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Mostrato al mondo il reattore Keshe

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Nuove informazioni, attese da molti, riguardo la tecnologia (vera o presunta) dell’ingegnere iraniano Mehran T. Keshe. Difficile dire se serviranno a risolvere l’enigma (come l’ha definito Tom Bosco in quest’articolo) sull’affaire Keshe, a cui finora abbiamo dato il necessario spazio informativo, sia in questo sito sia su Nexus New Times nr. 101. Chi vivrà, vedrà…

Nexus Edizioni


Brescia, Italy 21 Aprile 2013

Un nuovo capitolo della scienza ha preso inizio.
Alle ore 17,00 del 21 Aprile 2013, presso il Centro Congressi del Fenaroli Palace Hotel, alla presenza di un pubblico proveniente da ogni parte del mondo, in collegamento streaming con 102 nazioni, Mehran T. Keshe, fisico nucleare, direttore della Keshe Foundation, ha aperto i lavori della Conferenza del Trattato di Pace Mondiale.

Nel corso della conferenza l’Ing. Keshe ha ricordato come la Keshe Foundation ha sempre avuto come missione la pace nel mondo e come, al contrario di ogni altra organizzazione, attraverso le conquiste tecnologiche della scienza, intende rendere possibili le condizioni perché la pace mondiale diventi realtà.

Come già in altre occasioni aveva sottolineato, l’attuale traguardo raggiunto dalle tecnologie Magravs di cui la Fondazione è titolare, da una parte rende di fatto obsolete le armi di qualunque genere attualmente impiegate nei conflitti ancora in corso in varie zone del pianeta, dall’altra per la possibilità di dare soluzioni rivoluzionarie ai problemi di carenze di acqua, cibo e materie prime, per i quali le dinamiche dei conflitti prendono avvio, rende insensata la lotta che si fonda sulla scarsità.

Ha concluso quindi dicendo che in queste ultime settimane molto è cambiato negli equilibri internazionali reali, che i leader mondiali – alcuni dei quali hanno già firmato il trattato in quanto individui – stanno predisponendosi a firmarlo in quanto capi delle rispettive nazioni, per poi dare annunci congiunti in merito.

Per questo motivo ha detto di ritenere che ora il momento è giunto perché l’umanità possa accedere ad una tecnologia in grado di cambiare la vita di ogni abitante del pianeta.

Un reattore da Malta
Al termine della presentazione del Trattato di Pace e del suo significato, l’ing. Keshe ha presentato, come esempio dell’iniziativa della popolazione, il progetto MICSPI di reattore al plasma realizzato dal Gruppo di Studio Keshe Foundation Malta guidato dall’Ing Joseph Micallef, sulla base delle indicazioni ricavate dai brevetti rilasciati pubblicamente sul web dal sito della Fondazione Keshe.

Nelle intenzioni di Keshe infatti, il raggiungimento corretto della situazione propizia all’implementazione pratica della nuova tecnologia doveva essere effettuato mettendo a disposizione dei governi, da una parte, i piani progettuali attraverso la consegna ufficiale degli stessi alle varie ambasciate, e della popolazione, dall’altra, dei disegni di progetto allegati ai brevetti attraverso il sito web della Fondazione, in modo che sia dal basso che dall’alto si prendesse familiarità e consapevolezza del significato profondo di questa nuova possibilità offerta dalla scienza.

Così è stato ed ora la situazione consente il rilascio completo delle tecnologie.

L’intervento dell’On. Fabio Meroni

Ad introdurre il discorso dell’Ing. Keshe è intervenuto l’On. Fabio Meroni, che nella scorsa legislatura, sedendo in Parlamento tra le fila della Lega Nord, dopo la consegna dei piani progettuali delle tecnologie Keshe al governo italiano dell’ottobre 2012, presentò una duplice interrogazione parlamentare – tuttora inevasa – per conoscere l’esito della presa in consegna delle tecnologie da parte del Governo Italiano.

Meroni ha sottolineato nel suo intervento come la necessità di aprirsi alle possibilità offerte dalle tecnologie più avanzate sia ormai ineludibile da parte delle istituzioni di ogni livello, per poter dare ai cittadini una risposta ad una situazione che diviene ogni giorno più critica.

E come l’obiettivo della pace, indipendentemente dagli schieramenti politici, sia da conseguire come indispensabile presupposto sociale per il passaggio evolutivo ad un nuovo grado di civiltà planetaria

L’On. Meroni si è complimentato infine con Joseph Micallef, il cittadino maltese che ha realizzato con il suo gruppo di studio la tecnologia Keshe, mettendo in gioco le proprie conoscenze ed abilità laddove gli organi pubblici sono lenti a recepire le istanze del nuovo.

Lo stato dell’arte della Tecnologia Keshe

In chiusura dei lavori l’ing. Keshe ha quindi annunciato la presentazione in anteprima mondiale del risultato di trent’anni di studi e sperimentazioni da parte della Keshe Foundation.

Appena giunto dai laboratori, ancora nella cassa da trasporto, è stato svelato l’aspetto dello stato dell’arte dei Keshe Power Reactor: un apparato delle dimensioni tali da poter stare su un tavolino che è in grado di produrre tanta energia quanta ne occorre per una città, produrre campi gravitazionali in grado di sollevare migliaia di tonnellate, e consentire tutte le altre applicazioni della tecnologia Magrav nei diversi campi.

L’aspetto apparentemente semplice che appare nel video nasconde, all’interno del globo di rame delle dimensioni di un cranio umano, una infinita complessità di componenti che sono deputati a replicare in piccolo le strutture e le dinamiche di un intero universo.

Nell’assordante silenzio dei media ufficiali il mondo ha comunque potuto sapere che il futuro è arrivato.

Articolo di Jervé

Fonte: iconicon.it/blog

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