Unirsi ai BRICS, il piano segreto della Germania? È il titolo di un articolo, pubblicato dalla versione spagnola di RT e tradotto da StatoPotenza, che si rifà alle dichiarazioni di Jim Willie. Esperto di economia e moneta, in particolare del gold standard, Willie ha suggerito al portale USA Watchdog che dietro lo spionaggio della NSA ai danni dei diplomatici tedeschi, che ha portato la cancelliera Angela Merkel ad espellere dal paese il capo della CIA in Germania, vi sia il tentativo di portare alla luce una cooperazione tra Berlino e Mosca, una sorta di scialuppa di salvataggio nel caso probabile di estinzione del dollaro usa-ense. Unirsi ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che stanno formando un'alleanza antidollaro, non limitata però ai soli cinque componenti, ma di fatto a tutti quei paesi che ad oggi sono stati danneggiati o esclusi dall'imperialismo di Washington, perpetuato anche e soprattutto attraverso i mezzi finanziari. Di questo abbiamo parlato approfonditamente in uno degli articoli di Sotto la lente, la rubrica che accompagna ogni numero di PuntoZero, e quanto dichiara Willie sembra solo un'ulteriore conferma. La visita della Merkel in Cina, che ha visto la cancelliera sottoscrivere dieci accordi commerciali in soli tre giorni, ma anche le sempre maggiori insofferenze in terra teutonica, sia all'interno degli ambienti diplomatici sia nel business, per la russofobia imposta dall'alleanza con gli USA, dei quali i tedeschi ospitano oltre duecento basi nella loro nazione.
"Gli USA dicono all'Europa: prendi parte alla nostra guerra contro la Russia, unisciti alle nostre sanzioni antirusse, alle guerre e ai conflitti permanenti, all'isolamento e alla distruzione della tua economia (…). Questo è un gioco bellico, e l'Europa è stanca dei giochi bellici degli USA. La difesa del dollaro si è convertita in una guerra contro il commercio"
ha dichiarato l'esperto, di nazionalità usa-ense. 3000 le imprese tedesche con forti vincoli commerciali verso la Russia, 25000 i posti di lavoro in gioco in caso di applicazione delle sanzioni contro Mosca, secondo il Comitato Orientale dell'Economia della Germania. Nel mentre, "le stesse compagnie energetiche statunitensi ignorano le sanzioni, ma nonostante questo perseguitiamo le banche francesi che fanno esattamente la stessa cosa": Fuck the EU, quindi, l'Europa si fotta, per citare Victoria Nuland.
A che vantaggio continuare ad essere brutta copia degli USA anziché recuperare lo spirito dei Popoli Europei? Ha senso distruggere le nazioni europee, deteriorare il loro tessuto sociale, spingerle alla guerra contro una Nazione sorella come la Russia, e soprattutto contro l'Ucraina, ad oggi vera vittima delle mire usa-ensi? In Germania forse pensano di no, come hanno dimostrato quei tedeschi che il 19 luglio scorso, nel silenzio dei media, sono scesi in strada a manifestare nell'Alexanderplatz di Berlino contro la guerra in Ucraina e in Palestina. In testa, due giornalisti scomodi, Ken Jebsen e Jürgen Elsässer, quest'ultimo direttore di Compact Magazin, che già anni fa aveva denunciato l'addestramento di miliziani islamici in Bosnia durante la guerra contro la Serbia, da parte usa-ense.
"Bisogna dirlo chiaramente. La Germania è un paese occupato. Gli Stati Uniti ci occupano, ci spiano. Ascoltano anche il loro più fedele vassallo, Angela Merkel. Essi reclutano agenti nei nostri ministeri. E soprattutto, non dobbiamo dimenticarlo, utilizzano la nostra terra per condurre le loro guerre che violano il diritto internazionale, per inviare i loro droni per missioni barbare. Ramstein è una piattaforma per l'aggressione in Medio Oriente. Africom, basata a Stoccarda, coordina le operazioni mortali in Nord Africa. Eucom ha sede a Stoccarda ed è il quartier generale delle azioni dirette contro la Russia!",
ha detto Elsässer nel corso della manifestazione. La Germania, nella sua visione, dovrebbe espellere dal suo suolo tutti gli agenti usa-ensi ed interdire ogni attività della CIA e dell'NSA, chiudere le basi militari usa-ensi e far ritornare a casa tutti i soldati tedeschi impegnati nelle missioni di guerra all'estero. "Se raggiungiamo tutti questi punti, la NATO è finita" ha aggiunto.
Difficile che tale posizione possa essere assunta da un governo in carica a Berlino, di qualsiasi colore, ma è facile comprendere come il popolo tedesco non sia incline a sottostare supinamente ad ogni imposizione d'oltre-oceano. E magari, le voci circolanti in modo insistente sulle presunte dimissioni anticipate di Angela Merkel hanno proprio lo scopo di indebolire l'attuale cancelliera, che già si era rifiutata di partecipare alla guerra contro la Libia (pur partecipando all'armamento dei mercenari NATO), di cui le cronache di oggi segnano l'involuzione. Che motivo reale avrebbe la Merkel di dimettersi, godendo al contrario dell'appoggio del proprio elettorato, ad oggi mai mancato, caso unico tra tutti i leader dell'Europa occidentale?
C'è già stato un leader tedesco di cui, con un anno di anticipo, si è annunciata la cessazione anticipata della carica, poi puntualmente realizzatasi nello stupore generale. Il suo nome è Joseph Ratzinger, Papa emerito della Chiesa Cattolica, di cui Il Fatto Quotidiano aveva annunciato con un anno esatto di anticipo (l'11 febbraio 2012) la destituzione, seppur deviando dalle effettive cause dell'abdicazione. Chissà, se la Merkel finirà come Ratzinger oppure se, invece, la sua Germania avrà un ruolo cruciale nell'emancipare l'Europa dagli Yankee. Potrebbe, questo 2014, essere l'anno della Germania, della rivelazione al mondo della vera essenza del Popolo tedesco. Oltre ai mondiali di calcio, vinti nel territorio dell'amico Brasile (con cui ha giocato una partita a dir poco 'strana'), che insieme alla Germania è stato il paese più sottoposto allo spionaggio usa-ense. Nessun complotto, tranquilli. Un possibile preludio, però, ad una sincronicità auspicabile. Magari anche dalla tedesca Mercedes, che sembra non avere rivali, mi dicono gli esperti in redazione, tra le altre case automobilistiche in questo campionato di Formula 1 del 2014. Deutschland über alles?
J.C.