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Al Gore: la fine di una parabola. Smantellata la sua macchina di propaganda.

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Aveva vinto il Nobel per la pace nel 2007, adesso quasi nessuno sa più chi sia.

L’eclissi di un personaggio scomodo che ricorderebbe con la sua stessa presenza un imbarazzante errore delle istituzioni scientifiche.

Mai come oggi il mito di Crono che divora i propri figli è stato più attuale, basta scomparire per pochi mesi dai media ed è come se fossero passati anni, tutto appare subito vecchio, quando non proprio caduto nell’oblio.

Il caso forse più paradigmatico di tutti è quello di Al Gore, vicepresidente degli USA con Clintonnegli anni ’90 perse poi per pochi, contestatissimi voti, le elezioni del 2000 contro G. W. Bush. Nel 2006 tornò poi alla ribalta con il film documentario, denuncia del pericolo derivante dal riscaldamento climatico causato dall’Uomo (AGW), “An Incovenient Thruth” col quale vinse il Nobel per la pace, poca considerazione ebbe il fatto che Gore fosse stato sotto l’amministrazione Clinton uno dei principali artefici dei bombardamenti in Serbia e Irak.

Per dare maggiore incisività alle sue idee nel 2005 fondò la televisione “Current TV“ che presto ebbe sedi in diversi paesi del mondo. Ma poi qualcosa cominciò ad andare storto, le trasmissioni di Current sono state annullate in Italia dal 2011, in Inghilterra nel 2012 e adesso, la notizia è recente,Current USA sta per scomparire, è stata infatti venduta ad Al Jazeera all’inizio del 2013.

Cosa è successo? Come mai in soli 5 anni si è passati dal trionfo del Nobel allo smantellamento della macchina propagandistica che ruotava intorno ad Al Gore?

Il motivo possiamo ipotizzarlo, quando cominciava ormai ad essere chiaro a tutti che l’allarme del’AGW si sarebbe sgonfiato neanche fosse una delle tante bolle speculative, che ogni tanto lasciano dietro di sé una scia di delusi e increduli che si fidavano dei consigli degli esperti, è iniziata una lenta manovra di riposizionamento, una ritirata che deve consentire almeno a qualcuno di rifarsi una verginità e dire “in fondo io non l’ho mai pensato”, semmai parlavo di “cambiamenti climatici…”. Ecco allora che la prima cosa che andava fatta era eclissare il principale testimonial della campagna contro l’AGW: Al Gore. E adesso con la fine di Current TV le ultime tracce vengono cancellate, tanto la gente ormai ha la memoria corta.

Che i più scaltri si stiano riposizionando è segnalato anche su Climate Monitor nell’articolo Clima e catastrofi, tira vento di cambiamento… del meteorologo Guido Guidi, dove leggiamo:

Accade così che qualcuno stia rivedendo gradualmente le sue posizioni, nel tentativo di riconfigurarsi nei confronti di una discussione che sta prendendo una piega diversa da quella della catastrofe prossima ventura che soltanto pochi anni fa, appunto con l’uscita del 4° report IPCC, molti davano per scontata.

Così, mentre i grandi protagonisti della politica e dell’informazione stanno correggendo il tiro, vediEconomist, i soliti noti non si accorgono di niente e come oche insipienticontinuano malinconicamente a combattere baldanzosi mentre dietro di loro si comincia a sbaraccare.

Se ancora non se ne fossero accorti mostriamo loro cosa è che sta facendo preparare ad una precipitosa ritirata i fautori dell’AGW:

I dati reali indicati dalla linea blu stanno per perforare in basso le più negative delle previsioni nei confronti dell’AGW.

Altro che le previsioni di Al gore e dell’IPCC:

Siamo vicini al “si salvi chi può”. Certo, tutto potrebbe ancora accadere, però mentre si spera nella fortuna meglio preparare le scialuppe di salvataggio.

Ma a qualcosa tutto questo è servito: a dimostrare che la scienza, quando sono in gioco interessi economici, è la prima vittima della guerra. Proprio come la verità.

Fonte: enzopennetta.it

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