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Software libero. La nuova frontiera delle libertà e dell’economia.

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L'informatica suscita sempre un po' di timore e spontaneamente ci viene da pensare che sia un argomento per esperti o, al limite, per appassionati. Invece questa volta non è così, anzi, vorrei rivolgermi soprattutto ai neofiti o agli utilizzatori con poca o nessuna conoscenza informatica. Per questo motivo userò un linguaggio comprensibile a chiunque per parlare di un argomento interessante, i cui significati vanno ben oltre l'informatica stessa. Quindi se siete interessati a capire come evitare la dipendenza informatica (vendor lock-in), come risparmiare molti soldi, come essere i padroni del vostro computer, come indirizzare i vostri figli verso un'attività affascinante e potenzialmente redditizia, continuate la lettura. Se non avete mai usato un computer e non avete alcuna intenzione di farlo, nemmeno in futuro, e lo stesso vale per i vostri familiari, allora vi consiglio di passare al prossimo articolo.

Faccio una piccola e semplice introduzione. Quasi tutti sappiamo che ogni computer è costituito da varie componenti, dette anche hardware: unità di calcolo, monitor, mouse, tastiera, stampante, scanner, modem, ecc. Infatti questo termine inglese rappresenta tutto ciò che potete prendere a calci, mentre il software è qualcosa di non fisico, una serie di istruzioni che fanno funzionare il nostro hardware, e quindi non possiamo fare null'altro che imprecare nel caso qualcosa non vada per il verso giusto.
E come funziona un computer? In parole povere, e molto schematicamente, diciamo che l'unità di calcolo è composta da memoria Ram, processore, interfacce di collegamento audio, video, rete, ecc., tutti collocati sulla scheda madre che fa da sostegno e collegamento. Oltre a questo, descritto in modo molto approssimativo, c'è anche la memoria di massa, detta anche disco fisso, che ha il compito di contenere tutti i dati del nostro calcolatore. La scheda madre ospita anche un chip, detto Bios, che contiene delle informazioni necessarie per far partire il computer appena acceso. Infatti il computer non potrebbe sapere che cosa contiene se non ci fosse questo fondamentale componente. Una volta avviato, il Bios troverà il disco fisso, il quale, a sua volta, contiene ulteriori istruzioni per avviare il sistema operativo. Ma anche qui c'è un passaggio intermedio: per primo parte il cosiddetto kernel, il cuore del sistema operativo, che riconosce le periferiche come stampante, scheda video, mouse, ecc. A questo punto inizia a caricarsi il sistema operativo che ci darà un ambiente essenziale e al quale potremo aggiungere tutti i programmi necessari allo svolgimento della nostra attività.
Abbiamo visto che il nostro computer consiste in una parte solida, hardware, e in una parte di istruzioni, software, che lo governa. Sappiamo che i computer sono molto diversi tra di loro e che si possono configurare a seconda delle nostre necessità. Il problema è che la maggior parte delle persone crede che Microsoft Windows faccia parte del loro computer, credono che Windows significhi computer. Questo equivoco è del tutto strumentale e volto a farci comprare, compreso nel prezzo del computer, un sistema operativo di cui forse non abbiamo bisogno. In realtà i sistemi operativi sono molti ed è possibile scegliere quello che più ci piace, o che più corrisponde ai nostri bisogni. Ciò nonostante ci viene proposto l'acquisto di hardware e software, come se fosse una cosa sola e, salvo rarissimi casi, non ci permettono di rinunciare all'acquisto del software. Già questo rappresenta una violazione dei nostri diritti, tutta a favore dell'azienda prima menzionata. Ma purtroppo, questo è solo il primo passo: c'è dell'altro.
Il sistema operativo forzatamente acquistato, e spesso anche altro software in prova – che dopo qualche mese ci chiederà di acquistare una licenza di uso, altrimenti smette di funzionare – ormai è installato e si trova nel calcolatore. Il fatto è che questo software, anche se regolarmente acquistato, non è nostro. Abbiamo, in verità, comprato solo una licenza d'uso che, molto spesso, è addirittura legata al computer in possesso. Infatti, sarebbe illegale anche solo installarlo di nuovo in un altro computer, nel caso il primo si rompesse. Sembra assurdo, ma è proprio così.
Il software che ci è stato venduto, facendoci credere che fa parte del computer, è il cosiddetto software proprietario a sorgente chiusa. Cosa significa questo? In poche parole, la realizzazione di ogni software viene fatta scrivendo una serie di istruzioni, dette codice sorgente, che diventano il nostro software, programma, tramite un'operazione chiamata compilazione. Una volta compilato il codice sorgente, non possiamo più effettuare alcuna modifica, e nemmeno sapere che cosa di preciso fa quel programma. È possibile che faccia solo ed esclusivamente quello che a noi serve, ma è altrettanto possibile che faccia delle operazioni che non ci piacerebbero molto. Per esempio, potrebbe indagare su che cosa scarichiamo da Internet, se abbiamo o no una licenza d'uso, che preferenze abbiamo nella frequentazione delle pagine internet, che tipo di software usiamo di solito, insomma potrebbe trasmettere dati sensibili a soggetti terzi.

È risaputo che alcuni programmi commerciali, per esempio, contengono anche dei giochi nascosti che si possono richiamare con una combinazione di tasti. Quindi, a nostra insaputa, qualcuno si è divertito a “regalarci” un gioco celato, magari in un programma di calcolo. Fatto forse nobile ma certamente non da noi voluto. Tutto ciò è possibile, appunto, perché acquistiamo il software proprietario a codice chiuso.
L'alternativa si chiama software libero, in inglese free software, che offre uno scenario opposto. Tutto il software rilasciato sotto questo tipo di licenza è, quasi sempre, gratuito e accompagnato dal suo codice sorgente. Proprio la presenza del codice sorgente garantisce la trasparenza nel funzionamento del programma e, soprattutto, ci permette, tecnicamente e legalmente, di effettuare qualsiasi modifica, a patto che il software cambiato venga distribuito alle stesse condizioni.
Il software, per potersi definire software libero, deve rispettare le 4 libertà:
• Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
• Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
• Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
• Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti da voi apportati (e le vostre versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
(Fonte http://gnu.it/)
Alcuni di voi avranno anche sentito parlare del software “open source” (sorgente aperta) e spesso si fa confusione con il software libero. La differenza è molto semplice: il fatto che un programma sia “open source”, cioè che il suo codice sorgente sia rilasciato, non significa che rispetti le 4 libertà. Quindi io potrei rilasciare il mio codice sorgente ma con la licenza di poterlo solo studiare e nulla di più.
Ma perché uno dovrebbe scegliere il software libero? Le ragioni sono molteplici:
• Il risparmio, visto che questo tipo di software è quasi sempre gratuito;
• Il controllo del proprio computer: voglio essere certo che il mio computer faccia solo ed esclusivamente ciò che gli dico io, e se non sono in grado di capire cosa fa il software, posso chiamare un esperto a controllare per conto mio;
• Voglia di far parte di una comunità che ama condividere e diffondere la conoscenza in forma di supporto tecnico e/o altro;
• Poter studiare i programmi esistenti per scopi didattici, professionali, ecc.;
• La possibilità di adattare i programmi ai propri particolari bisogni;
• Poter regalare il software ai propri amici, o poter installare più copie dello stesso software in una azienda senza infrangere alcuna legge;
• Avere a disposizione decine di migliaia di programmi, in ogni ambito, pronti all'installazione.
Ora vorrei tradurre in pratica l'importanza del software libero.
A livello di uso personale si possono ridurre sensibilmente le spese nell'acquisto del computer. Una volta per sempre basta con l'acquisto delle costose licenze e degli aggiornamenti. Con il software libero è possibile fare in modo che il mio computer si aggiorni gratuitamente e automaticamente.
Pensate ai risparmi nell'ambito scolastico e alle opportunità che si aprono agli allievi. Non sarebbero più passivi utilizzatori, ma potrebbero diventare protagonisti, potendo studiare, modificare e migliorare il software in loro possesso.
Si capisce facilmente che non siamo più nelle mani della solita multinazionale del software, ma possiamo formare, anche a livello locale, delle professionalità che saranno impiegate nelle soluzioni informatiche. Purtroppo, attualmente, nella stragrande maggioranza dei casi le scuole agiscono da promotori del software proprietario, inducendo le famiglie a sborsare dei soldi che non è necessario spendere. Con il software libero le scuole potrebbero, legalmente e gratuitamente, distribuire tutto il software usato nell’ambito scolastico.
Parlando di sicurezza e di controllo dei nostri computer, è facile pensare ai benefici che ricaverebbe la pubblica amministrazione nella gestione di dati sensibili. Inoltre, come nell’ambito scolastico, si potrebbero creare delle applicazioni personalizzate favorendo l'economia locale e nazionale.
L'educazione alla cooperazione, fondamento principale del software libero, avrebbe un impatto ancora più ampio in una società sempre più egoista e individualista. È importante capire che anche il lavoro prestato gratuitamente può, in realtà, creare profitto.
Infatti, sono convinto che molti di voi si siano chiesti com'è possibile che il software venga regalato. Dov'è il trucco? Il trucco non c'è, e la logica è molto semplice. Nel mondo esistono delle aziende che fatturano anche milioni di euro vendendo le soluzioni basate sul software libero, perché il software libero può essere venduto; anche questa è una libertà. Poi vi sono moltissime piccole aziende, così come liberi professionisti, che offrono soluzioni aziendali basate sul software libero. Tutti loro, chi più e chi meno, sviluppano il software libero senza chiedere un compenso direttamente, anche se in realtà questo lavoro è molto costoso in termini di tempo e di risorse. Il guadagno consiste nella fornitura delle soluzioni aziendali, nelle personalizzazioni, nella manutenzione, ecc. Il beneficio di questo complesso meccanismo si riversa sull'utente privato, o sulle aziende che non necessitano di servizi particolari, sotto forma del software gratuito.
Il sistema operativo più diffuso, basato sul software libero, si chiama GNU/Linux ed è disponibile in moltissime distribuzioni, ossia personalizzazioni della configurazione, a seconda delle necessità e delle preferenze informatiche.
Però il software libero, ovvero i vari programmi liberi, esiste anche nell'ambiente MS Windows e il passaggio potrebbe essere graduale. Potremmo iniziare a usare i programmi liberi con Windows e poi, una volta che ci siamo convinti, passare in modo piuttosto indolore al Linux, considerato che troveremmo gli stessi programmi ai quali ci siamo già abituati. Inoltre, è possibile provare Linux senza installare nulla sul proprio computer. Si scarica da Internet il file (di solito sui 700MB) da masterizzare, o si compra in edicola un CD o DVD contenente una distribuzione Linux, la cosiddetta “Live”. Una volta inserita nell'apposito lettore si avvia automaticamente, facendoci toccare con mano questa meraviglia dell'ingegno umano, senza apportare alcuna modifica al nostro computer. Quando avrete verificato che il vostro computer funziona perfettamente potete installare Linux al fianco del vostro Windows. All'avvio scegliete se usare uno o l'altro. Tenete presente che Linux funziona molto più lentamente quando è eseguito dal CD o DVD [è possibile farlo anche da supporto USB (pendrive): Wubi, ad esempio, permette l'installazione e l'utilizzo di Ubuntu (la distribuzione più usata di Linux) come una semplice applicazione, ndr].
In conclusione, vi segnalo alcuni utili siti Internet per approfondire l'argomento e per scaricare il vostro prossimo sistema operativo.

http://www.gnu.org/home.it.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Linux
http://www.ubuntu-it.org/

L’autore
Nikola Duper è nato a Dubrovnik, Croazia, nel 1961. Già dall’età di 10 anni si interessa di fotografia. I suoi interessi da subito si collocano nel mondo dell’arte: disegna, dipinge, fa semplici sculture. Con l’uscita delle prime videocamere inizia a sperimentare le possibilità di questo nuovo mezzo. Inizia a suonare e cantare e, anche se non è mai stato un grande talento, la musica presto diventa uno dei cardini della sua vita. Si dedica anche al teatro grazie a Fedja Sehovic che presto diventerà, nonostante la grande differenza d’età, anche un caro amico.
Parallelamente all’arte si interessa all’esoterismo e i primi libri che gli capitano sotto mano sono le primissime opere di Slavinski. Resta affascinato dal suo approccio pratico e poco mistificatore che punta tutto sull’essenza e sull’insegnamento concreto. Da allora, non ancora ventenne, questo nome resterà impresso nella sua mente come un riferimento.
Nel 1987 si trasferisce in Italia e lavora per diverse emittenti TV, maturando le esperienze di operatore di ripresa, montatore, direttore tecnico e regista. Nel 1999 fonda la propria azienda e realizza varie produzioni video. Parallelamente si occupa anche di informatica, in particolare di software libero, e di Internet. Da sempre affascinato dal paranormale, nel 2000 inizia a interessarsi ai cerchi nel grano. Combinando la sua professione con i cerchi nel grano ha prodotto alcuni documentari. Visita regolarmente il Regno Unito per compiere ricerche sui cerchi nel grano. Dalla fine del 2008, grazie all'incontro con un testimone, studia il caso Amicizia, uno straordinario caso di contatto, durato parecchi anni, tra gli esseri umani e gli esseri extraterrestri.
È un prolifico relatore, tiene regolarmente conferenze in tutta Italia, sporadicamente in Svizzera e Inghilterra e partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche. I temi trattati sono Nikola Tesla, tecnologia spirituale, cerchi nel grano e software libero.
Insieme ad altri 12 saggisti è coautore del libro 2013 – L'alba della nuova era, edito da Verdechiaro, dove partecipa con il capitolo dedicato ai cerchi nel grano.

Articolo di Nikola Duper, pubblicato su Nexus New Times nr. 85 (aprile – maggio 2010)


Sullo stesso argomento, potrebbe interessarti anche l'articolo Gnu/Linux come strumento per l'indipendenza informatica di Alessandro Sardone. Fonte dell'immagine in apertura: memic.net

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