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Cifre-truffa per gli psicofarmaci ai bambini: implicato il ministero? Da giulemanidaibambini.org


Una nota stampa di ieri informa la cittadinanza che i minori con turbe del comportamento patologiche in Lombardia sarebbero ben trentamila solo per l’iperattività (esclusa quindi la depressione e gli altri vari disagi), dei quali almeno diecimila con “patologia severa”, che in base ai protocolli terapeutici recentemente approvati verranno indirizzati sulla terapia a base di psicofarmaci, potenti derivati dell’anfetamina. “Ecco che finisce il valzer dell’ipocrisia – denuncia Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”®, il più rappresentativo comitato per la farmacovigilanza per l’età pediatrica in Italia – avevano ridotto i casi di bambini da trattare in Italia con un colpo di bacchetta magica, dal 4% allo 0,8%, così da tranquillizzare l’opinione pubblica e soprattutto i Parlamentari impegnati in questo delicato dibattito, e – ora che hanno ottenuto l’ok alla commercializzazione – le cifre tornano a salire: più di 10.000 bambini sotto psicofarmaci in Lombardia in brevissimo tempo. Alcuni addetti ai lavori erano scettici, quando noi esprimevamo preoccupazione: questa è la prova che avevamo ragione. Ora dovremo attendere la medicalizzazione dei bambini dell’intera nazione, oppure c’è qualche speranza che la classe politica intervenga?”. Il dottor Pietro Panei – responsabile del progetto ADHD per l’Istituto Superiore di Sanità – non ha confermato queste cifre, mentre la conferma è arrivata dal dott. Dante Besana, del comitato tecnico-scientifico dell’Agenzia Italiana del Farmaco. “È la solita storia – prosegue Poma – il braccio destro non sa cosa dice il sinistro, e in mezzo ci sono i nostri bambini, che ne patiscono le conseguenze. Continuano a prendere in giro l’opinione pubblica: c’è una strategia chiara, quello che vogliono è medicalizzare i disagi di un’intera generazione”. Inoltre, è di ieri la notizia di una nuova ricerca dell’Università del Texas, che confermerebbe la quintuplicazione del rischio ictus per chi assume sostanze psicostimolanti per lungo periodo. “Hanno esaminato oltre 3 milioni di schede di pazienti per arrivare a questo risultato, Archives of General Psychiatry è una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo, e questi rischi sono già stati evidenziati anche dalla Food and Drug Administration USA – conclude Poma – perché queste sostanze incrementano la pressione arteriosa e favoriscono anche nei bambini e nei ragazzi l’ictus, per lo spasmo delle pareti dei vasi sanguigni: ma in Italia al Ministero paiono convinti che valga la pena somministrarli. I problemi non tarderanno ad emergere, e questi signori si assumeranno le proprie responsabilità – morali, legali e finanziarie – dinnanzi alle famiglie del nostro paese”.

Per info media contattare 337/415305 – portavoce@giulemanidaibambini.org

(www.giulemanidaibambini.org – www.donttouchthechildren.org)



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