18.3 C
Battaglia Terme

Animali arruolati nelle guerre degli uomini

La storia dell’uomo è un susseguirsi di guerre e probabilmente tale resterà fino alla scomparsa della nostra specie. Tra le molte particolarità che ci contraddistinguono c’è l’uso degli animali per combatterle. Parlando di animali arruolati nelle guerre degli uomini pensiamo subito a cavalli e cavalieri, ma è un’idea molto circoscritta.

animali in guerra

Cavalli, asini e muli sono gli esempi più classici, impiegati fin dal III millennio a.C. per il trasporto non solo dei guerrieri, ma anche di viveri e rifornimenti. I cavalli, in particolare, furono spesso addestrati per combattere insieme al loro cavaliere, fornendo anche un supporto attivo alla battaglia. Protagonista di cariche travolgenti e prode compagno di valorosi condottieri, con l’impiego delle moderne e più letali armi da fuoco, il cavallo finì per andare a far compagnia a muli e asini come bestia da soma e da tiro.

Tuttavia, asini, muli e cavalli non sono gli unici animali “arruolati”.

Cani
I cani, fin dall’antichità compagni degli uomini, hanno immancabilmente combattuto insieme a loro, cani in guerra sono raffigurati nei bassorilievi mesopotamici. Grandi molossi assiri e babilonesi erano in forza nell’esercito di Ciro il grande e in quello di Alessandro Magno (IV secolo a.C.). Enormi mastini dei Celti accolsero i legionari di Giulio Cesare in Gallia nel 55 a.C. e i romani stessi addestravabi uk “canis pugnax” per combattere in guerra. Si crede che gli animali scelti dai romani fossero i progenitori dei moderni molossidi. Questi venivano impiegati sia a guardia degli accampamenti, che in battaglia, dove venivano equipaggiati con speciali collari acuminati per ferire il nemico. Dopo l’invenzione e la diffusione della polvere da sparo, i cani continuarono a “servire” nelle forze armate come ausiliari, portaordini e soccorritori. I russi li hanno impiegati anche come guastatori, equipaggiandoli con esplosivi che detonavano una volta che il cane si era infilato sotto al mezzo da guerra nemico ed aveva tirato la linguetta di sicurezza.

Cammelli e dromedari
Il primo impiego di questi animali in guerra risale al 853 a.C., durante la battaglia di Qarqar che ha visto contrapposti l’esercito assiro alle truppe guidate dal re arabo Gindibu. I cammelli sono stati animali importanti per gli eserciti arabi fino a tempi molto recenti. I dromedari hannos volto analogo ruolo per i Beduini in Nord Africa e Medio Oriente.

Gatti
Durante la battaglia di Pelusio (525 a.C.) – secondo una leggenda diffusa nel II secolo – i persiani di Cambise II ebbero la meglio sugli egiziani perché legarono gatti vivi ai loro scudi, impedendo agli arcieri del faraone Psammetico III di tirare, per il timore di uccidere l’animale oggetto di venerazione.
I gatti hanno svolto un ruolo fondamentale nelle trincee di tutti i tempi e sulle navi da guerra e civili, per il controllo dei roditori, la più grande minaccia che gravava sulle scorte di cibo. Furono abbondantemente in uso in entrambi i conflitti mondiali.

animali in guerra

Piccioni
L’imperatore persiano Ciro il grande, nel VI secolo a.C. utilizzava i piccioni per le comunicazioni, sia in tempo di pace che in guerra. Analogo uso è rimasto in vigore fino alla seconda guerra mondiale, per esempio durante lo sbarco in Normandia (1944). All’inizio del XX secolo i piccioni furono impiegati anche come “fotografi”, grazie al farmacista tedesco Julius Neubronner che brevettò un apparecchio e una tecnica fotografica specifici, fornendo una importante risorsa strategica per discrete ricognizioni aeree che fu ampiamente usata sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.

1908, piccione dotato di macchina fotografica per scattare foto aeree. Fotografia di Roger Viollet

Falchi e Gufi
Usati come contromisura naturale contro i piccioni viaggiatori, per predare e distruggere le comunicazioni nemiche. L’uso è antico e recente, documentato in entrambe le guerre mondiali.

Oche, anatre e tacchini
Nel 390 a.C. le oche del tempio di Giunone sul colle Capitolino a Roma, diedero l’allarme consentendo ai romani di respingere l’assalto al Campidoglio ad opera dei Galli Senoni.
Analogo uso quali sentinelle per gli accampamenti è documentato in Cina, fino a tempi abbastanza recenti. Oche e anatre, infatti, sono più sensibili e rumorose dei cani, in caso di arrivo di intrusi. Analogo uso è stato fatto dei tacchini, estremamente territoriali, aggressivi e rumorosi nei confronti degli intrusi.

Elefanti
I pachidermi erano considerati i cannoni del passato, poiché capaci di distruggere le fila nemiche. Il loro primo impiego al fronte è documentato in India a partire dal IV secolo a.C.
Nel 331 d.C. le truppe di Alessandro Magno durante la battaglia di Gaugamela contro gli Achemidi videro la prima volta questi animali, che prontamente arruolarono. Gli elefanti sono stati resi celebri anche dalle guerre Puniche, quando l’esercito di Annibale varcò le Alpi con i pachidermi.
In Asia gli elefanti sono ancora impiegati per scopi militari.

Maiali e cinghiali
Il loro uso in guerra è antico quanto quello degli elefanti, per i quali costituivano contromisura. Nel 266 a.C., durante l’assedio di Megara da parte di Antigono, i megaresi cosparsero alcuni maiali con pece combustibile, petrolio greggio o resina, li incendiarono e li condussero verso gli elefanti da guerra ammassati dal nemico. I pachidermi si imbizzarrirono, calpestando e uccidendo un gran numero di soldati. I Romani sfruttarono sia i maiali stridenti che gli arieti cornuti per respingere gli elefanti da guerra di Pirro nel 275 a.C.

Capre e arieti
Oltre ad essere usati contro gli elefanti, gli arieti cornuti erano spesso utilizzati come arma di assalto inizial contro le porte delle fortificazioni o per creare scompiglio tra i combattenti nemici.

Api
Greci e romani, fin dall’antichità, usavano alveari nelle loro battaglie, essendo le api in grado di colpire il nemico anche al di sotto dell’armatura. Questi insetti sono stati impiegati anche durante la Guerra del Vietnam dai Vietcong, che hanno sparso alveari di api giganti dell’India lungo i sentieri per rallentare l’avanzata delle truppe straniere.

Serpenti
Ci sono riferimenti storici a serpenti velenosi lanciati contro il nemico. Un famoso esempio, sebbene discusso, è l’uso di anfore piene di serpenti da parte dei Cartaginesi contro le navi romane, come narrato per la battaglia navale contro Attilio Regolo (256 a.C.)

Leoni
Lo storico Lucrezio (I secolo a.C.) riferisce che alcuni eserciti rilasciavano leoni (e cinghiali selvaggi) contro le linee nemiche. L’obiettivo non era tanto un’azione di combattimento controllata, ma creare il panico e lo scompiglio nelle formazioni avversarie.

Scorpioni
Nel 198 le truppe romane che cingevano di assedio la città di Hatra furono respinte dai Parti con l’impiego di centinaia di scorpioni, lanciati dalle mura sui soldati.

Mucche
Nel 1671 i pirati britannici attaccarono la colonia spagnola di Panama. L’esercito locale respinse l’invasore – più attrezzato e organizzato – avvalendosi di 2.400 mucche.

Topi
Durante la seconda guerra mondiale gli inglesi usarono i cadaveri dei topi, che venivano svuotati e riempiti di esplosivo, quindi posizionati nel carbone che alimentava le fabbriche naziste. L’obiettivo era di causarne l’esplosione. Il controspionaggio tedesco intercettò e distrusse il primo (e unico) carico così sabotato. Tuttavia l’operazione determinò la necessità di lunghi e minuziosi controlli su ogni rifornimento di carbone.
I ratti giganti del Gambia, che sono i topi più grandi del mondo, sono ancora oggi usati per bonificare le zone di guerra dalle mine antiuomo in Cambogia e in diversi paesi africani. Individuano l’esplosivo in modo rapido e sicuro, grazie al loro fiuto molto sensibile e lo segnalano agli operatori, senza rischio che le mine esplodano, perché il peso dei ratti non è sufficiente per il loro innesco.

Orsi
Il soldato Wojtek era un orso bruno siriano, adottato in Iran dai soldati polacchi nel 1942 e morto nel 1963 nello zoo di Edimburgo, dopo una vita trascorsa come mascotte dell’esercito. Tra le sue azioni: mise in fuga una spia e trasportò carichi di munizioni. Meno fortunati di lui altri orsi, che durante la seconda guerra mondiale venivano sedati e usati per testare le procedure di espulsione dei sedili degli aerei militari.

l’orso Wojtek nel suo reggimento

Pipistrelli
Durante la Seconda Guerra Mondiale l’esercito statunitense aveva studiato una bomba in grado di contenere al suo interno migliaia di pipistrelli, ciascuno con un piccolo esplosivo collegato ad un timer. Una volta sganciati sui cieli giapponesi, i pipistrelli avrebbero cercato riparo nelle case e avrebbe mandato a fuoco intere città.

Zanzare e altri insetti
Nel corso della guerra di secessione americana (1861-1865) i Confederati hanno ampiamente usato zanzare vettrici della malaria contro le truppe dell’Unione e quest’ultima fu accusata di aver usato la cimice Murgantia histronica, dannosa a cavoli, broccoli e ravanelli, per distruggere i raccolti dei Confederati.
Il maggior uso di insetti soldato è avvenuto nell’ultimo conflitto mondiale.
Allagare nuovamente le pianure pontine per stimolare la proliferazione di zanzare e quindi la diffusione di malaria tra le truppe sbarcate era una strategia studiata dai nazisti per contrastare l’invasione degli Alleati.
I tecnici francesi studiavano invece di arruolare la dorifora della patata come arma contro le colture tedesche, in particolare quelel di patate che erano la principale risorsa del nemico. Sono noti dei test effettuati nel 1939 e si dibatte se gli USA la abbiano o meno usata nel 1942 o successivamente durante la guerra fredda. I giapponesi usarono pulci infettate da peste e colera, che diffusero in territorio cinese, per propagare le epidemie e fiaccare il nemico. Un’apposita unità strategica, nota come Unità 731, di occupava proprio di guerra entomologica. I russi usarono zecche, zanzare e tafani infetti per la difesa di Stalingrado dall’assedio delle truppe tedesche.
Nel 1956 l’US Army effettuò una serie di test a Savannah negli USA per la diffusione di zanzare tigre egiziane in aree urbane, all’insaputa della popolazione.
Gli Stati Uniti sono stati accusati dai Nord Vietnamiti di avere rilasciato insetti dannosi al riso e dai Cubani di avere impiegato Cicaline del genere Perkinsiella, vettrici di virosi della Canna da zucchero.
Ci sono studi sull’uso di zanzare radioattive come veicoli di contaminazione di aree bersaglio.

Squali
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti studiarono la possibilità di utilizzare veleni e tossine che avrebbero potuto essere applicati agli squali per contaminare le aree portuali nemiche, sebbene non ci siano prove di un uso effettivo.

Delfini, foche e Leoni marini
A partire dagli anni ’60 – nel bel mezzo della Guerra Fredda – i marines statunitensi hanno iniziato ad addestrare i delfini. Questi mammiferi marini sono in grado di localizzare gli oggetti sul fondo del mare e comunicare con gli addestratori. Sono stati impiegati per scovare le mine posizionate nelle acque del Golfo Persico durante la Prima Guerra del Golfo (1991) e la guerra in Iraq (2003). Ruoli analoghi per foche e leoni marini, sia da parte degli USA che della Russia.

Per approfondire la guerra entomologica



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