delle temperature troppo oltre la
media stagionale, con il grottesco carosello delle previsioni
meteorologiche regolarmente sbagliate, dei disastri nelle coltivazioni
agricole, dei nonnini schiantati dall’afa, insomma: ho paura di questo
cielo allucinato, mostruosamente luminoso, continuamente folgorante,
senza nubi, senza gradazione di colore e di luce ma perennemente
abbacinante.
E, purtroppo, non sono l’unico a vivere con angoscia questo momento;
conosco altre persone che si domandano "ma ĆØ tutto normale? ma fino a
quando durerĆ ?"
Molti scienziati sono del parere che questa mostruosa estate sia una
delle conseguenze del riscaldamento globale, di quel fenomeno – cioĆØ
– di aumento della temperatura planetaria dovuto alla massiccia e
inarrestabile immissione di gas (primo dei quali l’anidride carbonica)
nell’atmosfera.
Si tratterebbe, insomma, dell’ultima e della piĆ¹ devastante
conseguenza dell’inquinamento, che ĆØ il principale prodotto
dell’industrializzazione e del capitalismo.
Se
cosƬ ĆØ (e migliaia di scienziati indipendenti autorevoli lo
ritengono), l’effetto serra non sarebbe una variabile impazzita di
madre natura, ma una scellerata azione criminale ben identificabile e
quindi potrebbe/dovrebbe essere fermata.
Oggi vagavo tra siti Internet in cerca di una parola di conforto, di
speranza: cercavo soprattutto una associazione, o un qualsiasi gruppo
organizzato, che avesse qualche idea operativa su come fermare lo
scempio della nostra cara, preziosa, unica, vitale atmosfera.
Ma (bizzarria della rete!) ho trovato di piĆ¹ e meglio!! Ho trovato
l’antidoto ad ogni mia preoccupazione! Ho scoperto che i miei timori
sono infondati, che l’effetto serra non c’ĆØ e se anche ci fosse
sarebbe benefico. Ho scoperto che arrestare o solo limitare
l’avvelenamento dell’atmosfera butterebbe sul lastrico milioni di
famiglie ora prospere e felici. Ho scoperto che le responsabilitĆ umane
nel processo del riscaldamento globale sono meno che minime e che, alla
fine, la terra non ĆØ affatto piĆ¹ calda di quanto dovrebbe essere. In
una parola: va tutto bene cosƬ e
non si deve cambiare nulla!!
Qual ĆØ questa mirabile fonte di informazioni, mi chiedete?? Udite
udite! Ć il magico sito capitalism
magazine, ed il solo nome ĆØ tutto un programma, anzi una promessa.
In questa rivista c’ĆØ un nutrito archivio di articoli sul global
warming. Ve ne do un rapido sunto.
Le teste pensanti della rivista seguono questo aureo sillogismo:
a)
gli scienziati non hanno accettato all’unanimitĆ che
l’effetto serra abbia origini umane
b)
il capitalismo non tollera limiti di nessun tipo (morale,
economico, ambientale, ecc.)
c)
perchƩ bloccare il capitalismo per un problema su cui gli
scienziati non sono tutti d’accordo?
Geniale,
vero?
Il giochetto poi ha validitĆ illimitata, perchĆ© non
ci potrĆ mai essere unanimitĆ fra gli scienziati, poichĆ© ci sarĆ
sempre qualche scienziato che avrĆ interesse a negare l’effetto
serra.
Offrite denaro (molto), cattedra e privilegi ad uno scienziato, e
questo vi scriverĆ una dettagliata relazione in cui dimostra
che la terra ĆØ piatta e immobile al centro dell’universo.
Ma
torniamo alle sapide pagine della bibbia del capitalismo made in Usa;
che vi leggiamo?
Joseph Bast, un tale che ĆØ presidente e direttore del The
Heartland Institute (sic!), scrive che il riscaldamento globale
potrebbe essere benefico per la civiltĆ umana; l’articoletto in cui
elargisce questa sublime veritĆ ĆØ, en
passant, una raffica di mitragliatrice contro Al Gore, il candidato
anti-Bush alle presidenziali Usa che mise l’impegno ambientalista nel
suo programma politico.
Sallie Baliunas e Willie Soon ci esortano a non impicciarci di cose cosƬ
importanti, ma di lasciar fare agli esperti e seguirne docilmente le
indicazioni.
GiĆ , bella roba! Come se gli esperti fossero divinitĆ super partes…..Invece
sono proprio gli esperti i responsabili di alcune fra le piĆ¹
atroci tragedie dell’etĆ tecnocratica, dal talidomide alle
centrali atomiche!
E
poi di quali esperti parlano i due estensori, visto che ci sono migliaia
di esperti che ritengono l’effetto serra una drammatica conseguenza
dell’immissione di gas prodotti dalla combustione di combustibili
fossili. Allora, perchƩ dovremmo dar retta solo ad alcuni esperti e
non altri?
Steven Brockerman (che non ĆØ uno scienziato, ma sulla scienza ha idee
titaniche) si scaglia contro il mito del riscaldamento globale, che
definisce una Big Lie, una Grande Bugia.
Il riscaldamento non c’ĆØ – strilla Brockerman -, se c’ĆØ ĆØ poco
pochino, e comunque ci sono giĆ stati nella storia della terra epoche
di relativo riscaldamento. Ragionamento un po’ confuso, perchĆ© prima
nega poi ammette una stessa realtĆ …..
Ma forse i capitalisti, ed i loro araldi, hanno processi mentali molto
piĆ¹ raffinati di noi, miserabili proletari.
E termino questa squallida rassegna con il signor Fred Singer (fondatore
e presidente del Science &
Environmental Policy Project) che ci ammannisce un decalogo sulle Dieci
cose che ciascuno dovrebbe sapere sul riscaldamento globale.
Cosa sono queste dieci cose? Oh, bazzecole!! Il riscaldamento
ĆØ una idea fissa di pochi esaltati, la terra gode ottima
salute e il capitalismo ĆØ la ciliegina sulla torta
dell’universo.
Vi cito, tradotto,
integralmente solo un passaggio, una vera perla, uno dei dieci
comandamenti che il nuovo MosĆØ ci offre dall’alto non del Monte
Sinai, ma di un monte di dollari.
"Cosa
possiamo fare per il riscaldamento del clima? Possiamo fare ben poco per
il clima in sĆ©, ma possiamo tentare di fermare l’aumento
dell’anidride atmosferica. Sebbene questo obiettivo sia scoraggiante,
esso esige che tagliamo le emissioni in tutto il mondo dal 60 all’80
per cento. In effetti, questo significa tagliare il consumo di energia
per quantitĆ incomparabili, inclusi tutti i trasporti, il
riscaldamento, il condizionamento d’aria e l’uso di elettricitĆ . CiĆ²
avrebbe un enorme impatto negativo nel benessere della gente,
particolarmente per i paesi
poveri e in via di sviluppo."
Sentito?? C’ĆØ da ridere o da piangere?
Nei paesi poveri e in via di sviluppo quante auto circolano, quante
industrie lavorano, quanti hanno il condizionatore d’aria ed il
riscaldamento?
E, in ogni modo, il ragionamento di Singer non ĆØ un ragionamento, ma un
delirio; infatti: se il riscaldamento ĆØ una reale, tragica minaccia
planetaria, che importanza puĆ² avere l’auto, il condizionatore o il
videoregistratore?
Certo: ĆØ molto duro dover rinunciare a queste belle comoditĆ , ma se il
loro uso porta alla morte del pianeta, ha senso continuare a farlo? Non
ĆØ piĆ¹ saggio, piĆ¹ morale limitare, ridurre il consumo? Non sarebbe
ormai necessario e urgente rivolgersi a nuove fonti di energia, prima
delle quali l’idrogeno? PerchĆ© restare schiavi del petrolio, cioĆØ
schiavi delle lobbies che lo vendono?
Le mie comoditĆ devono essere pagate dai miei nipoti, ai quali lascerĆ²
un pianeta devastato e inospitale? Ha senso ammazzare la terra pur di
non mettere in dubbio un modello socio-economico (il capitalismo) che fa
acqua da tutte le parti e ha ampiamente dimostrato, come il comunismo,
il male originario di cui ĆØ portatore?