Uta di Ballenstedt. Umberto Eco avrebbe avuto voglia di invitarla a cena, Walt Disney si ispirò a lei per uno dei personaggi più famosi delle sue fiabe: la regina Grimilde, matrigna di Biancaneve. Una donna diventata immortale grazie ad una statua realizzata 200 anni dopo la sua morte. E che forse neanche le somiglia…
La statua che ha reso Uta di Ballenstedt immortale
Nella cattedrale di Naumburg, in Germania, ci sono 6 coppie di statue in marmo policromo, realizzate tra il 1250 ed il 1260 da un artista noto come il Maestro di Naumburg, che rappresentano i marchesi di Meissen benefattori della cattedrale stessa.
Una di queste opere raffigura il margravio (marchese) Eccardo II e sua moglie Uta di Ballenstedt.
La statua di Uta di Ballenstedt è molto celebre, sia per la straordinaria bellezza della donna ritratta, sia per una nota di indecifrabile fascino, che risulta dall’espressione, dalla posa e dai gesti in cui è stata immortalata da un artista che è vissuto duecento anni dopo.

Il marchese appare come un uomo rugoso e bruttarello assai, non solo non guarda la sua consorte ma addirittura tiene lo scudo e la spada a far barriera fra di loro. Neanche le rispettive vesti si sfiorano.
Per quanto riguarda Uta, che guarda nella stessa direzione del consorte, è molto più giovane, di una bellezza delicata e angelica. Con un lembo del mantello sembra quasi sollevare una ulteriore barriera per separarsi dal consorte, la sua espressione ha una nota di mistero e tristezza.

Un’espressione ben diversa, ad esempio, dall’allegro e solare sorriso di Regelinda, sposata col giovane e belloccio marchese Ermanno I, predecessore di Eccardo II, e dall’altrettanto allegra Adelaide, che guarda il marito Ottone, con cui sembra amabilmente chiacchierare.

Perché era triste ed enigmatica la bellissima Uta di Ballenstedt? È una fantasia dell’artista oppure c’è un fondamento storico che ha voluto trasmettere?
Sappiamo poco di Uta, ma quanto basta per capire che aveva validi motivi per non essere molto allegra.
Uta nasce dal conte Adalberto di Ballenstedt e da Hidda di Sassonia (figlia di figlia di Odo I, conte di Nordthüringgau e Schwabengau), intorno all’anno 1000. Viene istruita – come prassi per le nobildonne – in un convento situato vicino alla proprietà di famiglia. Amava la storia, la musica e le erbe medicinali. Molto stranamente non viene data in sposa fino all’età di 26 anni, per l’epoca un’età inopportunamente avanzata per convolare a nozze.
Il prescelto è tal Eccardo II, che ha 41 anni ed è il fratello più giovane di Ermanno I Marchese di Meissen.
Era un valoroso condottiero con ottime connessioni con il re Enrico, futuro imperatore Enrico III. Dopo le nozze, Eccardo eredita il marchesato di Lusitania e quindi, a seguito della morte del fratello, anche il marchesato di Meissen.
Le scarne informazioni si riferiscono a Uta come moglie devota e fedele, ma ad un certo punto fu processata per stregoneria. Ne uscì assolta o comunque evitò la condanna a morte, forse per intervento della probabile sorella Hacheza, potente badessa dell’abbazia imperiale di Gernrode, ma l’infamia deve aver gravemente pesato su di lei, sul consorte e sul loro matrimonio.
Uta ed Eccardo non ebbero figli e morirono entrambi, a distanza di qualche mese, nella non meglio precisata epidemia che investì la Sassonia nel 1046. Dapprima morì Eccardo e lei si ritirò nell’abbazia dove la sorella era badessa, destinando la sua dote all’istituto e all’imperatrice Agnese. Dai beni di Eccardo fu tratta una cospicua donazione per la costruzione della Cattedrale di Naumburg. Successivamente morì anche Uta.
I due furono sepolti nella cattedrale di Naumburg accanto agli antenati di lui, ma le tombe furono in seguito rimosse.
Due secoli dopo, intorno al 1240, lo sconosciuto Maestro di Naumburg creò una dozzina di figure di donatori per la cattedrale, tutte con un realismo ed una maestria impressionanti, tra cui rappresentazioni di Eccardo e Uta. Chiassà se l’artista ha attinto da pitture alla sua epoca ancora esistenti e oggi andate perdute?
E veniamo al secolo scorso, quando i nazisti volevano portarla come esempio di bellezza e devozione della perfetta donna ariana e quando poi Walt Disney decise di farne la regina cattiva della favola di Biancaneve…
Dal 2018, la Cattedrale di Naumburg è patrimonio mondiale dell’UNESCO.