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Caso Libia-Calderoli: nessuna ingerenza. E chi lo dice!

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Tripoli ha protestato contro un Calderoli, ministro degli Esteri, minacciando ripercussioni diplomatiche catastrofiche. “Nessuna ingerenza” ha obiettato il nostro uscente ministro omologo D’Alema, rinnegatore del socialismo, corresponsabile con NATO-USA, di “ingerenza” militare – anche all’uranio – nella ex Iugoslavia.
La non ingerenza è un diritto ma si dimenticano due cose:
1 – il dovere della reciprocità, e
2 – la coerenza interna.
Calderoli offese in modo provocatorio-volgare-plateale il sentimento religioso del mondo islamico (quindi anche della Libia). Come si comporterebbero i nostri zelanti uomini di Stato cattolici in un caso analogo?
La reazione contro lo Stato libico – legittimamente indignato – andrebbe riformulata così: “non sopportiamo ingerenze estere che non siano opera del Vaticano e degli USA”. La rimostranza italiana è tragicamente ridicola dal momento che il nostro Stato è felicemente succube di due piovre: della casta clericale e della potenza USA. La prima si è stratificata sul nostro territorio attraverso secoli di ordinario servaggio e strutturato in modo da “ingerire” nella vita degli italiani, anche non credenti. Nonostante la religione cattolica abbia cessato di essere “di Stato” e questo sia diventato laico, il crocifisso domina ovunque, perfino laddove dovrebbe essere sovrano il DIRITTO, intendo dire all’interno del potere giudiziario, dove perfino i vari magistrati Luigi Tosti vengono perseguitati, quasi inquisitorialmente, perché si rifiutano – legittimamente – di operare sotto un simbolo religioso (cioè di parte).
Al livello parlamentare i “rappresentati cattolici”, in quanto sudditi, sono praticamente infiltrati politici di uno Stato estero, preposti ad una sistematica “ingerenza” legislativa. L’attuale primo cittadino, anche questo rinnegatore del socialismo, ha esortato il Parlamento a legiferare in buon accordo con l’autorità papale! Ovvero, accettando l’”ingerenza” papale!
La seconda piovra è costituita da 113 basi militari USA, anche con testate nucleari: essa si risolve nell’ignoranza dell’art. 11 della Costituzione e nelle inservienze militari gratuite – spacciate per “missioni di pace”! – ovunque gli USA aggrediscano Stati sovrani come l’Iraq, commettendo crimini contro l’umanità, di cui l’Italia si rende corresponsabile per accettata “ingerenza nella politica estera”.
Dunque, nessuna ingerenza nella nostra politica. E chi lo dice!

 

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