Quattro anni dopo: l’avviso di Kennebunkport dell’agosto del 2007 confermato nella nuova autobiografia di Dick Cheney
di Webster G. Tarpley, Ph.D.Questa settimana (31 agosto 2011) ricorre il quarto anniversario dell’avviso di Kennebunkport (il testo e la relativa documentazione sono consultabili su HYPERLINK "http://tarpley.net" http://tarpley.net/). L’avviso di Kennebunkport, che risale alla fine dell’agosto del 2007, voleva evitare un’azione terroristica sotto falsa bandiera organizzata dal rogue network [letteralmente il “sistema di furfanti”, ndt] britannico e statunitense che permettesse di attaccare l’Iran e/o la Siria. Oggi, a quattro anni di distanza, la situazione nel mondo è al punto di partenza e ancora una volta dobbiamo stare in guardia dalla minaccia di una nuova guerra di dimensioni ancora maggiori nella stessa regione. Guerra che potrebbe concretizzarsi in un attacco alla Siria da parte della Turchia, preventivamente organizzato con il comando NATO e realizzato sotto la copertura degli avvenimenti interni alla Siria, dove sembra che l’esercito abbia ormai represso quasi del tutto un’insurrezione dei commando armati dei Fratelli Musulmani.
Per poter attaccare la Siria senza fare la figura dell’aggressore, la Turchia avrà bisogno di un pretesto migliore. Date le consuetudini della NATO, probabilmente si cercherà di fornire tale pretesto attraverso un attacco terroristico sotto falsa bandiera in Turchia da attribuire alla Siria o a Hezbollah, oppure inscenando un incidente come quello del Golfo del Tonchino che permetta di accusare la Siria di essere stata la prima ad attaccare la Turchia. O ancora, si potrebbe mettere in atto un grande massacro dei sostenitori dei Fratelli Musulmani o semplicemente simularlo in uno studio in stile hollywoodiano a Doha, Qatar, per giustificare un’invasione su basi umanitarie.
L’attacco alla Siria chiesto da Cheney nel giugno del 2007
L’ex vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney ha pubblicato la sua autobiografia, In My Time. Nel libro, stando ai comunicati stampa diffusi finora, Cheney racconta di quando, nel giugno del 2007, cercò di convincere Bush a bombardare la Siria sulla base del presunto programma nucleare siriano. A quanto pare, Cheney dice di aver sollevato la questione durante una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC). Bush chiese se qualcuno appoggiasse l’idea e nessuno si fece avanti. In questo modo, dunque, fallì il tentativo di Cheney di lanciare un attacco alla Siria attraverso i canali legali e istituzionali.
Ecco in parte il resoconto di Cheney:
“‘Ancora una volta sostenni l’idea di un’azione militare degli USA contro il reattore’, scrive Cheney a proposito di una riunione sull’argomento avvenuta alla Casa Bianca nel giugno del 2007. ‘Ma ero una voce isolata. Quando ebbi finito, il Presidente chiese: ‘Qualcuno è d’accordo con il vicepresidente?’ In tutta la stanza non si alzò una sola mano. Di fatto, tre mesi dopo il sito fu distrutto dagli aerei militari israeliani.’” (London Independent, 26 agosto 2011, HYPERLINK "http://www.independent.co.uk/news/world/americas/cheney-tried-to-persuade-president-bush-to-bomb-syria-2344112.html" http://www.independent.co.uk/news/world/americas/cheney-tried-to-persuade-president-bush-to-bomb-syria-2344112.html)
Nel libro, Cheney non racconta cosa è successo poi. Dato il secco rifiuto del governo legittimo rappresentato dal NSC di Bush, il rogue network statunitense (noto anche come governo invisibile, governo segreto, governo parallelo o stato profondo – di cui Cheney è un portavoce, un agente segreto o un’appendice) cercò, come suo solito, di realizzare comunque l’attacco desiderato, per vie illegali.
Il 21 luglio 2007 pubblicai su Internet l’articolo “Cheney Determined to Strike in US” [Cheney pronto a colpire gli USA, alludendo al rapporto dei servizi segreti del 2001 dal titolo “Bin Laden Determined to Strike in US”, ndt], che diventò l’articolo di punta sulla prima pagina del HYPERLINK "http://rockcreekfreepress.com/RockCreekFreePressNo4.pdf" Rock Creek Free Press e fu quindi ampiamente distribuito in tutta l’area di Washington DC, soprattutto vicino alle stazioni della metropolitana.
Nell’agosto del 2007 “Cheney Determined to Strike in US” offriva una descrizione molto accurata dei fatti al centro della realtà politica, come ora Cheney conferma nella sua autobiografia.
Il B-52 dirottato dal governo parallelo
Alcuni membri del rogue network interni all’aviazione USA dirottarono un B-52 dell’aviazione, un bombardiere strategico intercontinentale dotato di sei missili da crociera nucleari armati, spostandolo dalla Minot AFB, North Dakota, alla Barksdale AFB, Louisiana, principale punto di partenza dei voli USA per il Medio Oriente. Il volo fu effettuato totalmente al di fuori delle procedure di comando e di controllo dell’aviazione USA: si trattò di un’operazione del governo invisibile. È chiaro che il B-52 avrebbe dovuto prendere parte all’attacco alla Siria da parte di Israele, che in effetti ebbe luogo alla fine della prima settimana del settembre 2007.
Per fortuna il B-52 dirottato e diretto in Medio Oriente fu bloccato in pista a Barksdale, in parte dalle fazioni rivali dell’intelligence, il cui dissidio costrinse Washington a un braccio di ferro. Alla fine, la fazione neocon fu sconfitta e quella di Brzezinski ebbe la meglio.
Sullo sfondo, è del tutto possibile che l’avviso di Kennebunkport, per la cui firma si era adoperato, tra gli altri, Bruce Marshall e che stava per essere pubblicato su più di 110.000 siti web, abbia in qualche modo contribuito a bloccare il B-52.
Sulla scia di questi fatti, diverse persone e siti web legati al Movimento per la verità sull’11 settembre superarono sé stessi condannando non la fazione guidata da Cheney, bensì l’avviso di Kennebunkport e i suoi sostenitori. Al contrario, avrebbero dovuto battersi per un’indagine immediata sul B-52, che avrebbe forse portato allo scoperto alcuni dei tentacoli del rogue network, rimasto invece perlopiù indenne. Con le loro azioni, queste persone e questi siti contribuirono a dare il via al sostanziale collasso del Movimento per la verità sull’11 settembre, sgretolatosi quasi del tutto tra il 2008 e il 2009.
Il seguente riassunto, scritto nell’ottobre del 2007, di alcuni fatti relativi all’avviso di Kennebunkport vuole ricapitolare le lezioni che si possono trarre da quanto accaduto.
L’avviso di Kennebunkport e il B-52 – Conferma con vendetta
Webster G. Tarpley
8 ottobre 2007
I fatti dell’agosto e del settembre del 2007 ci permettono ora di valutare l’accuratezza dell’avviso di Kennebunkport del 26 agosto, oggetto di grande attenzione e molte controversie sin dal momento della pubblicazione. Ormai la storia ci ha dato il suo verdetto preliminare, riconoscendo l’avviso di Kennebunkport come una delle previsioni rese pubbliche dall’intelligence meglio riuscite degli ultimi decenni. Potrebbe addirittura aver direttamente contribuito a ostacolare il piano di Cheney di un attacco nucleare a sorpresa all’Iran.
L’avviso di Kennebunkport fu scritto nel pomeriggio del 24 agosto 2007. I sostenitori lo firmarono a Kennebunkport, Maine, più tardi lo stesso giorno e soprattutto il 25 agosto. Il documento fu spedito a una lista di destinatari negli USA e all’estero poco prima della mezzanotte di domenica 26 agosto, secondo il fuso orario della costa orientale. Jeff Rense fu il primo a pubblicarlo sul proprio sito (rense.com), dove il documento comparve prima della mezzanotte del 26 agosto, secondo il fuso orario della costa pacifica. L’avviso fu così a disposizione del pubblico per tutto lunedì 27 agosto.
Martedì 28 agosto, in un discorso delirante di fronte all’American Legion in Kansas, Bush segnalò un’escalation delle tensioni con l’Iran. In quell’occasione mise in guardia dal fatto che il Medio Oriente era ormai minacciato da un “olocausto nucleare” dovuto al programma nucleare iraniano. Accusò l’Iran di essere un sostenitore del terrorismo e di intervenire contro le forze statunitensi in Iraq, e dichiarò inoltre che l’Iran sosteneva Hezbollah e Hamas. Gli osservatori diplomatici riconobbero che quella tirata costituì un’importante intensificazione delle minacce degli USA all’Iran.
Mercoledì 29 agosto le minacce di Bush arrivarono a un passo dal realizzarsi quando il personale dell’aviazione USA caricò sei missili da crociera sulle ali di un bombardiere strategico intercontinentale B-52 nella Minot AFB in North Dakota. Ogni missile era dotato di una testata nucleare con una potenza esplosiva compresa tra i 5 e i 150 kiloton. A quanto pare, a causa di problemi meccanici il processo di carico durò circa 8 ore.
Giovedì 30 agosto il B-52 con il suo carico mortale di sei missili da crociera nucleari armati attraversò in volo gli Stati Uniti per 3 ore e mezzo fino a Barksdale, Louisiana, il secondo quartier generale degli USA per i conflitti nucleari, dopo la Offutt AFB in Nebraska. Barksdale è inoltre la base di lancio delle incursioni di bombardamento di B-52 in Medio Oriente, ruolo ricoperto anche nella primavera del 2003 nella campagna “shock and awe” [shock e terrore, ndt] in Iraq. Quando il B-52 arrivò a Barksdale un cataclisma era ormai dietro l’angolo. Proprio il tipo di situazione di cui ci si preoccupava nell’avviso di Kennebunkport, in circolazione su Internet ormai da tre giorni e mezzo.
A quanto pare, a questo punto il B-52 e il suo carico furono fermati. Tra il tardo pomeriggio del 30 agosto e il pubblico annuncio dell’incidente del B-52 nel pomeriggio del 5 settembre, si entra in una zona d’ombra che richiede indagini più approfondite. Secondo Wayne Madsen, ci fu una ribellione [“revolt and push-back” nell’originale, ndt] da parte del personale dell’aviazione USA che si tirò indietro per evitare una guerra di dimensioni ancora maggiori in Medio Oriente, sostenuto da alcuni membri della comunità di intelligence che impedirono al B-52 di procedere verso l’appuntamento con un possibile scontro finale in Iran o in un’altra parte della regione. Si trattò di militari fedeli alla patria pronti a rifiutarsi di obbedire proprio agli ordini illegali di cui aveva parlato l’avviso di Kennebunkport meno di quattro giorni prima. Come scrive Madsen: “elementi dell’aviazione USA, sostenuti dal personale delle agenzie di intelligence USA, rivelarono con successo la destinazione finale delle armi nucleari e la missione fallì a causa di un’opposizione interna all’aviazione e alla comunità di intelligence statunitensi.” (“Air Force Refused to Fly Weapons to Middle East Theater”, Il rifiuto dell’aviazione di trasportare armi in Medio Oriente, 24 settembre 2007, Wayne Madsen Report)
L’avviso di Kennebunkport rappresenta quindi un tentativo davvero ben riuscito di mettere in guardia l’opinione pubblica contro un pericolo grave e imminente. Meno di quattro giorni dopo la pubblicazione dell’avviso su Internet, la pericolosa situazione ipotizzata nel documento divenne realtà. Chiunque sia seriamente interessato a impedire una guerra di ben più grandi dimensioni e con conseguenze irreversibili deve riconoscere l’accuratezza, il tempismo, la necessità e l’indispensabilità dell’avviso di Kennebunkport.
Il 21 luglio rense.com pubblicò un’analisi dal titolo “Cheney Determined to Strike in US with WMD This Summer” [Cheney pronto a colpire gli USA questa estate con armi di distruzione di massa, ndt], che diventò l’articolo di punta sulla prima pagina del Rock Creek Free Press e fu distribuito nella metropolitana di Washington DC ad agosto e settembre. La rivelazione della storia del B-52 giustificò del tutto questo avvertimento.
Ma ci può essere un’ulteriore dimensione. Non si può escludere che i militari e i membri dell’intelligence fedeli alla patria che bloccarono il piano della cricca di Cheney di usare i missili da crociera nucleari in Medio Oriente, o persino contro uno o più bersagli negli USA, siano in qualche modo stati spinti ad agire dopo aver visto l’avviso di Kennebunkport. Il periodo tra il 30 agosto e il 5 settembre, quando si sarebbero verificati i fatti decisivi legati al B-52, corrisponde proprio a quello di massima diffusione del documento su Internet. Il 1° settembre una ricerca su Google mostrò che l’avviso era pubblicato per intero o menzionato in 72.000 siti nel mondo, il 2 settembre il numero era salito a 102.000 siti e il 3 settembre si raggiunse la massima diffusione con 110.000 siti. Questi dati non comprendono le e-mail e le altre forme di attenzione dovute al grande interesse e all’accesa controversia generati dall’avviso. A ogni modo, coloro che hanno impedito alle armi nucleari di arrivare in Medio Oriente sono eroi sconosciuti che meritano un riconoscimento.
Il 5 settembre l’aviazione USA fece una dichiarazione pubblica sul B-52, subito ripresa nei dispacci di Agence France Presse, The Army Times, The Air Force Times, da altre agenzie di stampa e siti web. La stampa mostrò un interesse non indifferente ma, a quanto pare, non un membro del Congresso né un candidato presidenziale di uno dei principali partiti alzò un dito per avviare le indagini approfondite e ovviamente necessarie sull’intero incidente, compresi i sei decessi che potrebbero essere derivati dall’incidente stesso. I decessi includono:
- l’aviere scelto Todd Blue, 20 anni, morto a Wytheville, Virginia, il 12 settembre;
- due persone della Barksdale AFB (identità sconosciuta), morte a Caddo Parish, Louisiana, il 15 settembre;
- l’aviere Adam Barrs, 20 anni, morto in un incidente d’auto a Minot il 5 luglio;
- il primo luogotenente dell’aviazione USA Weston Kissel, 28 anni, pilota di B-52 assegnato al 23rd Bomb Wing della Minot AFB, morto in un incidente motociclistico in Tennessee (data sconosciuta);
- il capitano dell’aviazione USA John Frueh (età sconosciuta), trovato morto nella contea di Skamania, Washington, il 2 settembre.
Il 6 settembre l’agenzia di stampa siriana SANA annunciò che l’aviazione israeliana aveva organizzato un’incursione nello spazio aereo della Siria settentrionale e scaricato serbatoi e bombe lungo il confine tra Siria e Turchia. Il ministro degli esteri turco confermò la caduta degli oggetti sul territorio nazionale. All’inizio Israele negò, ma poi ammise l’avvenuta incursione illegale, ipso facto un’offensiva. Secondo gli esperti del Medio Oriente, Israele stava sondando le difese aeree della Siria e dell’Iran ma era stato respinto dai nuovi sistemi di difesa aerea russi più avanzati ora schierati dai due stati. Ciò significava che ormai la tecnica per i blitz aerei usata da Israele, Gran Bretagna e USA era in crisi, proprio come quella israeliana per i blitz di terra, sconfitta da Hezbollah in Libano nell’estate del 2006. Per coprire l’umiliante sconfitta Israele inventò poi la storia per cui si era trattato di un attacco aereo riuscito contro un impianto nucleare operativo in Siria grazie all’aiuto della Corea del Nord. Questa stupidaggine fu poi ripresa dal neocon John Bolton e dalla democratica guerrafondaia Hillary Clinton durante un dibattito. Ma il bombardamento di un impianto nucleare avrebbe prodotto una nube di detriti radioattivi che sarebbe stata registrata in Iran, Pakistan, India, Russia, Cina, Giappone o in un altro stato della regione. Dato che nessun rapporto simile è mai venuto alla luce, bisogna desumere che la storia di Israele sia stata architettata nel tentativo di coprire il fatto che i jet israeliani fossero stati respinti.
Secondo Madsen, con ogni probabilità i missili da crociera del B-52 erano strettamente legati all’attacco a sorpresa di Israele: “il Wayne Madsen Report (WMR) è venuto a sapere che gli USA avevano previsto un attacco all’Iran con armi nucleari e convenzionali in concomitanza con l’attacco aereo israeliano del 6 settembre contro un presunto impianto nucleare siriano nella zona di Dayr-az-Zwar, nei pressi del villaggio di Tal Abyad nella Siria del Nord, vicino al confine turco. L’attacco israeliano, nome in codice OPERAZIONE ORCHARD [frutteto, ndt], avrebbe dovuto fornire agli USA un motivo per attaccare l’Iran.”
Venerdì 7 settembre Joseph Cirincione è intervistato nel programma mattutino di Bill Press su Air America. Cirincione sostiene che il trasporto di missili nucleari con mezzi aerei è un fatto estremamente raro. Si scopre che l’aviazione USA ha ufficialmente abbandonato il trasporto aereo di armi nucleari intorno al 1968, in parte come conseguenza di incidenti e bombe andate perse negli USA, in Spagna e altri luoghi.
Poco dopo l’aviazione USA annunciò una giornata di ritiro, fatto davvero insolito, per tutto il suo personale per venerdì 14 settembre, perché ogni unità a ogni livello potesse rivedere le procedure operative e le misure di sicurezza relative alla gestione di armi nucleari.
Domenica 23 settembre il Washington Post pubblicò in bella vista in prima pagina un articolo con una versione edulcorata della storia del B-52. Di norma, persino in questa forma mitigata un articolo del genere sarebbe bastato per avviare un’indagine del Congresso, con udienze e testimoni interrogati sotto giuramento. Ma la leadership democratica non fece nulla per un’indagine di questo tipo e così di fatto la cricca di Cheney non pagò alcun prezzo per aver cercato di scatenare una guerra nucleare. La complicità attiva del partito democratico in una guerra e un genocidio, simboleggiata dalla candidatura della neocon e guerrafondaia Hillary Clinton (la nuova Thatcher), incoraggia molto la cricca di Cheney a cercare di nuovo di scatenare la Terza Guerra mondiale.
Lunedì 24 settembre il WMR pubblicò un articolo arrivando alla conclusione che, “il 30 agosto, il B-52 con a bordo sei missili da crociera avanzati stealth AGM-129, tutti armati con testate nucleari W80-1, doveva raggiungere il Medio Oriente passando per la Barksdale AFB in Louisiana. […] Ora, è evidente che il guasto nel sistema di comando e di controllo, descritto al Segretario della Difesa e alla Casa Bianca come un incidente di tipo BENT SPEAR [lancia piegata, ndt], non fu il risultato di una serie a catena di ‘guasti’ del sistema, ma di una ribellione da parte di alcuni scaglioni interni all’aviazione e alle agenzie di intelligence che si tirarono indietro davanti a un attacco nucleare ai danni dell’Iran pianificato dagli USA.”
A ogni modo, l’articolo non menziona la possibilità che uno o più missili da crociera fossero destinati a colpire una città degli USA, come previsto dalla Dottrina di Cheney. Un missile da crociera stealth sarebbe stato quasi impossibile da individuare di notte; tutti avrebbero visto solo una palla di fuoco nucleare. Prevedibilmente, la città bersaglio avrebbe brulicato di imbecilli e creduloni con grandi valige o bauli con la firma di “Al Qaeda” o “Osama Bin Laden”. A quel punto, Cheney avrebbe avuto il pretesto della “valigia bomba” che desidera così ardentemente. Madsen non parla nemmeno delle sei persone legate alle basi di Minot e Barksdale morte in circostanze misteriose tra il luglio e il settembre del 2007. Tuttavia Madsen sottolinea un fatto essenziale: stando a fonti affidabili, durante l’incidente uno dei sei missili da crociera andò perso e, secondo alcune indicazioni, non fu più ritrovato. “Una fonte ben informata ha riferito al WMR che uno dei sei missili da crociera nucleari armati risultava, e potrebbe ancora essere, introvabile. In questo caso l’incidente nucleare sarebbe da classificarsi ben oltre il livello di BENT SPEAR, fino allo stato di allerta dell’Autorità di Comando Nazionale noto come EMPTY QUIVER [faretra vuota, ndt], con la menzione speciale PINNACLE [apice, ndt].”
Il 2 ottobre David Swanson, all’inizio critico nei confronti dell’avviso di Kennebunkport, rilasciò una dichiarazione sull’Iran dal titolo “Leading Americans” [Personalità americane, ndt], firmata da alcuni esponenti di spicco del mondo della politica, dello spettacolo e dell’arte. Questa dichiarazione tardiva è chiaramente ben accolta, ma allo stesso tempo è comunque necessario farne notare la debolezza e i limiti, soprattutto rispetto all’avviso di Kennebunkport. Subito dopo la pubblicazione di quest’ultimo, Swanson mise in discussione la teoria per cui c’erano “prove schiaccianti” di una provocazione sotto falsa bandiera da parte di Cheney, da usare come pretesto per scatenare una guerra contro l’Iran. La nuova dichiarazione, arrivata a cinque settimane dall’avviso di Kennebunkport e dunque troppo tardi per influenzare la vicenda del B-52, riconosce ora il pericolo di un attacco ed esorta il personale militare USA a rifiutarsi di obbedire a ordini illegali. Fin qui tutto bene. Però non c’è alcun riferimento all’incidente del B-52, in cui a quanto pare il personale dell’aviazione fece proprio come indicato nella dichiarazione. Non si fa riferimento alla questione di un attacco sotto falsa bandiera. Si mette in guardia da un attacco “preventivo” all’Iran, ma Bush e Cheney, proprio come la loro complice Clinton, ormai hanno iniziato a presentare l’attacco all’Iran come una rappresaglia, volta a porre fine all’interferenza iraniana in Iraq. Come Zbigniew Brzezinski fece notare il 1° febbraio in un discorso davanti alla Commissione per gli Affari Esteri del Senato, qualsiasi attacco degli USA all’Iran sulla base di un attacco terroristico sotto falsa bandiera all’interno degli USA sarebbe descritto come puramente difensivo. La dichiarazione di Swanson contiene dunque una clausola di recesso abbastanza grande perché Cheney ci faccia passare attraverso una flotta di portaerei. Invece di un appello così incerto dobbiamo affermare in modo inequivocabile: NESSUN ATTACCO CONTRO IRAN, SIRIA, PAKISTAN, SUDAN, LIBANO, VENEZUELA, COREA DEL NORD o qualsiasi altro paese, USA compresi, per nessun motivo. Gli avvenimenti sotto falsa bandiera devono essere attribuiti a Cheney e non ai governi o alle forze accusate e indicate come capro espiatorio dalla propaganda statunitense e britannica.
Per quanto riguarda “Cosmos,” “Colonel Jenny Sparks,” “Arabesque” e Michael Wolsey, per non parlare del loro compagno d’armi Chip Berlet, pupillo della Ford Foundation, con i loro commenti scurrili, non hanno alcun interesse nel cercare di scongiurare il nuovo 11 settembre e la minaccia di una guerra con l’Iran. Il loro unico obiettivo è molestare e boicottare coloro che agiscono in questo senso e che, nonostante gli sforzi dei sabotatori, lo fanno in modo davvero efficace.
Esortiamo ogni persona di buona volontà a sostenere, appoggiare e diffondere l’avviso di Kennebunkport, che oggi ha la stessa rilevanza di quando fu pubblicato. Più di ogni altra cosa è necessario battersi in ogni modo per ottenere un’indagine pubblica sull’episodio del B-52, che permette di parlare sia dell’impeachment dell’attuale esecutivo sia del blocco della guerra in programma contro l’Iran. Inoltre, ogni giornalista investigativo è invitato a contribuire ai risultati delle ricerche a cui si rimanda in questo articolo.
Fonte: http://tarpley.net
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