Poliziotti americani che sparano a negri senza alcuna ragione, uccidendoli a freddo a distanza ravvicinata (e accuratamente ripresi da video); subito dopo, durante una manifestazione di protesta per questi omicidi, un cecchino uccide 5 poliziotti e ne ferisce 7: è una “Piazza Maidan” americana, che ricalca quel che accadde in Kiev, quando nel febbraio 2014 misteriosi cecchini spararono ai manifestanti e insieme a poliziotti di Janukovich, facendone strage, precipitando la furia popolare e – quindi – il “cambio di regime a Kiev” attivamente perseguito dalla Nuland. Oggi si sa che i cecchini erano specialisti polacchi mandati a provocare appunto la rivolta e l’andata al potere della giunta anti-russa (qui per ricordare: http://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/korwin-mikke-i-cecchini-di-maidan-sono-stati-addestrati-in-polonia-109695.html). [Vedi anche qua: nexusedizioni.it/it/CT/ucraina-la-polonia-ha-addestrato-i-golpisti-due-mesi-prima-4456].
Kiev 2014, poliziotti uccisi
Ora, c’è una mano che sta facendo lo stesso gioco in America? Qualcuno sta eccitando l’odio razziale in Usa, onde provocare disordini così sanguinosi da dare al presidente Obama il pretesto per dichiarare la legge marziale e rimandare le elezioni presidenziali, mantenendo la poltrona della Casa Bianca per un terzo mandato, ovviamente senza essere votato?
Attenzione a questo tweet, che traduco:
“Se possiamo far sì che entrambe le conventions vengano chiuse per il pasticcio su Bernie (Sanders) e per il razzista Trump, allora otteniamo la dichiarazione di legge marziale così che Obama resta in carica e noi vinciamo… Dobbiamo assicurare che la gente continui a disturbare [i comizi di] Trump per tutta l’estate e fino all’autunno in modo che la legge marziale sia dichiarata”.
Dallas 2016, poliziotti uccisi
L’autore di questo tweet è, o sarebbe, Deray McKesson, un militante e un politico negro (è stato candidato sindaco di Baltimora) che oggi è a capo del movimento di protesta “Black Lives Matter” (Le vita dei neri contano), nato dopo l’omicidio di un ragazzo negro a Ferguson, Saint Louis nell’agosto scorso. Deray McKesson e i suoi attivisti sono anche quelli che, effettivamente, girano l’America (pagati da Soros) per disturbare tutti i comizi di Trump con urla, insulti e minacce ai simpatizzanti del “candidato razzista”.
“He has to be stopped”, Trump dev’essere fermato, è il motto che l’attivista negro Deray usa nelle sue comunicazioni.
Ma com’è saltato fuori quel tweet? Ed poi davvero suo? Vediamo i fatti certi: il 10 giugno scorso, il suddetto DeRay, denuncia al Baltimore Sun che un hacker ha penetrato il suo smartphone e ha perso il controllo del suo account twitter. L’11 giugno, un utente twitter che usa il seguente soprannome: (@TheSaintNegro), propala il twitter di cui sopra, che è parte di una più ampia conversazione tra McKesson, Johnetta Elzie e Samuel Sinyangwe (due altri attivisti di colore), in cui i tre si coordinano per i loro piani di azione onde creare i presupposti per la legge marziale.
I tre congiurati
Estremamente inquietante lo scambio iniziale.
JOHNETTA ELZIE: “Hai parlato con la signora Lynch dei piani per l’estate e l’autunno fino alle votazioni?”
DERAY MCKESSON: “Ci abbiamo parlato due settimane fa e loro vogliono che cominciamo sul serio a spingere su quanto è razzista Trump invece di aspettare, così che gli altri possano iniziare a preparare i manifestanti onde annullino le due convenzioni” (la democratica e la repubblicana, ndr.)”.
La signora Lynch è Loretta Lynch, attorney general, ossia ministro della giustizia in carica, negra, assai chiacchierata proprio in questi giorni per un incontro che ha avuto con Bill Clinton, proprio mentre la moglie Hillary è nella bufera per la faccenda delle email, che potevano condurre persino alla sua incriminazione. Un incontro come minimo inopportuno. Si credeva che Bill chiedesse alla signora attorney (devota clintoniana) un occhio di riguardo per le possibili disavventure giudiziarie di Hillary. Adesso, si ha motivo di spettare molto peggio: che l’attorney general si coordini con gli attivisti di Black Lives Matter per arrivare alla sospensione delle elezioni presidenziali.
Ma i tweet sono autentici? Li ha fatti esaminare da esperti in photoshop il gruppo civico “Oath Keepers”, una associazione (di destra) formata da militari e poliziotti, in servizio o a riposo, che hanno giurato di “non obbedire ad ordini che violano la Costituzione degli Usa”. I tecnici hanno risposto che le immagini non sono alterate da trucchi, o lo sono state da uno molto esperto.
Fatto sta che il sospetto di una “surprise” consistente nella legge marziale circola in molti ambienti, non solo fra i cospirazionisti. Per esempio il dottor Ben Carson, uno stimato neuro-chirurgo (di colore) e repubblicano del Texas, ha detto e ripetuto a varie radio che non crede che si terranno le elezioni del 2016.
Ben Carson: There Might Be ‘So Much Anarchy Going On’ That There’s No 2016 Election
Il dottor Carson ha sottolineato che
“l’amministrazione Obama ha, silenziosamente e molto sottilmente, fatto cose inesplicabili che potrebbero benissimo essere la preparazione per la sospensione, di alcuni, se non tutti, dei diritti costituzionali”
Tutto pronto per la legge marziale
Fra le “cose inspiegabili”, il dottor Carson ha enumerato come, con decreti presidenziali, Obama abbia militarizzato tutte le agenzie federali – anche le più improbabili, dal Ministero dell’Agricoltura alle Assicurazioni Sociali – fornendole di armamento pesante, autoblindo, munizioni da guerra, giubbotti antiproiettile. Ora vi sono agenti della EPA (Environmental Protection Agency, l’agenzia di protezione ambientale) che controllano le aziende che sospettano stiano violando le norme anti-inquinamento, facendovi irruzione in un centinaio, con armatura, mitragliatori e M-16. Obama ha creato inoltre reparti di “polizia interna”, indipendenti dall’FBi o altri enti di ordine pubblico, in 70 (settanta) enti di Stato federali, reparti armati fino ai denti: recentemente ha fatto scalpore che la National Oceanic and Atmospheric Administrations (il servizio meteorologico) abbia acquistato 46 mila proiettili a punta cava; la Social Security Administration (SSA), un ente pensionistico creato da Roosevelt durante la Depressione, che fornisce prestazioni sociali e pensioni di reversibilità, ne ha ricevuto 174 mila; il Dipartimento della Homeland Security, nel 2012 ne ha comprati 750 milioni, di proiettili: e sempre a carica cava. Più altri 750 milioni di pallottole varie, fra cui quelle ad alta penetrazione che traversano i muri. Sono tutti armamenti letali, da guerra, anche vietati dalle convenzioni internazionali. Perché mai Obama ha preparato il servizio meteo e quello pensionistico ad uccidere con proiettili a frammentazione dei cittadini Usa? È concepibile, anche se durante disordini?
Secondo il dottor Carson,
“Obama sa di non avere la simpatia delle forze armate quindi ha dovuto trovare un modo diverso per imporre la legge marziale”:
si è creato una forza di sicurezza alternativa (sarebbero almeno 120 mila i poliziotti delle varie agenzie così superarmati) che risponde solo al presidente. Del resto, l’ha detto lui stesso durante un discorso il 2 luglio 2008:
“Non possiamo continuare ad affidarci alle nostre forze armate per ottenere gli obiettivi di sicurezza nazionale che ci siamo fissati. Avremo una forza civile di sicurezza nazionale che sarà altrettanto potente, altrettanto forte, altrettanto ben finanziata”.
Il 16 marzo 2012 Obama ha emanato un decreto presidenziale esecutivo “Executive Order — National Defense Resources Preparedness”, che praticamente centralizza tutte le risorse produttive, alimentari, energetiche nelle mani presidenziali in caso di emergenza, fino alla distribuzione di razioni e al lavoro coatto della popolazione.
(si può leggere qui: https://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/03/16/executive-order-national-defense-resources-preparedness).
Molto più recentemente, il 6 maggio di quest’anno, Obama ha emanato un Decreto Esecutivo di “Facilitazione della Transizione presidenziale”; un documento che ricalca istruzioni già date da altri presidenti uscenti per il passaggio delle consegne, tranne una riga. Dove dice che il Consiglio di Coordinamento della Casa bianca deve, fra l’altro,
“preparare ed ospitare esercitazioni fra agenzie di preparazioni all’emergenza”. [(iii) prepare and host interagency emergency preparedness and response exercises”…]
Quale emergenza? Quali esercitazioni? Se lo sono chiesti numerosi blogger.
C’è chi riflette che un terzo mandato di Obama – con sospensione del processo elettorale – godrebbe del favore di forze potenti. Sia Wall Street e il complesso militare-industriale, sia i miliardari (l’1%) sia i neocon con doppio passaporto annidati nell’Amministrazione, preferiscono l’impunità per le loro malefatte e dunque la ‘continuità’ del regime Obama, che speravano di configurare con Hillary Clinton alla Casa Bianca, creatura loro. Tuttavia, l’avversione popolare per la loro candidata preferita è forte ed apparentemente invincibile: la gente diffida di Killary, la trova antipatica e cinica, spietata, opportunista e non sincera (croocked, per Trump); non dimentica le sue doppiezze; ancor meno il suo ruolo, losco e mai spiegato, nell’assassinio dell’ambasciatore Chris Stevens e dei suoi Marines di protezione a Bengasi, 11 settembre 2012, quando lei era ministra degli Esteri.
La vittoria dell’avversario pare dunque probabile, e quei poteri forti aborrono e temono freneticamente Donald Trump: non solo Wall Street e i neocon ebrei, non solo Soros e i miliardari, ma l’establishment del partito repubblicano, che non ha scelto Trump come suo candidato, e lo vede incontrollabile, politicamente scorretto, pieno di idee dirompenti per l’ordine stabilito, lo status quo e le oligarchie – tutto l’orrore che si compendia nel termine “populista”. I poteri forti possono poi contare, come abbiamo visto, sulle “masse” di colore, sui negri e i messicani (non parliamo delle ‘donne’) che lo detestano e lo vogliono (letteralmente) veder morto. Come abbiamo visto, il capo dei militanti afro è prontissimo a dare il suo contributo a disordini e violenze così sapientemente concertati, da ‘costringere’ Obama a dichiarare la legge marziale.
Articolo tratto dal sito Blondet & Friends
Sullo stesso argomento:
- Caos razziale a Baltimora: prove generali per USA 2016?, di Pino Cabras (29(04/2015);
- La mia grossa, grassa guerra mondiale, di Jacopo Castellini, su PuntoZero di luglio 2015.