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Alcune grandi menzogne in ambito economico, medico e scientifico

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Un docente di ruolo di fisica canadese, licenziato a causa del suo dissenso, rompe i ranghi affermando che l’ortodossia consolidata in economia, medicina e scienza si propone come una ragnatela di menzogne finalizzata a proteggere e mantenere le strutture di potere.


A quanto ci consta, nel complesso i politici non sono interessati alla verità, bensì al potere e al mantenimento del potere stesso. A tale scopo è necessario che la popolazione resti nell’ignoranza, che viva inconsapevole della verità, persino della verità concernente la propria esistenza. Quel che ci circonda è di conseguenza un vasto arazzo di menzogne, di cui ci nutriamo. 

— Harold Pinter, Discorso per il Nobel (Letteratura), 2005

Il mantenimento delle strutture gerarchiche che controllano le nostre vite dipende dal “vasto arazzo di menzogne, di cui ci nutriamo” citato da Pinter. Di conseguenza, le principali istituzioni che ci inglobano nella gerarchia, quali scuole, università, mass media e industria dell’intrattenimento, hanno la funzione primaria di creare e mantenere tale arazzo. Annoverano scienziati dell’establishment e tutti gli intellettuali di servizio incaricati di “interpretare” la realtà.
In realtà, scienziati ed “esperti” definiscono la realtà allo scopo di conformarla al sempre mutevole arazzo mentale dominante del momento. Costoro inoltre inventano ed edificano nuove diramazioni dell’arazzo al servizio di specifici gruppi di potere fornendo inedite vie di sfruttamento. Questi alti sacerdoti vengono ricompensati con un elevato status sociale.

La menzogna del denaro

Gli economisti rappresentano l’esemplificazione maggiormente significativa. Probabilmente non è un caso che alla fine del diciannovesimo secolo negli Stati Uniti gli economisti fossero i primi analisti professionali a essere “addomesticati” in una battaglia che definiva i limiti della libertà accademica nelle università. Da quel momento in avanti il sistema accademico avrebbe imposto una rigida separazione operativa fra indagine e teorizzazione in quanto accettabili, e riforma sociale in quanto inaccettabile. (1)
Qualsiasi accademico intenzionato a preservare la propria posizione comprendeva cosa la questione comportasse. Come prodotto secondario gli accademici divennero virtuosi nell’alimentare un’immagine di sé di una certa importanza, nonostante questa fatale limitazione della loro rilevanza sociale, con frasari del tipo “la verità è la nostra arma più potente”, “la penna è più forte della spada”, “una buona idea può cambiare il mondo”, “la ragione ci condurrà fuori dalle tenebre”, etc.

Quindi l’impresa dell’economia si dedicò a mascherare la menzogna concernente il denaro. Nocive attività di prestito, fissazione dei prezzi e controlli monopolistici costituivano le principali minacce alla giustizia naturale di un libero mercato, e si verificavano solo come errori nell’ambito di un sistema per lo più autoregolamentato che poteva essere temperato tramite allineamenti dei tassi di interesse e altre “protezioni”.

Nel frattempo, nessuna teoria economica convenzionale cita il fatto che la moneta stessa viene creata in gran quantità in un sistema bancario di riserva frazionaria di proprietà di interessi privati occulti autorizzati a inventare e distribuire debito che deve essere ripagato (con gli interessi) dall’economia reale, concentrando in tal modo costantemente proprietà e potere su tutte le economie locali e regionali.

Il resto di noi deve guadagnare denaro invece che semplicemente fabbricarlo, e quando moriamo non ne abbiamo mai di più. La classe media paga affitti o mutui. La schiavitù del salario viene perpetuata e ulteriormente degradata in aree stabili nonché insediata nelle varietà più perniciose in tutti i territori di recente conquista.

Decisamente degno di nota è il fatto che il più esteso imbroglio di sfruttamento (creazione privata di denaro in forma di debito) mai adottato e applicato all’intero pianeta non compare nelle teorie economiche. Gli economisti sono talmente impegnati a elaborare modelli di rialzi e ribassi dei profitti, rendimenti, tassi di occupazione, valori azionari e vantaggi di fusioni per sfruttatori di medio livello da non notare la loro elusione degli elementi fondamentali. Elaborano il modello del programma di costruzione rifiutandosi di riconoscere che il terreno è una zona sismica sopra la quale volteggiano avvoltoi.
Intanto i finanzieri scrivono e riscrivono gli stessi regolamenti, e ancora una volta tale procedura non compare nelle teorie di macroeconomia. L’unico elemento umano che gli economisti prendono in considerazione nei loro modelli matematici “predittivi” è il comportamento del consumatore di basso livello, non la manipolazione del sistema ad alto livello. La corruzione è la norma, e tuttavia non figura. Economie, culture e infrastrutture di nazioni vengono deliberatamente distrutte allo scopo di renderle schiave tramite nuovi e più consistenti debiti nazionali caricati sulle spalle delle generazioni future, mentre gli economisti prefigurano presunte conseguenze catastrofiche derivanti dal mancato pagamento dei debiti…
Strumenti di gestione per i capi, fumisterie per il resto di noi: grazie tante, esperti di economia.

La menzogna della medicina-come-salute

Tutti abbiamo sentito qualche medico, intervistato alla radio, il quale avanza a titolo gratuito l’ardita ipotesi che l’aspettativa di vita sia aumentata grazie alla medicina moderna. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.
Nei paesi del Primo Mondo l’aspettativa di vita è aumentata grazie all’assenza storica di  guerre civili e territoriali, alla maggiore disponibilità e migliore qualità delle derrate alimentari, a una minore incidenza di infortuni sul lavoro e non, nonché a migliori condizioni complessive di vita e di lavoro. Entro e fra i vari paesi il più forte indicatore singolo della salute personale è lo status economico, a prescindere dall’accesso alla tecnologia medica e ai farmaci.

La situazione è persino peggiore, poiché di fatto la medicina ha un impatto negativo sulla salute. Negli Stati Uniti gli errori medici (senza contare decessi indebitamente ascritti derivanti da “trattamenti” correttamente somministrati) rappresentano la terza causa di morte dopo cardiopatie e cancro, mentre fra tale prudente sottovalutazione del numero di errori medici e la quarta principale causa di morte esiste un ampio divario. (2) Dato che per cardiopatie e cancro la medicina è in grado di fare ben poco, e poiché la medicina ha un impatto statisticamente ridotto nell’area degli interventi su traumi, traiamo la conclusione che il grado di salute pubblica aumenterebbe se tutti i medici semplicemente scomparissero. Pensate a tutto il tempo e lo stress che i malati si risparmierebbero…

Uno dei luoghi più pericolosi della società è l’ospedale. Fra gli errori medici si annoverano diagnosi erronee, prescrizioni improprie, prescrizioni per farmaci che non andrebbero combinati, interventi chirurgici non necessari nonché trattamenti non necessari o impropriamente somministrati fra cui chemioterapia, radioterapia e interventi chirurgici correttivi.

La menzogna si estende al mito secondo cui dovunque i medici comprendono l’organismo umano. Questa menzogna ben custodita ci incoraggia a riporre la nostra fiducia nei medici, aprendo in tal modo la porta a una ben orchestrata profusione di profitti per i colossi farmaceutici.
La prima cosa che i volontari di Medici Senza Frontiere devono fare onde apportare il loro significativo contributo nelle zone dei disastri è “dimenticare la propria formazione medica” e mettersi a lavorare sui compiti prioritari a portata di mano: fornitura di acqua, cibo e riparo, nonché evitare la propagazione delle malattie – non tramite vaccinazioni, operazioni o prescrizione di farmaci… La salute pubblica deriva da sicurezza, stabilità, giustizia sociale e potere di acquisto, non da unità MRI (risonanza magnetica) e farmaci su ricetta medica.
Medici ottusi di norma somministrano “trattamenti raccomandati” non comprovati e prescrivono pericolosi farmaci per qualsiasi cosa, dall’ipertensione derivante da uno stile di vita sedentario e da una cattiva alimentazione sino all’apatia nelle scuole, all’ansia nei luoghi pubblici, alla funzione erettile post-adolescenziale, a schemi di sonno non convenzionali nonché per tutti gli effetti collaterali provocati dai suddetti farmaci. Secondo professionali e nondimeno ragguardevoli capovolgimenti della logica, i medici prescrivono farmaci per eliminare sintomi che sono indicatori di rischio invece che occuparsi delle cause dei rischi stessi, limitandosi in tal modo ad aggiungere ulteriore aggressione all’organismo.
Quel che la medicina ha fatto su di noi ha dell’incredibile: solo un altro modo di mantenerci ottusi (ignoranti sul nostro organismo) e artificialmente dipendenti dal controllo della gerarchia. Le persone economicamente svantaggiate non muoiono per il mancato accesso alla “assistenza” sanitaria: muoiono a causa dei disagi e degli svantaggi della vita che derivano dalla povertà. Quanti medici hanno dichiarato alla radio questa ovvia verità?



– Abbiamo raggiunto una diagnosi, dottore? – Solo un minutino…


Menzogne delle scienze ambientali

Per le popolazioni indigene e per l’ambiente lo sfruttamento tramite prelievo delle risorse, espropriazione dell’uso della terra nonché creazione e mantenimento della schiavitù del salario risulta devastante su scala continentale. Di conseguenza per gli sfruttatori è vitale occultare i propri crimini sotto il velo dell’analisi degli esperti e la diversione dello sviluppo della politica. In questo ambito la pregiata classe degli intellettuali di servizio è costituita da consulenti e scienziati ambientali.
Gli scienziati ambientali operano ingenuamente e scientemente di concerto con truffatori della finanza e delle corporazioni, media convenzionali, politici nonché burocrati di stato e internazionali per mascherare i problemi reali e per creare opportunità di profitto per élite di potere selezionate. Seguono alcuni ragguardevoli esempi di casi specifici.

• Freon e ozono

Conoscete qualcuno che sia stato ucciso dal buco nello strato di ozono? Il Protocollo di Montreal del 1987 che mise al bando i clorofluorocarburi (CFC) viene considerato un caso da manuale in cui scienza e dirigenza responsabile hanno prodotto un accordo storico a tutela della Terra e di tutti i suoi abitanti. Con quale frequenza accade una cosa del genere?
All’incirca nello stesso periodo in cui il brevetto della DuPont sul FreonTM – il CFC refrigerante più usato al mondo – era in scadenza, i media convenzionali si accorsero di altrimenti arcane osservazioni e ipotesi scientifiche inerenti alla concentrazione di ozono nella parte superiore dell’atmosfera presso i poli. Ne derivò una mobilitazione internazionale volta a criminalizzare i CFC, quindi la DuPont sviluppò e brevettò un refrigerante sostitutivo che venne prontamente certificato per l’utilizzo.
Nel 1995 venne conferito un Premio Nobel per la chimica per una dimostrazione di laboratorio secondo cui in condizioni atmosferiche simulate i CFC potenzialmente riducevano l’ozono. Nel 2007 si è dimostrato che suddetta dimostrazione poteva essere seriamente viziata in virtù della sopravvalutazione del tasso di riduzione per un ordine di grandezza, invalidando in tal modo il proposto meccanismo di esaurimento dell’ozono provocato dai CFC.3 Per non citare il fatto che le condizioni di qualsiasi esperimento di laboratorio sono alquanto diverse da quelle della effettiva atmosfera superiore… Il Nobel è forse contaminato dai media e da specifici interessi di lobby?
Ancor meglio. Si viene a sapere, senza troppa sorpresa, che il refrigerante sostitutivo della DuPont non è inerte quanto lo era il Freon. Di conseguenza, corrode i componenti del ciclo di refrigerazione a una velocità di gran lunga superiore. Mentre un tempo frigoriferi e congelatori solitamente duravano a tempo indefinito, ora si logorano nell’arco di otto anni o giù di lì, il che ha provocato catastrofici aumenti del conferimento di elettrodomestici presso le discariche di rifiuti solidi in tutto il Nord America, il tutto spronato dalla propaganda ambientalista a favore dei consumi elettrici oscenamente efficienti di questi nuovi elettrodomestici in condizioni a porta chiusa (utilizzo-zero).

Inoltre, ci hanno indotto la frenesia di evitare i raggi solari; l’indice UV tiene viva la nostra paura del cancro nonché la dipendenza dall’establishment medico, mentre si è generata una nuova industria delle creme solari stile lega protezione vampiri. Naturalmente i chimici di punta degli istituti universitari sono alla ricerca della molecola della crema solare perfetta, brevettabile da qualche colosso farmaceutico. Prevedo che non appena sarà disponibile, sui media vi sarà un incremento di interviste con esperti dei cancri della pelle…

• Pioggia acida e foresta boreale

Negli anni Settanta era la pioggia acida. Migliaia di scienziati di tutto il mondo (emisfero settentrionale) studiarono questo “urgentissimo problema ambientale planetario”. La foresta boreale costituisce il più esteso ecosistema terrestre e secondo quanto riportato i suoi milioni di laghi venivano distrutti dall’acido piovuto dal cielo.
Le centrali a carbone emettevano solfuri in atmosfera, rendendo acida la pioggia. Si postulò che la pioggia acida acidificasse suolo e laghi della foresta boreale, tuttavia tale acidificazione risultava virtualmente impossibile da rilevare. Per decenni si dovettero analizzare laghi incorrotti nel cuore dei parchi nazionali con l’intento di individuare un’acidificazione statisticamente significativa.
Nel frattempo, i laghi e i rispettivi bacini idrografici venivano distrutti dal settore delle case per le vacanze, da attività agricole, forestali, minerarie, turistiche, nonché dalla pesca sfrenata. Nessuna distruzione locale o regionale venne analizzata né denunciata. Al contrario, gli scienziati volsero lo sguardo verso lontane centrali a carbone e la distribuzione atmosferica, quindi postularono reazioni chimiche che avvenivano nelle gocce di pioggia. Uno studio rilevò che in acquario la riproduzione di una specie di pesce risultava estremamente sensibile all’acidità. Si scrissero lunghi trattati sul trasporto e l’equilibrio di carica dei cationi, quindi si deviò l’attenzione dalla distruzione sul terreno verso un problema ritoccato di chimica atmosferica spacciato come risultato dell’industrializzazione e del progresso piuttosto che come responsabilità di sfruttatori identificabili.
In quanto fisico e scienziato della Terra diventato scienziato ambientale, ho letto di persona virtualmente ogni documento scientifico scritto sulla pioggia acida e non sono riuscito a scovare un solo esempio di comprovato impatto negativo determinato dalla pioggia acida su laghi o foreste. A mio parere, contrariamente alle ripetute asserzioni degli scienziati firmatari, la ricerca inerente dimostra che forse il problema non era la pioggia acida.
Questo modello di copertura degli sfruttatori coordinato da forze dell’élite si sarebbe riproposto in scala persino maggiore solo alcuni decenni più tardi, con il riscaldamento globale antropogenico.

• Riscaldamento globale come minaccia per l’umanità

Nel febbraio 2007, quasi tre anni prima che lo scandalo del Climagate del novembre 2009 facesse scoppiare la bolla mediatica che indusse l’opinione pubblica ad accettare i crediti delle emissioni di carbonio, il relativo commercio di tali crediti e l’associato profluvio finanziario da trilioni di dollari che potrebbe ancora accadere, denunciai l’imbroglio della cooptazione del riscaldamento globale in un saggio4 (nonché in un’intervista5 e in saggi precedenti4) che Alexander Cockburn, scrivendo su The Nation, definì 

“uno dei migliori saggi sulla costruzione del mito dell’effetto serra da una prospettiva di sinistra”. (6)

Il mio saggio stimolò David F. Noble a svolgere ricerche in merito e a scrivere “The Corporate Climate Coup” per denunciare il modo in cui la copertura dei media facesse seguito alla comprensione, da parte del settore finanziario, dell’inedito potenziale di profitto che la trasformazione ‘verde’ poteva rappresentare. (7)

I paragrafi introduttivi del mio saggio dal titolo “Global Warming: Truth or Dare?” (4) sono i seguenti:

“Propongo inoltre che esistano forti motivazioni societarie, istituzionali e psicologiche a monte della costruzione e del mantenimento del mito inerente alla minaccia dominante del riscaldamento globale (in sintesi, mito del riscaldamento globale). Descrivo tali motivazioni nei termini dei meccanismi della professione scientifica e della rete finanziaria e corporativa globale con i suoi inseparabili compagni governativi.

Sostengo che la forza di gran lunga più distruttiva operante sul pianeta è costituita da finanzieri spinti dal potere e corporazioni spinte dal profitto, nonché dai loro cartelli appoggiati dalla forza militare; e che il mito del riscaldamento globale è un diversivo che contribuisce a occultare tale verità. A mio parere gli attivisti che, ricorrendo a qualsiasi giustificazione, alimentano il mito del riscaldamento globale, sono stati efficacemente cooptati o, nel migliore dei casi, neutralizzati.”

Altri passaggi del saggio recitano:

“Scienziati ambientali e agenzie governative ottengono fondi per studiare e monitorare problemi che non mettono a repentaglio gli interessi finanziari e corporativi. Di conseguenza non sorprende che, tramite la porta secondaria della CO2, costoro attacchino la devastazione su scala continentale peraltro derivata dal prelievo di risorse. Il principale inconveniente di tale strategia è che non si ha la possibilità di controllare un mostro affamato chiedendogli di non defecare in misura corrispondente.

Il riscaldamento globale è in senso stretto un problema che riguarda la classe media del Primo Mondo. Nessun altro se ne preoccupa. Agli operai sfruttati del Terzo Mondo il riscaldamento globale non interessa, né interessa ai bambini iracheni geneticamente mutilati a causa dell’uranio impoverito. Anche le devastate popolazioni aborigene dell’altra parte del pianeta non possono rapportarsi al riscaldamento globale, salvo forse per il fatto che costituisce l’unica solidarietà che potremmo offrire spontaneamente.
Non si tratta di risorse limitate. [“L’ammontare del denaro speso annualmente negli USA e in Europa per il cibo destinato agli animali domestici equivale all’ammontare supplementare necessario a fornire cibo e assistenza sanitaria di base per tutte le popolazioni dei paesi poveri, con l’avanzo di una ragguardevole porzione.” (Human Development Report dell’ONU, 1999)] La questione verte su sfruttamento, oppressione, razzismo, potere e avidità. La giustizia economica, umana e verso gli animali comporta sostenibilità economica, la quale a sua volta si basa sempre su prassi rinnovabili. Il riconoscimento dei diritti fondamentali delle popolazioni native modera automaticamente il prelievo di risorse e preserva gli habitat naturali. Il non consentire guerre e interventi di marca imperialista estingue automaticamente lo sfruttamento su scala nazionale. Il reale controllo democratico sulla politica monetaria contribuisce in modo determinante a eliminare l’estorsione basata sul debito.”

Il saggio è una radicale critica della scienza come strombazzamento da parata e autoinganno interessato.(4)

Il Climagate non fa altro che confermare quello che dovrebbe risultare ovvio a qualsiasi scienziato praticante: che, quando non semplicemente un sonnifero, la scienza è una mafia.

Conclusioni

L’attività prosegue incessantemente. Cosa dunque non è menzogna?

Considerate il recente raggiro dell’H1N1 – altro esempio da manuale. Il modo in cui questi carrozzoni circensi procedono ha del farsesco: in un batter d’occhio gel antisettici in ogni entrata; studenti delle superiori euforici per aver bevuto l’alcol contenuto nei gel; obsolescenza del ceppo virale prima che sia possibile la produzione di massa del vaccino pagato in anticipo; efficacia non comprovata, né alcuna necessità di dimostrarla; garanzie governative alle aziende produttrici contro eventuali cause legali intentate dagli utenti; funzionari universitari addetti alla sicurezza che insegnano agli studenti come tossire; etc.

Pura follia. Qualcosa ha forse innescato il riflesso di stupidità stile Prima Guerra Mondiale, geneticamente radicato in noi? Tutto questo fa parte della nostra marcia verso il fascismo?
Ecco un altro esempio. Gli educatori promuovono la menzogna secondo cui noi apprendiamo in quanto ci viene insegnato. Tale menzogna dell’educazione viene correttamente denunciata dagli educatori radicali. (9), (10) I docenti universitari preparano i curricula come se di fatto gli studenti apprendessero ogni singolo elemento trasmesso, mentre in realtà non apprendono il materiale assegnato e chiunque apprende solo quel che apprende.
Qualcuno potrebbe modificare drasticamente l’ordine di distribuzione dei corsi e la cosa non farebbe alcuna rilevabile differenza nella quantità di nozioni apprese dagli studenti. Gli studenti enunciano sciocchezze, e i professori non se ne curano.
Quel che importa sono obbedienza e indottrinamento, quindi l’unica abilità richiesta è quella di bluffare. Gli studenti lo sanno, mentre quelli che non ne sono consapevoli non conoscono quel che sanno, non conoscono sé stessi. (8),(9), (10)
Prendete qualsiasi opinione di esperto o paradigma imperante: fa parte di un racket. Non conosciamo la verità perché la verità è brutale.    ∞

Articolo tratto da NEXUS New Times n.89, Dicembre 2010 – Gennaio 2011


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L’Autore:

Denis G. Rancourt, PhD, era docente di ruolo presso la University of Ottawa, Canada. Ha seguito la preparazione come fisico e ha esercitato la professione nell’ambito di fisica, scienze della Terra e scienze ambientali – aree in cui era finanziato da un’agenzia nazionale e dirigeva un laboratorio riconosciuto a livello internazionale. Il Dr. Rancourt ha pubblicato oltre 100 articoli su riviste scientifiche di prim’ordine. Ha elaborato corsi di attivismo popolare, ha criticato in modo esplicito l’amministrazione universitaria ed è difensore dei diritti degli studenti e dei Palestinesi. Nel 2009 è stato licenziato a causa del suo dissenso (vedere http://www.academic.freedom.ca). Il Dr. Rancourt è contattabile tramite il suo sito blog, http://activistteacher.blogspot.com.

Nota del Direttore:
L’articolo del Dr. Rancourt è stato pubblicato per la prima volta col titolo “Some Big Lies of Science” presso http://tinyurl.com/2cq2gqa.


Note

1. Schrecker, Ellen, No Ivory Tower: McCarthyism and the Universities, Oxford University Press, 1986 

2. Intervista radio con la  D.ssa Barbara Starfield, CHUO FM 89.1, Ottawa, 21 gennaio 2010, http://trainradio. blogspot.com/2010/01/health-care-in-united-states.html 

3. Nature 2007; 449:382-383, http://www.nature.com/news/2007/070924/full/449382a.html 

4. http://activistteacher.blogspot.com/2007/02/global-warming-truth-or-dare.html; http://climateguy.blogspot.com/

5. Jay, D.O., "Questioning Climate Politics:  Denis Rancourt says the ‘global warming myth' is part of the problem", intervista in The Dominion, 11 aprile 2007, http://www.dominion paper.ca/articles/1110 

6. http://www.counterpunch.org/cockburn06092007.htmlhttp://climateguy.blogspot.com 

7. http://activistteacher.blogspot.com/2007/05/dgr-in-my-article-entitled-global.html 

8. http://activistteacher.blogspot.com/2010/01/canadian-education-as-impetus-towards.html

9. Freire, Paulo, Pedagogy of the Oppressed, Continuum, New York, Londra, 1970, 1993, 2000

10. Rancière, Jacques, The Ignorant Schoolmaster, Stanford University Press, Palo Alto, 1991


 

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