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11 SETTEMBRE: NON E’ STATO BIN LADEN di Andrea Franzoni

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Manipolazione della storia e delle menti

La storia la scrivono i vincitori, quindi è sempre diversa dalla realtà? Ne parliamo con Teodoro Brescia Dottore di ricerca, docente e scrittore e autore del libro...

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{mosimage}La convinzione che Osama Bin Laden sia il responsabile degli attentati
dell’11 settembre è radicata nel conscio e nell’inconscio delle persone
come poche altre cose. E’ Bin Laden la risposta che tutti hanno a
disposizione per rispondere alle migliaia di domande che questa epoca
storica dovrebbe richiedere e per far passarne passare in secondo piano
molte altrettanto importanti. E’ stato Bin Laden a "creare" il
terrorismo che ci minaccia, ed è stato lui ad attaccare. E’ lui che
organizza e coordina i movimenti ceceni, irakeni, afgani, indonesiani,
egiziani, palestinesi; è lui che semina odio e recluta terroristi fra i
nostri quartieri, le nostre scuole, le nostre moschee; è lui la ragione
delle centinaia di migliaia di vittime della pax americana, della
diffidenza e della xenofobia, della sospensione specie nei paesi
anglosassoni dei diritti. E’ lui, con le presunte prove a suo carico e
le altrettante presunte rivendicazioni, il freno ad ogni dubbio sui
mille particolari che per qualche motivo non tornano riguardo all’11
settembre.

Eppure, e lo dovessimo processare oggi, come afferma
con tutta chiarezza la stessa FBI, non avremmo una sola prova concreta
che potrebbe reggere l’accusa di fronte a un tribunale. Bin Laden,
anzi, potrebbe querelare …

… l’intero occidente per
calunnia. E la migliore corte immaginabile, nel top della civiltà quale
è lo stato di diritto all’occidentale, gli darebbe senza ombra di
dubbio ragione.

La storia, si dice, la scrivono i vincitori.
Bene: noi stiamo assistendo sotto i nostri occhi alla scrittura di una
storia che, ad oggi,rimane un racconto di fantasia. Benché azzardare
una qualsiasi versione alternativa rimanga praticamente un tabù, i
fatti e le indagini spingono in un’unica direzione: Bin Laden non ha
nulla a che vedere con l’11 settembre. Una giustizia giusta, in
occasioni simili, proverebbe a battere piste diverse.

Basta
controllare sul sito dell’FBI per rendersi conto che Bin Laden è
ricercato "unicamente" in relazione alle esplosioni del 7 agosto 1998
alle ambasciate degli Stati Uniti di Dar Es Salaam, Tanzania, e
Nairobi, Kenya. Secondo l’ FBI, questi attacchi hanno ucciso oltre 200
persone. L’ FBI conclude i suoi motivi per "ricercare" Bin Laden
dicendo, «Inoltre, Bin Laden è sospettato di altri attacchi
terroristici in ogni parte del mondo».

La nostra percezione,
grazie all’onestà intellettuale dei media e dei nostri degli
rappresentanti, è però diametralmente opposta. La certezza assoluta
della colpevolezza di Bin Laden è stata brandita per anni sulla
reputazione di chiunque ha provato a sollevare un solo dubbio
sull’effettiva paternità dell’attentato o sulla "Guerra al Terrorismo",
i cui risultati disastrosi sotto ogni punto di vista (sicurezza
globale, economia, condizioni della popolazione, diritti umani) sono
sotto gli occhi di tutti. La certezza che Bin Laden abbia rivendicato
l’attentato e che la sua regia sia stata dimostrata è una credenza
diffusa che stoppa in partenza ogni opinione divergente. Al contrario
Bin Laden non ha mai rivendicato in maniera credibile l’attentato: si è
dichiarato all’oscuro di tutto più volte e, anche in preda alla
disperazione, non si è spinto oltre l’espressione di soddisfazione per
l’attentato senza lasciare intendere un suo coinvolgimento. Senza prove
e senza confessioni nulla, se non teorie campate in aria e sostenute da
ignoranza o da forte malafede, lega Osama Bin Laden all’attacco
all’America che ha aperto l’epoca della guerra perenne al terrorismo.

«Bin
Laden non è stato formalmente accusato in relazione all’ 11-9» ha
chiarito Rex Tomb, uno dei portavoce dell’FBI, al Muckraker report. «L’
FBI raccoglie prove –ha spiegato- Appena le prove sono state messe
insieme, vengono girate al Dipartimento di Giustizia. Il Dipartimento
di Giustizia poi decide se ha abbastanza prove da presentare ad un
grand jury federale. Nel caso del bombardamento del 1998 alle
Ambasciate degli Stati Uniti, Bin Laden è stato formalmente accusato e
incolpato da un grand jury. Non è stato formalmente accusato e
incolpato in relazione all’ 11-9 perché l’FBI non ha una forte prova
che lega Bin Laden all’ 11-9». (link)

Per quanto possa sembrare
assurdo si tratta semplicemente di una conferma. Così scriveva la BBC
nel maggio 2002, dopo 7 mesi di indagini a "tutto campo".

«Ufficiali
dell’intelligence USA hanno ammesso di aver fallito i tentativi di
portare alla luce qualsiasi pista che conducesse agli attacchi dell’11
settembre. Il capo dell’FBI ha detto che dopo 7 mesi di implacabile
lavoro l’America non ha trovato alcuna prova riguardante alcun aspetto
degli attacchi a New York e Washington. Robert Mueller, direttore
dell’FBI, ha spiegato che i suoi agenti hanno inseguito centinaia di
migliaia di indizi e controllato ogni documento sul quale sono riusciti
a mettere le mani, dalle prenotazioni di volo ai noleggi d’auto ai
conti bancari. Hanno cacciato fra le grotte in Afghanistan e fra le
ricevute di carte di credito in America ma il meglio dell’intelligence
americana è stata umiliata da 19 dirottatori di Al Qaeda, rivelando
quanto poco l’America sa riguardo agli attacchi dell’11 settembre».

Dopo
altri quattro anni di indagini "a tutto campo" nulla è cambiato: 19
uomini, dopo aver compiuto irripetibili acrobazie per i cieli
dell’America e sbeffeggiato il mondo intero con una dozzina di
miracoli, non hanno lasciato una sola seria traccia della loro opera.

Potremmo
fermarci qua e avremmo già abbastanza motivi quantomeno per arrossire.
E’ importante invece, prima che la storia venga riscritta, analizzare e
raccogliere le non prove, le non rivendicazioni e le evidenze fasulle
che il mondo intero ha accettato senza un battito di ciglia. Basta
ripercorrere i momenti successivi all’11 settembre per accorgersi
–giusto per iniziare- che Bin Laden non ha mai rivendicato l’attentato
negando anzi –in linea con i Talebani- ogni suo coinvolgimento. E se
Bin Laden non ha nulla a che fare con l’11 settembre e non esiste
alcuna prova concreta si un suo ruolo nella preparazione degli
attentati, come l’FBI dice, ciò significa necessariamente che è stato
qualcun altro.

Non spetta a noi, ai nostri limiti di comuni
cittadini indagare e tracciare conclusioni. Ma quello di rimanere
sull’attenti, evitando di essere tirati per il naso, è forse l’ultima
alta libertà che la "civiltà" ci concede.

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