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CHI SI È BEVUTO LE BOMBE LIQUIDE? di Pablo Ayo

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La storia la scrivono i vincitori, quindi è sempre diversa dalla realtà? Ne parliamo con Teodoro Brescia Dottore di ricerca, docente e scrittore e autore del libro...

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“Come il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle”, ci ha detto, confessandoci, con un po’ di pudore, di essersi spaventata parecchio.
E come criticarla? Le autorità prima e i mass media poi avevano sollevato un polverone incredibile, quel giorno. Per dare un’idea, ecco come il Corriere della Sera aveva intitolato la copertura degli eventi il 10 Agosto scorso:

Livello di allerta al massimo. Heathrow chiuso ai voli in arrivo
Londra: sventati attentati su diversi aerei «Sarebbe stata una strage inimmaginabile»
Arrestate 21 persone. Il piano: far esplodere bombe «liquide» su voli per gli Usa. Sarebbe stata usata una bibita energetica
LONDRA – Avrebbe dovuto essere «l'11 settembre» inglese. La divisione anti-terrorismo di Scotland Yard e dei servizi di sicurezza britannici hanno fatto sapere di aver sventato un piano «di dimensioni mondiali» per far esplodere diversi aerei in partenza dal Regno Unito verso gli Stati Uniti. Non solo da Londra, ma anche da Manchester e Glasgow. Obiettivo del complotto terroristico sventato dalla polizia britannica erano voli delle linee aeree United, American e Continental diretti ai principali aeroporti di New York, Washington, Los Angeles, Boston. Il numero degli aerei interessati rimane ancora imprecisato, sembra una decina. L'intenzione dei terroristi sarebbe stata quella di far detonare ordigni contenuti nei bagagli a mano, non si sa ancora se in pieno volo o sulle città di partenza o di arrivo. Gli attacchi in preparazione erano «chimici»: gli attentatori mancati intendevano usare esplosivo liquido realizzato in Gran Bretagna per passare i controlli al metal detector, da portare a bordo clandestinamente.
STRAGE «INIMMAGINABILE» – Nella notte nelle zone di Londra e Birmigham sono state fermate 21 persone, per la maggior parte musulmani britannici. Le indagini duravano da diversi mesi. a livello internazionale e proseguono, ha detto Peter Clarke, capo dell'unità anti-terrorismo. Sono tuttora in corso perquisizioni in diverse zone della Gran Bretagna. «Sarebbe stata una mattanza di massa» ha detto un portavoce di Scotland Yard. «Siamo convinti di aver sventato un piano terroristico che mirava a una strage di massa su scala inimmaginabile». Non si sa se gli attentati fossero previsti per oggi. «Abbiamo seguito per mesi i movimenti di molte persone. L'indagine ha raggiunto un punto critico la scorsa notte quando abbiamo deciso di intervenire urgentemente per proteggere la popolazione » ha fatto sapere Scotland Yard. «Sarà un'indagine molto lunga. Ora inizia la seconda fase». E dalle prime notizie sull'inchiesta si apprende che l'attacco era previsto al massimo entro due giorni e, soprattutto, che gli ordigni sarebbero stati realizzati a bordo con parti davvero insospettabili. telefoni cellulari, iPod e persino una bevanda simile al Gatorade.
LIVELLO DI ALLERTA DA «GRAVE» A «CRITICO» – Il sito Internet del ministero dell'Interno britannico ha fatto sapere che è stato deciso di portare il livello di allerta negli aeroporti a «critico». La decisione significa che il Paese si aspetta un attacco imminente. La Gran Bretagna ha cinque livelli diversi con cui viene definita la minaccia per la sicurezza del paese. I livelli vanno da basso a critico, che è il grado più alto. Anche gli Usa hanno alzato il livello di allerta. «Crediamo che questi arresti abbiano sventato la minaccia più importante, ma non è detto che abbiano eliminato del tutto il pericolo» ha detto Michael Chertoff, segretario della U.S. Homeland Security , annunciando che il livello di allerta negli aeroporti è stato portato al livello massimo. Tutti gli aeroporti britannici hanno stretto le maglie della sorveglianza e sono previsti ritardi su tutti i voli. I passeggeri non saranno autorizzati a portare alcun bagaglio in volo. Sarà ammesso a bordo solo ciò che è strettamente indispensabile e unicamente in borse trasparenti.

Naturalmente, i politici britannici si affrettano a gettare benzina sul fuoco, spiegando ai giornalisti quale terribile rischio si stava per concretizzare:

JOHN REID «SAREBBERO STATE PERSE MOLTE VITE» – «Il complotto terroristico sventato oggi in Gran Bretagna mirava a abbattere diversi aerei in volo, provocando la perdita di un considerevole numero di vite» ha detto il ministro dell'Interno britannico John Reid. La polizia ha fatto «una grande operazione antiterroristica per bloccare quella che noi pensiamo sia una grave minaccia contro il Regno Unito e i suoi partner internazionali». «Noi vogliamo che la gente prosegua fintanto che è possibile le loro attività in modo normale», ha aggiunto Reid. Il ministro dell'interno John Reid proprio ieri aveva rilanciato l'allarme terrorismo come «la minaccia più duratura dalla seconda guerra mondiale». Intanto sono stati alzati i livelli di allerta in tutti i possibili bersagli di attacchi terroristici, compresa la metropolitana di Londra, già oggetto di gravi attentati.

Come vedete, non si può certo dire che i media abbiamo minimizzato la cosa, o che abbiano addolcito i termini: la notizia, quando è uscita, è stata caratterizzata da un’enfasi incredibile, ed è ovvia la volontà da parte delle autorità, di porre il più totale rilievo sul fatto che l’attacco era imminente, e che è stato sventato appena in tempo.

La maggioranza dei mass media, come al solito, hanno svolto in maniera acritica e impulsiva il loro lavoro da ‘strilloni’, contribuendo non poco a generare, nella gente, un panico esacerbato e, in alcuni casi, anche pericoloso (rammentiamo in questa sede che il ‘procurato allarme’ senza lecito motivo è un reato penale punito dalla legge). Non parliamo poi della lungimiranza e della meticolosità di alcuni incredibili cronisti, che nel nome del ‘diritto alla cronaca’, hanno pensato bene di improvvisarsi piccoli McGyvers e di intervistare scienziati e tecnici per chiedergli quali esatti ingredienti servono per costruire una bomba liquida (stile quella vista in Die Hard III, per intenderci), e alcuni giornali, pensando che era ancora poco, hanno riprodotto un fedele schema di costruzione, con tanto di disegnino dell’ordigno e della giusta maniera di collocare il timer, ottenibile tra l’altro da un I-Pod o da un cellulare. Sono solo io quello a cui la cosa pare assurda, e oltretutto pericolosa?
Nel parapiglia generale, il nostro governo ha immediatamente dichiarato il massimo stato di allarme, utilizzando – ahimè, anche noi – i termini da marines quale ‘Defcon 1’, ‘Maximum Alert’ e menate varie, ma allo stato dei fatti la vigilanza del Bel Paese era in pieno accordo con la flemma vacanziera tipica d’Agosto. Così, un nostro amico, in pieno spirito cartesiano, dovendo prendere il giorno dopo il quasi-attentato un aereo per la natìa Sardegna, si è portato a bordo una bottiglia di Gatoràde, appena vietato – assieme a tutte le altre bevande, biberon esclusi – dalle sospettose autorità, quasi che ogni bomba terroristica d’ora in avanti debba essere sicuramente liquida. Naturalmente le autorità aeroportuali non lo hanno fermato né gli hanno intimato di lasciare la bibita energizzante a terra, tutt’altro, gli hanno fatto invece storie per via dello zippo, quasi fosse un’arma letale alla Mel Gibson. Che però ha ottenuto di tenere.

Parlando di film: viene da pensare che a Langley, in Virginia, nei palazzoni della CIA, qualcuno abbia la fissazione per la trilogia di 'Die Hard' di Bruce Willis. Nel primo film, dei 'terroristi' (in realtà comuni ladri) volevano far esplodere un grattacielo, il Nakatomi Building (in realtà, il grattacielo che si vede nel film è il Fox Plaza Tower di Century City). Poi nel secondo dei terroristi avevano preso possesso di un aeroporto e spento le luci e i radar allo scopo di far cadere a terra tutti gli aerei, e infine nel terzo episodio della serie, un altro terrorista decide di diffondere il panico con delle bombe liquide multimiscela. Che i creativi della CIA siano a corto di idee?

Che la storia degli attentati del 10 Agosto fosse un po’ esagerata lo sospettavamo un po’ tutti, ma pochi giorni dopo gli eventi sopra descritti, il 20 Agosto, dalla BBC sono filtrate dichiarazioni incredibili, a cui naturalmente i media internazionali hanno dato molto meno rilievo, e i nostri giornali quasi non ne hanno parlato.

IL "NUOVO 9/11" SVENTATO A LONDRA E' MADE IN HOLLYWOOD?
19 agosto 2006 – Il grave allarme terrorismo scattato a Londra il 10 agosto, che ha paralizzato gran parte del traffico aereo europeo e internazionale, non era giustificato. Lo spiega l’ex agente della CIA Larry C. Johnson con un articolo del 17 agosto su “Noquarter”, dove afferma tra l’altro: “Non sono emerse prove di sorta che i cospiratori avessero con sé un prototipo funzionante dell’ordigno che volevano portare a bordo dell’aereo”. Ci sono notizie stampa dal Pakistan secondo cui il pedinamento di uno dei cospiratori aveva rivelato che “i sospetti in Inghiterra avevano ottenuto almeno uno dei materiali per l’esplosivo, non lo avevano ancora preparato o mescolato”. Johnson continua: “Lo ripetiamo, i cospiratori non avevano ancora preparato o mescolato il probabile esplosivo. Cosa ancor più importante, non disponevano di un prototipo di un carica esplosiva capace di superare le misure di controllo. A quanto si dice i cospiratori inglesi avevano perossido di idrogeno. Che impresa. Basta andare al negozio per acquistarlo. Il perossido di idrogeno non è un esplosivo, e non si può impiegare con facilità e sicurezza per farne dell’esplosivo. In secondo luogo non sono emerse prove sul fatto che il gruppo abbia effettivamente acquistato biglietti, o disponesse dei passaporti per salire a bordo di un aereo diretto negli USA. Come facevano a far saltare in aria aerei sui quali non potevano salire? Terzo, la polizia britannica cerca ancora alacremente le prove di cui ha bisogno per tenere quella gente in galera. Se il complotto era in fase tanto avanzata questo non costituirebbe affatto un problema. Se avessero avuto biglietti, passaporti ed esplosivi in mano allora si può dire … allora si potrebbe parlare di gioco fatto”. Anche Thoms C. Green, sulla pubblicazione inglese “The Register”, commentava lo stesso giorno che “Esplosivi liquidi binari appartengono al repertorio sexy dei triller di Hollywood”. Per mescolare una quantità di TATP (triacetone triperossido, l’esplosivo che i sospetti terroristi avrebbero dovuto usare) occorre partire da un perossido di idrogeno nella giusta concentrazione, cosa molto rischiosa da ottenere. Poi arriva “la parte più spassosa”. “Prendi il tuo perossido d’idrogeno, l’acido solforico, nelle quantità precise che occorrono, e mettili nelle bottiglie dei drinks, per contrabbandarli come si deve sull’aereo … Non dimenticare di portare diversi pacchi gel (meglio se raffreddatori in styrofoam, accuratamente mascherati con la scritta “alimenti deperibili”), un termometro, un grosso contenitore, una stecca per mescolare e un contagocce… “La cosa migliore è viaggiare in prima classe e ordinare Champagne. Il secchiello pieno di acqua gelata, che la compagnia aerea dovrebbe servirti, forse può andar bene, specialmente se hai portato quei pacchi gel ben freddi da aggiungere al ghiaccio, e gli isolatori di styrofoam (polistirolo espanso estruso), in modo da cominciare a cucinare senza che niente vada a fuoco… “Quando poi l’aereo sarà sopra l’oceano, molto discretamente devi portare il tutto nella toilette. Forse ti conviene fare più viaggi, in modo da evitare di attrarre l’attenzione. Adesso che hai tutto lì metti il contenitore della miscela di perossido e acetone nel bagno d’acqua gelata (il secchiello dello champagne), e comincia ad aggiungere l’acido, goccia a goccia, e al contempo mescola molto attentamente. La miscela comincerà a riscaldarsi, e se si scalda molto otterrai un esplosivo troppo debole. Anzi, se si scalda troppo, provocherai un’esplosione prematura che forse basterà ad ammazzare solo te e nessun altro. “Poche ore dopo … avrai una quantità di TATP con cui portare a termine la tua missione. A quel punto tutto ciò che avrai bisogno di fare è lasciar asciugare il tutto per un’oretta o due”. Sull’argomento, la newsletter “Strategic Alert dell’EIR” aveva commentato a caldo: “Il 10 agosto le autorità britanniche hanno annunciato l'arresto di 24 sospetti che avrebbero pianificato di far esplodere in volo diversi aerei di linea diretti negli Stati Uniti. … Mentre sembra vera l'esistenza di una o più cellule terroristiche, l'operazione con cui è stato sventato il complotto presenta qualche anomalia, a cominciare dal momento in cui sono stati decisi gli arresti e il relativo chiasso massmediale. L'indagine sulla cellula britannico-pakistana procedeva da oltre un anno, e cioè dalle bombe della metropolitana di Londra del 7 luglio 2005. L'indagine è stata argomento di diverse discussioni tra Blair e Bush. I due leader sono rimasti in vacanza sebbene, stando a rapporti stampa indiani non confermati, il 6 agosto la polizia britannica avesse individuato la “prova generale” dell'attentato su un volo diretto a Boston. Se quanto riferito dovesse corrispondere al vero, non si capisce perché l'arresto sia avvenuto solo quattro giorni più tardi. Resta solo il fatto che il contesto politico ed economico quattro giorni dopo era più propizio, giacché l'amministrazione Bush era stata colpita l'8 agosto dalla perdita del suo principale sostenitore in campo democratico, Joe Lieberman, la cui sconfitta elettorale è stata definita da Cheney un rafforzamento di Al Qaeda. Anche Tony Blair deve fare i conti con l'opposizione interna al partito, e con più di 100 parlamentari laburisti che hanno chiesto una seduta straordinaria del parlamento sulla politica mediorientale del governo. Si fanno sempre più insistenti le voci di un imminente “golpe anti-Blair” dal suo rivale Gordon Brown. Inoltre, sul fronte finanziario, è dimostrato che le ondate di notizie terroristiche offrono alla “Squadra di sicurezza” l'opportunità di iniettare liquidità sul mercato. Vi sono insomma diversi elementi che fanno pensare ad un'operazione antiterroristica “just in time”.

Il tenore di queste rivelazioni – badate bene, fatte non da gente qualunque, ma proprio da esperti dei servizi segreti – è incredibile: si tratta di notizie sconvolgenti, importanti, di assoluto rilievo, eppure qui in Italia quasi nessuno ne ha parlato.
Il motivo non è da cercarsi molto lontano. Pochi giorni dopo l’accaduto, viene chiesto a Francia e Italia di partecipare in forze (ONU) ai combattimenti in Libano, dietro delle precise (sostiene Prodi) assicurazioni da parte delle autorità israeliane, le quali avrebbero garantito il proprio ritiro dalla terra dei Cedri, una volta giunti i caschi blu a presidiare la zona.

Sempre il 20 Agosto, invece di dare spazio alle notizie giunte dagli insider e degli esperti della sicurezza sulla mancanza di un effettivo rischio attentati, ecco come titolavano i giornali (in questo caso, La Repubblica del 20 agosto):

ESTERI: Il premier israeliano chiede che i nostri soldati siano schierati al confine con la Siria. Blair: "Pieno sostegno alla vostra politica" Olmert a Prodi: "L'Italia guidi la forza multinazionale di pace". E la Rice appoggia la politica del nostro governo. Indiscrezioni sulle regole di ingaggio: "I caschi blu potranno sparare". – La richiesta viene dal presidente Olmert: sia l'Italia a guidare la missione Onu in Libano.

E, in un assodato canovaccio di reazioni (vere) ad azioni terroristiche (false), ancora una volta ci accingiamo a seguire l’esempio di chi è già riuscito a fare peggio di noi, anche in estremo oriente.

L’opinione di James Petras
James Petras è stato professore di sociologia alla Binghamton University di New York, è consulente per le associazioni di volontariato a sostegno dei senzatetto e senza casa di Brasile e Argentina, ed è autore di “Globalization Unmasked” (Zed Books) e di “The Power of Israel in the United States” (Clarity Press, 2006). Nel suo articolo “The Liquid Bomb Hoax” (la farsa delle bombe liquide), del 25 Agosto scorso, tira fuori degli argomenti interessanti.

«Le asserzioni dei governi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Pakistan, di aver scoperto un enorme complotto teso a far saltare in aria diversi aerei, sono totalmente prive di prove degne di questo termine. I 24 cittadini britannici di origini pakistane, difatti, sono stati prima arrestati, e ora si cercano le prove per incriminarli. Ma allora, se mancavano le prove per incriminarli, come hanno fatto ad arrestarli? Sono tali arresti legali? Nonostante le ricerche (e i preventivi congelamenti dei conti correnti degli indiziati), non sono stati ravvisati movimenti di grosse cifre come è lecito aspettarsi prima di una operazione terroristica, anzi. Solo piccole spese tipiche di studenti o figli di immigrati. Il governo britannico, sostenuto da Washington, afferma che il governo pakistano ha arrestato due sospetti britannico-pakistani, e ha da loro ottenuto delle confessioni. Peccato che da anni nessuna corte internazionale accetti confessioni ottenute dai servizi segreti di località come il Pakistan, dove sono ben noti i sistemi utilizzati per estorcerle. La ‘prova’ dei pakistani si baserebbe su di un incontro tra un parente di uno dei sospettati e un agente operativo di Al Qaeda vicino ai confini con l’Afghanistan. Secondo la polizia pakistana, l’agente di Al Qaeda avrebbe fornito al parente (che le avrebbe consegnate poi al sospettato) le istruzioni su come costruire la bomba liquida. A essere sinceri, la trasmissione di queste informazioni poteva avvenire anche via mail, non si capisce perchè si era reso necessario un viaggio per mezzo mondo, figuriamoci in un posto controllato dai militari USA da una frontiera e dai militari pakistani dall’altro. Inoltre sembra perlomeno dubbio che un agente di Al Qaeda che si trovava sperduto tra le montagne dell’ Afghanistan avesse una conoscenza specifica della sicurezza delle British airlines, delle procedure e delle operazioni a Londra e via dicendo. Gli agenti dell’intelligence USA hanno affermato che alcune somme di denaro erano state mandate dal Pakistan per permettere ai terroristi di comprare i biglietti aerei. Ebbene, solo nella residenza di uno dei 24 sospettati è stato trovato un biglietto aereo, mentre agli altri sospettati non mancavano solo il biglietto, ma in alcuni casi persino il passaporto! In altre parole, neppure i preparativi più basilari per un attacco terroristico erano stati intrapresi dagli accusati. Inizialmente le autorità USA-UK avevano parlato di bombe liquide. Ebbene, nessun liquido esplosivo o bomba liquida é stata rinvenuta a tutt’oggi negli appartamenti degli accusati. Nessuno di essi ha neppure le giuste conoscenze tecniche per costruirne una, tanto meno maneggiarla, dato che si tratta di un composto altamente volatile e di difficile maneggiabilità, motivo per cui il loro uso prevede l’impiego di veri e propri ‘esperti’. Nessuna bottiglia anomala, liquidi insoliti o formule chimiche è stato trovato tra i possedimenti degli arrestati.»

Naturalmente, il 21 Agosto l’assistente deputato britannico Peter Clark affermò che “equipaggiamento chimico ed elettronico utilizzabile per costruire delle bombe classiche sono stati rinvenuti presso i sospettati” (BBC News, 8/21/2006). Ancora una volta, nessuno ci spiega come, non avendo rinvenuto materiale utile per costruire bombe liquide, gli 007 britannici abbiano cambiato idea e ora parlino di bombe più classiche. Ma, anche qui, le cosiddette ‘prove’ accumulate dagli agenti segreti di sua maestà sono a dir poco ridicole. Ancora una volta, invece di una rilevante lista di fatti, date, nomi, persone e arsenali paramilitari, la commissione di Clark ci fornisce piuttosto una ‘lista della spesa’ di oggetti banali, che potrebbero essere trovati molto facilmente nelle case di milioni di cittadini normali. Secondo Clark, la polizia avrebbe trovato più di 400 computers, 200 cellulari, 8.000 oggetti da computer (come memory stick, CD e DVD); la polizia ha trovato 6.000 gigabytes di dati dai computers e alcuni video. Non so perchè, ma a me mi viene in mente cosa troveremmo noi in Italia perquisendo le case di pakistani, marocchini e algerini… di sicuro, migliaia di CD piratati, e relativi computer per doppiarli! Quanto basta per incriminarli per violazione dei copyright e per vendita senza licenza, ma di cos’altro? In quanto ai cosiddetti elementi utili per costruire una bomba, tutti in casa ne abbiamo più d’uno. Eccone alcuni:

LISTA DEI PRODOTTI CHIMICI DOMESTICI UTILI E LA LORO DISPONIBILITÀ
si possono ottenere molti prodotti chimici dai negozi di ferramenta, supermarket, farmacie e giardinaggio.(è d'obbligo presentarsi in tali negozi vestiti abbastanza bene, e che non lascino supporre al negoziante il vostro reale scopo).

alcol etilico (96%) * bibite alcoliche i negozi di liquori supermarket
ammoniaca – prodotti per pulire supermarket (prendere quella senza additivi es.profumi)
nitrato – sacchetti ‘freddo istantaneo’ , farmacie
ammonio – concimi rifornimento medici
ossido d'azoto – propellenti per bombolette
magnesio fuochi artificiali – armerie (in sali)
lecitina vitamine – le farmacie
olio minerale cottura – lassativi supermarket, negozi di medicina
il mercurio – termometri supermarket,
acido solforico – batterie delle macchine officine
glicerina – farmacie,
zolfo – giardinaggio negozi di giardinaggio,
carbone di legna – carbone di legna, supermarket negozi di giardinaggio
il nitrato di sodio – concime negozi di giardinaggio
cellulosa (cotone) – pronto soccorso negozi di medicina,
nafta – stufe a cherosene negozi di campeggio (cherosene)
gas in bombole – stufe a propano negozi di campeggio
permanganato di purificazione dell'acqua – potassio
acido nitrico – pulitura di stampa negozi di stampa
iodio – pronto soccorso farmacie
perclorato del sodio – torce per segnalazione sulle navi

Come vedete, chiunque di noi potrebbe essere tranquillamente accusato di possedere ‘elementi chimici atti a costruire una bomba”. Se poi pensiamo che come detonatore basta modificare (sapendolo fare) una radiosveglia, un lettore mp3 o roba del genere, ecco che siamo tutti dei potenziali terroristi.
Le informazioni per costruire una bomba non si trovano nei manuali dei marines o nelle montagne dell’Afghanistan… io personalmente ci ho messo 30 secondi netti per trovare una pagina web che descrivesse come costruirsene una in casa, pure su di un sito ‘istituzionale’ come Yahoo! Answers Italia…. Guardare per credere http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20060827130053AAzEBPq

Tra le chicche che questi ragazzi ti danno (e non sono terroristi! Il forum si chiama ‘Missione piccolo chimico’…), c’è ad esempio, il capitolo intitolato “DOVE RECUPERARE COMPOSTI ESPLODENTI”, che recita:
”In commercio ci sono moltissimi prodotti contenenti materiali che con opportune lavorazioni * meno, sono sostanze esplosive. Nei petardi e ‘fontane’ venduti liberamente sono contenuti polveri abbastanza buone, e nel caso non andassero bene così, i vari componenti possono essere separati per fare altri tipi di polvere migliori. Solitamente per fare un ordigno di media potenza la polvere pirica delle fontane va più che bene , sono in commercio fontane contenenti dai 30 ai 50 g di polvere a prezzi abbastanza abbordabili ( 1,5-2 Euro) e con 4-5 fontane e un bel tubo sicuramente il suoi effetti li fanno …..
Esistono anche delle fontane che contengono una polvere bianca-grigio chiara , è formata da polvere di alluminio un'altra sostanza ossidante che dovrebbe essere qualche nitrato visto che è solubile in acqua, questa polvere è buona già così ma la cosa più importante è che la polvere di alluminio è facilmente separabile sciogliendo il miscuglio
alluminio-ossidante in acqua e filtrando il tutto con un filtro da caffè all'americana (oppure se riuscite a recuperarla carta da filtro…dei laboratori!), l'alluminio rimane nel filtro e il resto si scioglie in acqua che se volete potete tranquillamente recuperare facendo evaporare l'acqua….” Poi si passa al Nitrometano:

NITROMETANO PLASTICO #1
Questo esplosivo è abbastanza potente, detona a 7000-7500 m/s , è di facile produzione e relativamente economico. Siccome il nitrometano è molto volatile conviene tenere questo plastico in contenitori sigillati e al freddo. Mettere 600g di nitrometano in un contenitore di vetro , aggiungerci 200 g d nitrato d'ammonio e 60-70 g di nitrocellulosa * nitroammido finemente polverizzati. Mischiare bene fino a ottenere un composto omogeneo e poi aggiungerci…
NITROMETANO PLASTICO #2
Questo tipo di gel esplosivo è fatto con la benzina per aeromodelli al 35% di nitrometano gelatinizzata con nitrocellulosa e nitrato d'ammonio. La potenza è di circa il 75% della dinamite con una velocità d esplosione di 6000-6500m/s. Mettere 200 g di benzina per aeromodelli in un contenitore di vetro, aggiungere 30 g di nitrocellulosa e lasciare riposare in un luogo sicuro per 3 giorni. Passati 3 giorni si dovrebbe essere formato una gelatina nitrometano/nitrocellulosa che va separata dal resto del liquido e mischiata con 210 g di…

Credo di aver reso l’idea, anche se la pagine web in questione va visitata, e a mio avviso, letta per bene. Esistono centinaia di pagine web simili nel mondo, io l’ho trovata in 30 secondi netti, e come vedete le descrizioni di questi arguti appassionati di chimica (e di botti!) non si limitano al rinvenimento dei materiali, ma anche alla lavorazione degli stessi e ai possibili inneschi. Una cosa fuori da ogni regola, perché con pochi euro basta davvero solo la pessima intenzione di costruire una bomba, il come lo trovi davvero ovunque, e non ai confini tra Pakistan e Afghanistan, dove l’industria locale ha difficoltà a costruire lampadine ed è ancora rara l’elettricità.
Io, come avrete notato, non ho riportato per intero le ‘ricette’ per fabbricare bombe, nella paranoia che qualcuno possa un giorno accusare me di diffondere notizie utili ai terroristi! Ma questi scrupoli oggi se li fanno davvero in pochi. Pensate che, su internet, è possibile trovare tranquillamente anche dei manuali che ti spiegano, passo passo, come costruire una bomba atomica! E non li hanno messi online i pakistani, sia chiaro: tutta roba messa in linea dalle università USA, per goliardia.

Ora, è ovvio che per costruire una bomba atomica ci voglia il plutonio, ma una bomba classica, di danno limitato ma effettivo, la può costruire davvero chiunque. Che io sappia, qui a Roma i pakistani sono specializzati nella vendita dei fiori (è vero, ogni extracomunitario ha il suo capo specifico!), oltre che al taglio di capelli. Ebbene, direi che trovare in casa di un pakistano lacca per capelli o fertilizzante per piante, e magari un bel lettore mp3, e – sia mai! – un biglietto aereo in tasca, non sono una garanzia di aver trovato un terrorista. Ma poi, battere la grancassa dei mass media, sventolando ai quattro venti che era in atto un piano per compiere una autentica strage, paralizzando il traffico aereo di mezzo mondo e spaventando a morte migliaia di passeggeri e turisti, non è qualcosa che già di per sé equivale a diffondere il terrore? E allora, chi è il terrorista, e chi il terrorizzato?

Mentre finisco di scrivere queste righe, la nave italiana Garibaldi è appena sbarcata in Libano. Come a Marsala nel 1860, anche qui circa 1000 militi italiani stanno scendendo sulla terra dei Cedri, per un sogno di “unità nazionale”. Ma non nel nome di Vittorio Emanuele re d’Italia (Dio ce ne scampi), ma allo scopo di portare una pace armata, laddove i peacekeepers sono “autorizzati ad aprire il fuoco”. Torna alla mente la frase espressa pochi giorni or sono da un militare italiano, “sono orgoglioso di portare la pace in medio oriente col mio carro armato”. E pensare che una volta a parlare di pace era Ghandi. Ma anche la sua voce ha dovuto tacere di fronte all’eloquenza di una pistola.

Links: http://www.strangedays.it

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