In Brasile è salito "al potere un gruppo di corrotti indagati". Così Dilma Rousseff, in una proclamazione pubblica poco dopo l'approvazione dell'impeachment a suo carico da parte del Senato. Dopo aver annunciato che ricorrerà "in tutte le istanze" contro la decisione di annullare il suo mandato, Rousseff ha poi sottolineato che il suo
"non è un addio, ma un arrivederci fra breve".
L'ultima fase del processo di impeachment, che il 12 maggio aveva previsto l'allontanamento temporaneo della presidente, è stata ripresa martedì 30 agosto al Senato. Dopo una difesa durata 14 ore, tra il discorso di Dilma e le sue risposte alle domande di più di 50 senatori, a questi ultimi spettava la parola finale. La domanda a cui i senatori sono stati chiamati a rispondere in quest'ultima fase del processo, condotta dal presidente del Supremo Tribunale Federale, Lewandowski, è stata:
"L'accusata, signora presidente della Repubblica, Dilma Vanna Rousseff, ha commesso i crimini di responsabilità che le sono imputati, relativi alla presa in prestito di somme di denaro presso istituzioni finanziarie controllate dall'Unione e all'apertura di crediti senza autorizzazione del Congresso Nazionale, e deve per questo essere condannata alla perdita dell'incarico?".
Alla condanna definitiva dell'ex presidente Dilma Rousseff sarebbero bastati 54 voti a favore, ma con un Senato al completo dei suoi 81 membri, 61 senatori si sono pronunciati a favore e 20 contro. I senatori hanno invece bocciato l'ineleggibilità dell'ex presidente per qualsiasi incarico pubblico per i prossimi otto anni, per cui l'ex presidente Dilma Rousseff potrà ricandidarsi così come esercitare altre funzioni nella pubblica amministrazione.
Il presidente del Senato, Renan Calheiros (PMDB-AL) immediatamente dopo la votazione, ha annunciato la sessione solenne nel Plenario, con cui da subito il vicepresidente Michel Temer assumerà l'incarico di presidente della Repubblica del Brasile.
Fonte: http://www.controlacrisi.org