Laetrile è vietato in America, per legge, anche se praticato da medici. Ciò
spiega il motivo per cui decine di migliaia di cittadini americani si fanno
curare in costose cliniche private costruite appena oltre il confine messicano,
alle Bahamas, e in altri luoghi, ove si recano, ufficialmente, "per
villeggiatura".

Ad esempio, il dott. Francisco Contreras,
attuale amministratore dell’ospedale Oasis of Hope di Tijuana, Messico, in 35
anni di attività ha curato oltre 60.000 pazienti con la terapia nutrizionale
vegetariana e vitamina B17 associata.

Il dott. Ernesto Contreras che utilizza
il Laetrile dal 1963, ha affermato: ".Gran parte dei cancri maggiormente
frequenti, come il cancro del polmone, del seno, del colon, delle ovaie, dello
stomaco, dell’esofago, della prostata e i linfomi, migliorano notevolmente con
il Laetrile.".

Casistiche

Nel 1994, il prof. Binzen pubblicò i
risultati da lui ottenuti trattando i pazienti con Laetrile negli anni
1974-1991. Su una casistica comprendente 180 pazienti che presentavano cancro
primario (non metastatizzato e circoscritto ad un singolo organo o tessuto),
131 erano ancora vivi nel 1991, data in cui veniva pubblicato il rapporto. A
quel tempo, 58 pazienti erano stati seguiti per un periodo dai 2 a 4 anni,
mentre 80 di essi avevano avuto un follow-up medico per un periodo di 5-18
anni. Dei 42 pazienti che erano deceduti nel 1991, 23 erano morti a causa del
cancro contratto, 12 per "cause non connesse" e 7 per "cause
sconosciute" (Binzel E.P.: "Alive and Well").

Tra i pazienti che presentavano
metastatizzazione, 32 su 108 erano morti della loro malattia, 6 per "cause
non connesse", e 9 per "cause sconosciute". Dei 61 pazienti
ancora vivi nel 1991, 30 avevano avuto un follow-up medico di 2-4 anni, 31
erano stati seguiti per un periodo di 5-18 anni.

Da un’altra casistica, quella del dott.
John A. Richardson, del 1976, risultano documentati oltre 6.000 casi che
dimostrano un effetto positivo della vitamina B17 contro il cancro.

Esistono 4.800 casi documentati e
attentamente studiati dal dott. Ernesto Contreras, selezionati fra circa 10.000
cartelle cliniche raccolte in 14 anni di esperienze con il Laetrile, cartelle
cliniche che salgono a circa 100.000 considerando anche i casi clinici
osservati fino all’anno 2000.

Il dott. Paul Wedel dell’Oregon, anche
lui guarito dal cancro con vitamina B17 e dieta simil-gersoniana, ha
documentato circa 4.000 casi di trattamento metabolico.

Altri 1.000 casi sono stati documentati
dal dott. Manuel Navarro dell’Università Santo Tomas di Manila, Filippine. Addirittura,
lo stesso governo messicano, sotto la guida del dott. Mario Soto de Leon,
direttore medico della Cydel Clinic di Tijuana, sta monitorando circa cento
pazienti in terapia metabolica simil-gersoniana con vitamina B17.

In Germania, il dott. Hans Nieper ha
documentato circa 1.000 casi.

Interessante considerare che casi clinici
come quelli del sig. Glen Rutherford del Kansas, guariti completamente a
Tijuana, sono inseriti negli archivi dei tribunali come "cure"

Curiosamente, anche personaggi politici
di una certa rilevanza, come l’ex-presidente americano Reagan asserirono più
volte il diritto di scegliere liberamente il Laetrile come trattamento per il
cancro ("Mike Blair: Reagan reaffirms Laetrile backing.
Even as federal bureaucrats were tryng to bury
Laetrile with a rigged report, President Reagan was reasserting his view that
people should be free to use the substance..").

Se il cancro appare misterioso e
spaventoso, è perchè la società lo ha confezionato in questo modo. Ma la realtà
è che il genere umano è stato sempre afflitto nel passato da malattie, quelle
che la Storia ricorda come "incurabili" e che queste furono sconfitte
dalla semplice modifica dell’alimentazione e da una semplice vitamina.

Il cancro, quindi, non è altro che una
malattia metabolica, cronico-degenerativa, dovuta alla carenza cronica di
vitamine naturali fra cui, soprattutto, la vitamina B17.

Ricordiamo le altre malattie
"incurabili":

Scorbuto (tasso di mortalità variabile,
debellata dalla vitamina C);

Pellagra (tasso di mortalità del 97%;
debellata dalla Niacina o vitamina B3);

Anemia perniciosa (tasso di mortalità del
99%, debellata dalla vitamina B12 e dall’acido folico);

Beri Beri (tasso di mortalità del 99%,
debellata dalla Tiamina o vitamina B1);

in fede,

Dott. Giuseppe Nacci
Medico-Chirurgo
Specialista in Medicina Nucleare
www.lecurenaturali.com

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