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11 SETTEMBRE: VIDEO PENTAGONO di Massimo Mazzucco

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Qui invece ci dedichiamo all’analisi tecnica
del nuovo filmato, che in realtà consiste in quattordici miseri fotogrammi,
scattati teoricamente da una videocamera di sicurezza del parcheggio del Pentagono,
e li confrontiamo con i precedenti cinque fotogrammi, ripresi da un’angolazione
simile, che costituivano fino a ieri le uniche preziose immagini che il mondo
abbia mai visto del fantomatico volo che si sarebbe schiantato contro la
facciata Sud dell’edificio. Abbiamo anche messo anticipatamente in rete alcuni
segmenti del nostro film "11 settembre 2001 – Inganno Globale", di
prossima pubblicazione, che dimostrano l’implausibiltà assoluta del video che
ieri è stato presentato al mondo dal Ministero della Difesa americano.


Prima di tutto però, per chi fosse meno esperto sulla questione, dobbiamo
chiarire una cosa. I video dell’aereo che colpisce Pentagono, quelli veri,
esistono eccome, ma furono tutti sequestrati dall’FBI pochi minuti dopo
l’impatto stesso.
E nonostante la mancanza di immagini dell’aereo
rappresenti per l’amministrazione americana una delle più dolorose spine nel
fianco di tutta la faccenda, non si capisce perché a nessuno sia mai venuto in
mente di mostrarceli.

Di fronte a questa possibile domanda, oggi decisamente imbarazzante,
l’amministrazione americana ha fatto circolare la voce che questi "altri
video" in realtà non esistono. Possiamo tranquillamente smentirli, però,
rimandando a un articolo di National Geographic, dove il benzinaio della
stazione di servizio che sta di fronte al Pentagono racconta proprio di come
gli uomini della FBI si siano presentati nell’arco di pochi minuti a
sequestrare la cassetta della video camera che aveva appena inquadrato l’aereo
che aveva colpito il Pentagono.

Velasquez è il benzinaio della stazione di servizio davanti al Pentagono.
L’articolo di "National Geographic" è dell’11 dicembre 2001, tre mesi
esatti dopo gli attentati.

(Leggi l’originale in inglese qui.) Vediamo il
brano che ci interessa:

«Velasquez says the gas station’s security cameras are close enough to the
Pentagon to have recorded the moment of impact. "I’ve never seen what the
pictures looked like," he said. "The FBI was here within minutes and
took the film."»


Velasquez dice che le telecamere di
sicurezza della stazione di servizio sono abbastanza vicine al Pentagono da
aver registrato il momento dell’impatto.
"Non ho mai visto cosa
contengano quelle immagini", ha detto. "Dopo pochi minuti è
arrivata l’FBI, e si è portata via il filmato".

La stessa cosa è accaduta – sempre per chi conosca poco la materia – anche per
le videocamere del vicino Hotel Sheraton che inquadrano la facciata colpita del
Pentagono, e per quelle del vicino svincolo autostradale, che riprendono
ininterrottamente lo spazio aereo antistante il Pentagono stesso.

Indipendentemente da tutto questo, è comunque possibile dimostrare come le
immagini che ci sono state presentate ieri debbano necessariamente essere state
falsificate.

Di queste, in realtà ci interessa un solo fotogramma in particolare, il numero
2, nel quale cui l’aereo fa timidamente capolino sulla destra dell’inquadratura
(o almeno così ci dicono i telegiornali, e noi dobbiamo fidarci della loro
parola visto che in realtà non si distingue granché), solo per scomparire del
tutto, nel fotogramma seguente, in una "sfortunata" sovraesposizione
che ha finito per bruciare tutto.

{mosimage}

Come si vede chiaramente dal fotogramma qui
sopra, l’aereo si presenta all’approccio con il suo bersaglio volando
raso-erba, in perfetta orizzontale.

Ma ciò non è assolutamente possibile, per due diversi motivi.
Il primo, è che l’aereo ha sorvolato, senza abbatterli, una serie di rulli di
cavo elettrico, posti proprio davanti alla facciata del Pentagono, che sono
alti almeno un metro e mezzo ciascuno (il cosiddetto "Enigma
delle Bobine
").
Il secondo è che sulla destra dell’inquadratura c’è una collinetta, su cui è
collocato lo svincolo autostradale "a quadrifoglio", che sta ad un
livello di almeno quindici metri più in alto del Pentagono stesso (ecco una
semplice rappresentazione
grafica
della situazione).

Visto che volava alla folle velocità di oltre 850 Km. all’ora, l’aereo non può
quindi in nessun modo essersi presentato in perfetta orizzontale nel punto in
cui lo ritrae il fotogramma incriminato. E’ semplicemente impossibile
per chiarissime e indiscutibili ragioni tecniche spiegate in questo
articolo
da Nila Sagadevan, ingegnere aeronautico e pilota.

Bisognerebbe
domandarsi, a questo punto, perché mai l’amministrazione USA ci abbia dato un
filmato così palesemente ritoccato, e ci abbia nel frattempo mentito
sull’esistenza degli altri video che riprendono davvero l’aereo che colpisce la
facciata.




E visto che ci hanno mentito su questo, non possiamo che domandarci anche
perchè mai non debbano averlo fatto per l’aereo stesso che ha colpito il
Pentagono.



Massimo Mazzucco.

Articolo tratto
da www.luogocomune.net.

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