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Cattolici Usa: chi ha messo lì Bergoglio?

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La storia la scrivono i vincitori, quindi è sempre diversa dalla realtà? Ne parliamo con Teodoro Brescia Dottore di ricerca, docente e scrittore e autore del libro...

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Prendiamo a prestito da un recente articolo di Maurizio Blondet il titolo di un paragrafo, che segnala importanti aggiornamenti in merito alle "dimissioni" di Benedetto XVI, ancora avvolte nel mistero, e la successiva elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio con il nome di Francesco. Vicende di cui abbiamo trattato su PuntoZero ed in rete, in particolare nell'articolo di Federico Dezzani pubblicato il 30 novembre 2016, La grande fragilità di papa Bergoglio dopo la sconfitta di Hillary Clinton (e di Goerge Soros), in cui oltre a riassumere le vicissitudini mediatiche che hanno preceduto e seguito il gesto di papa Ratzinger, ci siamo chiesti se oggi, con l'elezione di Trump, papa Bergoglio non si trovi in una posizione di isolamento rispetto all'Agenda portata avanti dall'amministrazione Obama a cui il pontificato di Bergoglio sembrava aderire anche alla luce della "Primavera Cattolica" benedetta da George Soros (vedi qui).

Oggi, qualcuno ha chiesto aiuto a Trump per fare chiarezza su un possibile coinvolgimento della precedente amministrazione USA in queste vicende; che l'aiuto arrivi o meno, gli elementi che emergono sono a dir poco imbarazzanti, tra cui anche un riferimento alla "mafia" del cardinale belga Godfrief Danneels, che nel 2015 aveva ammesso di aver preso parte ad incontri segreti in Svizzera organizzati dal cardinal Carlo Maria Martini (ex arcivescovo gesuita di Milano), finalizzati alla futura elezione di Bergoglio con anni di anticipo rispetto alla rinuncia di Ratzinger (ne abbiamo parlato approfonditamente qui). [Redazione]


Cattolici Usa: chi ha messo lì Bergoglio?

Se il mio amico vi sembra eccedere in cospirazionismo, è perché conosce molto bene di cosa son capaci i servizi dello Stato Profondo. Anche influire su un conclave per mettere sulla cattedra il loro candidato? Anche.
Lo hanno scritto a tutte lettere su The Remnant (periodico cattolico Usa) esponenti del cattolicesimo in una lettera clamorosa, dove invitano il neo-presidente Trump ad ordinare alle sue polizie una inchiesta che risponda alle seguenti domande:

  • A che scopo la National Security Agency ha monitorato il conclave che ha eletto Papa Francesco? [6]
  • Quali altre operazioni segrete sono state attuate da agenti del governo USA sulle dimissioni di Papa Benedetto e sul conclave che ha eletto Papa Francesco?
  • Agenti governativi hanno avuto contatti con la “Mafia del cardinale Danneels”? [7]
  • Le transazioni monetarie internazionali con il Vaticano sono state sospese durante gli ultimi giorni prima delle dimissioni di Papa Benedetto. Le agenzie di governo degli Stati Uniti sono state coinvolte in questo? [8]
  • Perché le transazioni monetarie internazionali sono riprese il 12 febbraio 2013, il giorno dopo che Benedetto XVI ha annunciato le sue dimissioni? È pura coincidenza? [9]
  • Quali iniziative, se del caso, sono state effettivamente prese da John Podesta, Hillary Clinton, e altri legati alla gestione Obama coinvolti nel dibattito che intendeva fomentare una “Primavera cattolica”?
  • Qual era lo scopo e la natura della riunione segreta tra il vice presidente Joseph Biden e Papa Benedetto XVI in Vaticano il o intorno al 3 giugno 2011?
  • Quali ruoli sono interpretati da George Soros e altri finanziatori internazionali attualmente residenti nel territorio degli Stati Uniti? [10]

Potete leggere l’integrale su Radio Spada, da cui ho stralciato l’essenziale, ringraziando.
Ho messo in neretto la quarta domanda perché è importantissima: può spiegare che le dimissioni di Benedetto XVI non furono spontanee, bensì forzate – e dunque illecite.

Infatti “Quando, nel febbraio 2013, Papa Benedetto XVI si è dimesso improvvisamente e inspiegabilmente, lo IOR era stato escluso da SWIFT; con ciò, tutti i pagamenti del Vaticano erano resi impossibili, e la Chiesa era trattata alla stregua di uno stato-terrorista (secundum America), come l’Iran. Era la rovina economica, ben preparata da una violenta campagna contro lo IOR, confermata dall’apertura di inchieste penali della magistratura italiana (che non manca mai di obbedire a certi ordini internazionali).
Pochi sanno che cosa è lo SWIFT (la sigla sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication – Società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie): in teoria, è una “camera di compensazione” (
clearing, in gergo) mondiale, che unisce 10500 banche in 215 paesi. Di fatto, è il più occulto e insindacabile centro del potere finanziario americano-globalista, il bastone di ricatto su cui si basa l’egemonia del dollaro. […] Il sito belga Media-Presse (lo SWIFT è basato in Belgio) ha spiegato:

Quando una banca o un territorio è escluso dal Sistema, come lo fu nel caso del Vaticano nei giorni che precedettero le dimissioni di Benedetto XVI nel febbraio 2013, tutte le transazioni sono bloccate. Senza aspettare l’elezione di papa Bergoglio, il sistema Swift è stato sbloccato all’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI.
C’è stato un ricatto venuto da non si sa dove, per il tramite di Swift, esercitato su Benedetto XVI. Le ragioni profonde di questa storia non sono state chiarite, ma è chiaro che SWIFT è intervenuto direttamente nella direzione degli affari della Chiesa.

Le citazioni di cui sopra sono tratte dal mio sito, precisamente dal mio articolo “Ratzinger non poté né vendere né comprare”, al quale gli autori del Remnant hanno avuto la bontà di rimandare in nota come conferma alle loro tesi.
Le altre note del Remnant (le riprendo qui sotto) non sono meno importanti. La nota 6 ad esempio rimanda a un articolo dove si afferma che la National Security Agency di Obama e della Clinton spiò il Conclave – e probabilmente lo influenzò.

6. http: //theeye-witness.blogspot.com/2013/10/a-compromised-conclave.html
7. http://www.ncregister.com/blog/edward-pentin/cardinal-danneels-part-of-mafia-club-pposed-to-benedetto-xvi
8. http://www.maurizioblondet.it/ratzinger-non-pote-ne-vendere-ne-comprare/
9. https://akacatholic.com/money-sex-and-modernismo/
10. http://sorosfiles.com/soros/2013/03/soros-funded-catholic-groups-behind-african-socialist-as-next-pope.html

Dunque “Francesco” sarebbe la creazione della Primavera Cattolica progettata da Podesta, l’amico della Abramovic. Se avesse vinto Hillary, come loro prevedevano, il programma globalizzatore di dissoluzione della fede cattolica sacramentale sarebbe stato potenziato dal coordinamento tra Casa Bianca e Santa Sede. Invece oggi, il progetto è ostacolato dalla mera presenza di Trump. Francesco sta emergendo come l’avversario politico internazionale di più alto grado, per così dire, del neo-presidente.

Maurizio Blondet, da La connessione di “Francesco” con “Spirit Cooking”. Via Young Pope, 30 gennaio 2017 (Fonte: Blondet & Friends)


 

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