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Usa: la macchina dell’elettroshock resta classificata nella categoria piu’ pericolosa

Venerdì la Food and Drug Administration (FDA – l’autorità del farmaco statunitense) ha raccomandato che i dispositivi usati per fornire l'elettroshock rimangano nella categoria più a rischio (Classe III), riservata ai più pericolosi dispositivi medici.

da CCHR International

31 gennaio 2011

Venerdì un consiglio della Food and Drug Administration (FDA) ha raccomandato che i dispositivi usati per fornire elettroshock rimangano nella categoria più a rischio (Classe III), riservata ai più pericolosi dispositivi medici, e non vengano declassati a una categoria di rischio più basso. Così facendo, ha raccomandato che le aziende che fabbricano questi dispositivi siano tenute a dimostrare che l’elettroshock, per poter restare in uso, sia efficace e sicuro.

E’ noto da tempo che l’elettroshock provoca gravi danni ai pazienti, tra cui perdite di memoria estremamente gravi e permanenti, incapacità di apprendere e ricordare nuovi eventi, depressione, suicidio, complicazioni cardiovascolari, convulsioni prolungate e pericolose e anche la morte. 

Il presidente della commissione consultiva, il Dr. Thomas G. Brott, professore di Neuroscienze presso la Clinica Mayo, ha espresso la sua preoccupazione per le centinaia di migliaia di persone cui, ogni anno, viene praticato l’elettroshock, senza che mai il loro psichiatra si fosse premurato di eseguire una risonanza magnetica prima e dopo la procedura per monitorare eventuali danni cerebrali.

Jan Eastgate, presidente del Citizen Commission for Human Rights, un’associazione di denuncia dei crimini psichiatrici, ha parlato in udienza e ha criticato i produttori di macchine per elettroshock, Mecta e Somatics Inc., per la loro incapacità di condurre studi sulla sicurezza e presentare una Domanda di Permesso alla Vendita (PMA), mentre allo stesso tempo hanno incassato più di 30 milioni di dollari dalla vendita della macchina nel corso degli ultimi 3 decenni. Ha detto che gli psichiatri sostengono che un PMA sarebbe "troppo costoso" e hanno messo il profitto davanti alla sicurezza dei pazienti: l’elettroshock costa tra i 1.000 e i 2.500 dollari a trattamento, facendo guadagnare agli psichiatri più di 28 miliardi di dollari durante lo stesso periodo.

Jan Eastgate ha aggiunto che la decisione è il primo passo verso una maggiore protezione per i pazienti, e che ci sono ancora notevoli preoccupazioni sulla gestione dei problemi di sicurezza ed efficacia in materia di elettroshock da parte della FDA: “Ci sono potenziali conflitti di interesse con gli psichiatri che forniscono consulenza all’FDA in merito a questa procedura”.

In Italia l'elettroshock viene praticato in molte strutture e nonostante voglia apparire come uno strumento di cura , l’elettroshock rimane uno strumento di tortura, una disumana violenza, oltre che un grande trauma, per chi lo subisce.

Una società civile non dovrebbe permettere trattamenti brutali ma proibirli, oltre ad effettuare una completa indagine per scoprire i danni causati fino a questo momento.

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani giornalmente si sta adoperando affinché i diritti umani e la dignità, siano restituiti a tutti gli individui, investigando e denunciando le violazioni psichiatriche dei diritti umani.

 

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus

Email info@ccdu.org

www.ccdu.org

Guarda il video: Elettroshock – Non è un Terapia, è una Tortura

qui:  http://www.youtube.com/watch?v=QDR3cD8_kck

 



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