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Due mondi, un’unica soluzione

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Esistono due mondi. Quello grande, fatto dalla gente che guarda la TV, e quello piccolo, fatto dalla gente che si informa in Internet.

Il primo è clamorosamente falso, il secondo non è forse vero del tutto, ma lo è sicuramente molto di più del primo.

Il problema è che gli abitanti del primo e del secondo mondo convivono sullo stesso pianeta.

E mentre quelli del secondo mondo sanno tutto riguardo al primo – poichè ne sono appena scappati – quelli del primo non sanno nulla del secondo. Sanno solo che esiste una specie di sottobosco urbano, chiamato Internet, dove allignano strane creature convinte di cose ancora piu strane.

Il problema quindi è molto simile ad un paradosso matematico: come spiegare ad un pazzo che è pazzo? Come spiegare ad un altro che gli stanno raccontando delle bugie, se fra le bugie che gli raccontano c’è anche quella che dice che il falso lo racconti tu?

Ecco come funziona il meccanismo di autoprotezione di un qualunque sistema complesso …

…che cerchi di preservare la propria esistenza: agisce in anticipo, “inoculando” le proprie cellule di anticorpi pronti a reagire non appena il nemico si avvicini:

– Lo sai che le Torri Gemelle non sono cadute da sole?
– Gira al largo, complottista paranoico.

Il sistema ha funzionato alla perfezione.

Che fare quindi? Lavorare sul singolo ormai è diventato improponibile. La lotta ai ferri corti con il collega testardo o con la suocera bigotta andava bene all’inizio, quando si trattava di diffondere concetti con non potevano procedere altrimenti. In quel periodo inoltre la gente era impreparata a fronteggiare un’ipotesi come quella dell’autoattentato, ed era quindi sensato riversare le proprie energie nei miliardi di confronti personali che tutti abbiamo affrontato:

– Come sarebbe, fatto da soli? – chiedeva stupefatto il collega, offrendoti uno spazio ragionevole per presentare le tue motivazioni.

Ora invece c’è stata la TV, ci sono stati i dibattiti nazionali, e c’è stata soprattutto, come dicevamo, la vaccinazione mediatica di massa, intesa a prevenire il contagio nel resto della popolazione.

Teniamoci questi malati – dice infatti Piero Angela – e tirem innanz.

Noi invece, da fuori, sappiamo bene che quell’atteggiamento rappresenta la condanna a morte del primo mondo, e quindi di conseguenza anche del secondo.

Per smuovere il blocco compatto dei vaccinati, prima che sia troppo tardi, diventa quindi necessario attuare una strategia del tutto diversa, concepita su scala collettiva e non più individuale, che apra la strada per la backdoor del sistema, dopo che la frontdoor è diventata impraticabile.

Invece di perdere tempo ad accanirsi sulle salme dei debunkers, quindi, diventa importante che ciascuno di coloro che vivono seriamente il problema 11 settembre inizi a spostare altrove il fuoco della sua attenzione, ragionando in termini collettivi e non più individuali, meditando sulle opzioni già disponibili, e proponendone eventualmente di nuove, se ne ha.

Tutti i movimenti della storia, grandi o piccoli che fossero, sono stati fatti da singoli individui. Non esiste nessuna unità più grande della singola persona.

Fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3342

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