La fonte di questi raggi cosmici sarebbe sconosciuta, anche se, come asseriscono gli scienziati, non può essere molto lontana dal nostro sistema solare. Questo perché, spiega Jim Adams del NASA Marshall Space Flight Center,
gli elettroni ad alta energia perdono energia molto rapidamente, attraversando la galassia. Ciò avviene in due modi:
1. collidendo con protoni ad energia più bassa, in un processo denominato "effetto Compton inverso" [inverse Compton scattering, n.d.a.];
2. irradiando parte della loro energia lungo il campo magnetico della galassia.
Quaggiù da noi, invece, arrivano elettroni altamente energetici, eccome.
Da otto anni John Wefel (Louisiana State University) e il suo team studiano i raggi cosmici, inviando palloni nella stratosfera sopra l'Antartide; queste sonde sono finanziate dalla NASA, afferiscono al progetto ATIC2 e hanno l'obbiettivo di rilevare i raggi cosmici "più potenti e interessanti" (sic).
Le teorie avanzate per spiegare questa scoperta sono molteplici; c'è chi ipotizza la vicinanza di una pulsar, chi di una microquasar, chi di un buco nero stellare: tutti oggetti in grado di emettere elettroni di una tale energia. O forse c'entra in qualche modo la materia oscura? La teoria di Kaluza-Klein rappresenta un tentativo di unificazione del campo gravitazionale (descritto dalle equazioni della relatività generale) con il campo elettromagnetico (descritto dalle equazioni di Maxwell) attraverso l'introduzione di altre otto dimensioni che tesserebbero lo spazio intorno a noi. La materia oscura abiterebbe dunque le dimensioni a noi nascoste, e quando due particelle di essa collidono si manifesterebbe un surplus di energia, materializzantesi nel "nostro" mondo.
Palloni volanti e dimensioni nascoste a parte, rimane il tangibile fatto che c'è un aumento di particelle extra terrestri extra in arrivo sopra le nostre teste: in un mio precedente intervento spiegavo brevemente come questo può essere dovuto alla drastica diminuzione del vento solare (il flusso di particelle irradiate dal Sole), che ci rende più vulnerabili ai raggi cosmici provenienti dall'esterno; laddove la zona di influenza della nostra stella viene meno, viene lasciato spazio ad altri agenti.
Ora si scopre da altre fonti, che nulla hanno a che fare con l'osservazione diretta del Sole, la stessa cosa: un bombardamento di particelle cosmiche provenienti…da chissà dove.
Appena ricevuta la notizia, l'ho inoltrata all'astrofisico greco-americano Paul La Violette, chiedendo che cosa ne pensasse. La sua breve risposta ribalta totalmente la prospettiva – è proprio il caso di dirlo – dei cervelloni statunitensi:
Gli astronomi concludono che gli elettroni provengono da una fonte vicina. Questo perché essi non realizzano che elettroni cosmici ad alta energia possono viaggiare con moto rettilineo e quindi ricoprire distanze come decine di migliaia di anni luce con una perdita energetica davvero minima. Questo è un punto chiave…
E quindi, conclude,
potrebbero essere gli elettroni residui dell'ultima superonda5 .
In questo caso, magari volgendo le antennine lì, proprio lì: in direzione del centro galattico…
2. L' Advanced Thin Ionization Calorimeter è una collaborazione internazionale tra ricercatori provenienti dalla Louisiana State University, University of Maryland, Marshall Space Flight Center, Purple Mountain Observatory in Cina, Moscow State University in Russia e dal Max-Planck Institute for Solar System Research in Germania. ATIC è finanziato, negli USA, dalla NASA e i voli vengono condotti sotto l'egida del Balloon Program Office al Wallops Flight Facility dallo staff del Columbia Scientific Balloon Facility.
3. Il sito science.nasa.gov, curiosamente, fornisce solamente i dati di questa finestra temporale: mi chiedo se per avere quelli attuali dovremo aspettare altri cinque anni…
4. Un elettronvolt (simbolo eV) è l'energia acquistata da un elettrone libero quando passa attraverso una differenza di potenziale elettrico di 1 volt; un gigaelettronvolt corrisponde a un miliardo di elettronvolt.
5. L'ultima superonda galattica ebbe luogo, secondo le stime dell'astrofisico, circa 5300 anni fa. Per una disamina approfondita della teoria della superonda si veda LA VIOLETTE, PAUL, Earth Under Fire – il codice dell'Apocalisse, NEXUS Edizioni, Due Carrare (PD) 2006.
Fonti:
"Discovered: Cosmic Rays from a Mysterious, Nearby Object", in
http://science.nasa.gov/headlines/y2008/19nov_cosmicrays.htm?list1094545 .
Per le definizioni di pc e GeV: www.wikipedia.it.