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L’ambasciatore ucraino vuole che una città italiana cambi nome alla piazza “Martiri di Odessa”

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A volte per sapere cosa succede in Italia, bisogna consultare i siti… russi. Come prova questa notizia. [Redazione]


L’ambasciatore ucraino vuole che una città italiana cambi nome alla piazza “Vittime di Odessa”

La decisione di Ceriano Laghetto (cittadina a 30 km. da Milano) di intitolare una delle loro piazze alle “Vittime di Odessa” si è tramutata in un evento di scala nazionale.
Come si può leggere nella delibera comunale, questo nome unifica la memoria di due eventi: un eccidio di ebrei compiuto dai nazisti tedeschi durante la seconda guerra mondiale  e la tragedia di Odessa del maggio dell’anno scorso.

La reazione dell’ambasciatore ucraino è stata immediata: “Stiamo pensando di rivolgerci alle autorità italiane e alla prefettura della provincia”, ha dichiarato l’ambasciatore ucraino Yevgeny Perelygin in un’intervista a Monza Today.

“Le autorità locali hanno tentato di paragonare i crimini nazisti contro gli ebrei di Odessa del 1941, ai tragici eventi del maggio 2014. Tale paragone è totalmente scorretto: nella prima circostanza si trattava di un caso di sterminio su base etnica, mentre la tragedia dell’anno scorso è stata causata dagli scontri tra gruppi di protestanti, aggravati dall’attività di provocatori, sulla quale stanno ancora proseguendo le indagini di polizia”.

Secondo l’ambasciatore, la decisione delle autorità di Ceriano Laghetto può anche essere interpretata come calunniosa nei confronti dello stato ucraino. “Dalle indagini preliminari emerge il coinvolgimento di cittadini russi nella tragedia,” dice Perelygin, “noi aspettiamo chiarificazioni su quanto avvenuto, ma voi dovete aspettare il giudizio della magistratura”.
Perelygin si è anche lamentato che: “Uno dei sospettati, il vicecapo della polizia di Odessa Dmitry Fucheji, che potrebbe essere implicato nella preparazione di questa tragedia, si nasconde in territorio russo. La Russia ha rifiutato di estradarlo alla SBUe questo mette in dubbio l’onestà delle dichiarazioni delle autorità russe.”

Secondo l’ambasciatore, la decisione delle autorità di Ceriano Laghetto è stata manipolata da forze politiche favorevoli alla politica russa. Come fatto notare dal rappresentante ufficiale dell’Ucraina, nel sito web ufficiale del comune si usa ripetutamente l’espressione “autoproclamato governo di Kiev”, che contraddice la posizione ufficiale dell’Italia e dell’intera comunità mondiale.

“Non solo il governo italiano mantiene rapporti ufficiali con il governo ucraino, ma sta facendo sforzi per sostenerlo nel difficile momento dell’aggresssione militare e propagandistica da parte della Federazione Russa. Pertanto non riesco a capire come in una città italiana si possa compiere un’atto che contraddice la linea politica ufficiale del governo.“

Questo è quanto ha aggiunto il diplomatico, come riportato dal giornale locale.
Perelygin crede che il sindaco e l’amministrazione comunale non conoscano le vere cause della tragedia di Odessa, e questo spiegherebbe la decisione di chiamare la piazza esattamente “Vittime di Odessa”. Sempre secondo l’ambasciatore, dopo un chiarimento con le autorità cittadine, la comunità locale dovrà rivedere la propria decisione e rinominare la piazza.

I lettori del giornale dove è stata pubblicata questa intervista, hanno lasciato dei commenti di stampo leggermente più emotivo.

“Massimo: Stento a crederci. Di fronte ad immagini così evidenti questi pseudo politici ucraini continuano ad insinuare che ci sia il nemico russo dietro una così ignobile strage. Vergogna!!! Conoscendo il livello di disinformazione dei politici italiani l’ambasciatore potrebbe anche riuscire nel suo scabroso intento. Si ricordi bene però che sarà Odessa a non dimenticare e là hanno le idee chiare su cos’è stato il Maidan!!!"

“Christian: L’indecente ambasciatore del governo ukronazista, il pellegrino Yevhen Perelygin, faccia l’ambasciatore e non rompa le palle all’Italia. Alle strade italiane ci pensiamo noi. Tanto onore al Sindaco ed ai consiglieri del Comune di Ceriano Laghetto".

“Roberto: Che l’ambasciatore ucraino se ne torni pure a Kiev, a casetta sua assieme ai suoi simili! (con tutto il rispetto per gli ucraini coinvolti in quell’ondata di nazismo e che vorrebbero solo vivere in pace)."

“Lina: Belin, adesso anche gli ucraini devono dire agli italiani cosa possiamo e cosa non possiamo fare nel nostro paese. Se non gli piace l’Italia – faccia la valigia, chiuda l’ambasciata e se ne torni in Ucraina dai suoi nazisti".

“Christian: Io credo che sia vergognoso che un ambasciatore si infastidisca sul fatto che una piazza sia stata intitolata a dei “cittadini di Odessa arsi vivi.” I cittadini di Odessa sono anche cittadini ucraini o no? Sono anche loro rappresentati dal signor ambasciatore o no? O secondo l’ambasciatore dovevano bruciare vivi ad Odessa ed è stato un peccato che qualcuno nel mondo li abbia ricordati? ".

*****

traduzione a cura di M.B. per sakeritalia.it
articolo apparso su Nation-News.ru il 4 febbraio 2015


Ceriano Laghetto, il prefetto cancella piazza Martiri di Odessa

Il prefetto Giovanna Vilasi, con una nota al sindaco di Ceriano Laghetto, Dante Cattaneo, spiega che non è possibile intitolare la piazza con un evento accaduto da meno di dieci anni e: «ancora al vaglio della Magistratura ucraina»

Piazza Martiri di Odessa cancellata dal prefetto di Monza. Non va bene il nome scelto dalla amministrazione leghista di Ceriano Laghetto per intitolare un piazzale dedito a parcheggio davanti all’ufficio postale cittadino. Il prefetto Giovanna Vilasi in una nota inviata al sindaco Dante Cattaneo, fa riferimento alla temporalità dell’intitolazione:

«Le intitolazioni non possono essere riferite a persone che non siano decedute da almeno dieci anni ed è facoltà del Ministero dell’Interno consentire la deroga, in casi eccezionali, quando si tratti di persone che hanno bene meritato per la nostra Nazione».

Nel caso specifico:

«Per quanto riguarda poi l’intitolazione di un piazzale “Ai martiri di Odessa”, si sottolinea che i riferimenti nella motivazione a fatti accaduti di recente non permettono il rilascio dell’autorizzazione, come opportunamente dispone la normativa di riferimento». Non solo: «Si rappresenta peraltro la non opportunità di riferimenti ad accadimenti recenti, ancora la vaglio della Magistratura ucraina, e che hanno determinato le rimostranze dell’Ambasciatore d’Ucraina in Italia, intervenuto con la nota del 30 gennaio corrente, indirizzata alla sottoscritta e per conoscenza alla S.V.».

Fonte: ilcittadinomb.it


Vedi anche:

"Bruciati vivi. Prove concrete. Per favore fate girare queste immagini!!!". La denuncia dello scrittore Nicolai Linin sui fatti di Odessa

La sfida di Salvini: 'Quale posizione UE sui fatti di Odessa?'


Alla situazione ucraina, ed anche alla strage di Odessa, abbiamo dedicato l'articolo: Frammentazione e Realtà. Perché una guerra in Europa nel XXI secolo?", pubblicato sul numero di PuntoZero attualmente in edicola:

 

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