Dopo un sin troppo lungo periodo di assenza torno a scrivere nella mia rubrica, determinato a farlo regolarmente allo scopo di proporvi al meglio delle mie capacità le mie personali riflessioni sugli eventi che stanno caratterizzando l’incredibile periodo storico in cui ci troviamo a vivere collettivamente, peraltro sempre più convinto del nostro potere di cambiare positivamente una situazione in apparenza orientata verso un collasso sociale, economico e ambientale a livello planetario. Come ben sanno coloro che da anni mi seguono con attenzione, credo fermamente (e trovo continue conferme a questa convinzione) che la realtà che ci troviamo ad affrontare non sia altro che il frutto del nostro grado di consapevolezza collettiva, e quanto prima lo comprenderemo, tanto prima vedremo manifestarsi davanti ai nostri occhi quel “mondo nuovo”, quel grande cambiamento che non sarà frutto di fattori esterni, imprevedibili e al di fuori del nostro controllo, bensì la manifestazione di un “salto quantico” della nostra coscienza.
Comprendo altresì che non tutti possano comprendere, accettare o ritenere interessanti queste riflessioni, quindi atteniamoci a fatti concreti e potenzialmente interessanti per chiunque.
Stendiamo un velo pietoso sulla recente riunione dei Bilderberger a Torino, soprattutto dopo aver casualmente assistito ieri sera alla trasmissione “Otto e Mezzo” dove ben due di loro, la conduttrice Lilli Gruber e il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, non hanno lesinato commenti ben poco lusinghieri nei confronti del neonato governo italiano e del Primo Ministro, Giuseppe Conte. Alla luce di quanto mi è dato di assistere, questo governo non avrà vita facile, anche e soprattutto grazie a un apparato mediatico quasi totalmente schierato a difesa dei grandi interessi costituiti che hanno condotto il nostro paese sull’orlo del baratro. Non è un caso che il più importante argomento all’ordine del giorno del Gruppo Bilderberg sia stato il cosiddetto “populismo” dilagante in varie nazioni europee, con l’Italia attualmente in prima linea. Il fatto che per la prima volta nella sua storia fosse presente un rappresentante del Vaticano, il Cardinale Paolo Parolin la dice lunga sull’inquietudine che ormai serpeggia nelle stanze dei bottoni…
Per non parlare poi della reale valenza di questi summit, ufficiali come il G7 o a porte chiuse come quello dei Bilderberger: mentre il presidente USA Trump e lo stesso Conte hanno auspicato l’assoluta necessità di un reintegro della Russia per tornare a un G8, quest’ultima ha chiarito con un “No, grazie” che non intende tornare a farne parte: “Il G7 è un ghetto occidentale, e la Russia non è interessata a riempire la quota di diversità”.
In effetti, non si capisce perché mai Mosca dovrebbe impegnarsi ad incontrare regolarmente una mezza dozzina di vassalli degli Stati Uniti quando, a giudicare dagli esiti del recente G7 in Canada, lo stesso Trump non li sopporta e non vuole farlo? Forse, se quest’ultimo volesse partecipare a conferenze più significative, potrebbe invece richiedere l'adesione alla SCO, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, o ai vari forum come quello economico di San Pietroburgo, dandosi l'opportunità di discutere con paesi che non sono già nella saccoccia dell’Impero.
Un aspetto significativo del recente summit della SCO, tenutosi a Qingdao, è stato la dichiarazione del presidente cinese Xi Jinping: "Il Presidente Putin e io pensiamo che il partenariato strategico globale tra Cina e Russia sia maturo, fermo e stabile". Si tratta di un cambiamento molto importante, se consideriamo che sinora si trattava di una "partnership globale". È la prima volta in assoluto che Xi ha messo l'accento su "strategico". Di nuovo, con le sue stesse parole: "È la relazione più alta, più profonda e strategicamente più significativa tra i principali paesi del mondo".
Nei giorni scorsi mi ha peraltro incuriosito una dichiarazione di Putin, insignito proprio dal Presidente Cinese della Prima Medaglia dell’Amicizia, un’onorificenza concepita come uno dei massimi onori dello stato per trasmettere valori fondamentali di amicizia, pace, e giustizia nonché promuovere la comprensione della Cina nel mondo, il quale ha dichiarato di aver festeggiato il proprio compleanno proprio con Xi Jinping e che fosse la prima volta che lo ha fatto con un capo di stato straniero. E proprio su quest’ultimo ho scoperto alcuni aspetti della sua storia personale che mi hanno profondamente colpito… ma di questo vi parlerò nel mio prossimo intervento!