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Battaglia Terme

Armageddon di Furio Stella

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ll Giornale, 19 giugno 2001

La Terra si sta scaldando troppo? Nessun problema: per combattere la desertificazione del pianeta e l'effetto serra non c'è bisogno di cambiare i nostri modelli di sviluppo energetici assolutamente bio-incompatibili, ma sarà sufficiente allontanare un po' il nostro pianeta dal Sole. Portarlo insomma a prendere una boccata d'aria fresca. Così ha rivelato il mese scorso il quotidiano inglese Guardian, secondo cui gli scienziati della Nasa starebbero già lavorando al progetto, che prevede, come mezzo per spostare delicatamente l'orbita terrestre, l'utilizzo ad hoc di un asteroide o di una cometa. «Non é un progetto irrealizzabile», ha detto un certo Greg Laughlin, responsabile del settore ricerce dell'ente spaziale americano, spiegando che la tecnologia necessaria a farlo funzionare é la stessa, ma usata in senso inverso, a quella «che verrebbe utilizzata per deviare eventuali asteroidi o comete diretti verso la Terra».

Due i possibili commenti.

1-Il capo della Nasa é Paperino. Solo a un personaggio da fumetti, difatti, sarebbe mai venuto in mente di giustificare i due fallimenti consecutivi delle missioni marziane del 1999 dicendo che «i nostri scienziati non si sono capiti bene: un gruppo ragionava in metri e grammi, e l'altro intendeva iarde e once» (30 settembre 1999: fonte Nasa, dichiarazione resa all'Ansa). Solo un personaggio da fumetti rischierebbe di perdere la sua «face» cercando grottescamente da 26 anni di mascherare quella evidentissima fotografata su Cydonia dalle sue stesse sonde Viking. E solo a un personaggio da fumetti sarebbe potuto venire in mente un'idiozia come quella di spostare la Terra facendosi dare una spintarella, magari calcolata dallo stesso gruppo di scienziati del Mars Global Orbiter del 1999 (della serie: ritenta, sarai più fortunato) da un robusto asteroide.

2-E' tutto vero. La realtà ha da tempo superato la fantasia virtuale in cui anche la stessa Nasa, tramite i formidabili mezzi di comunicazione, ha provveduto a immergerci. Dunque non é il caso di stupirsi troppo. Specialmente sapendo che: 1) di asteroidi grandi almeno un chilometro che incrociano l'orbita terrestre ce ne sono circa duemila; 2) da un calcolo fatto dall'ammiraglio-ingegnere Flavio Barbiero risulta che le possibilità che uno di questi asteroidi impatti sulla terra sono le stesse che caschi un aereo in volo e cioé 110-9 (NEXUS nr. 33, inserto italiano In-formazione); 3) nel nostro passato planetario collisioni del genere sono già avvenute con effetti cataclismatici (slittamento dei poli, diluvio universale, estinzioni di specie, etc.); 4) uno che queste cose le stava dicendo da anni, e che oltre a continuare i suoi studi sulle comete si stava anzi dando da fare per allertare anche i politici, era Eugene Shoemaker, lo scienziato che diede il nome alla Shoemaker-Levy. Bene: come molti ricorderanno, Shoemaker é morto in un incidente stradale in Australia nel 1999. Qualcuno dubita ancora che fosse proprio un incidente.


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