L’avvento della globalizzazione e l’abbattimento delle barriere economiche tra le varie regioni del mondo è stato fatto coincidere con una “Rivoluzione Tecnologica”, cioè con l’immissione sul mercato di massa di strumenti che prima erano appannaggio soltanto degli apparati militari, mi riferisco ad Internet, alla tecnologia Smart, alle nanotecnologie e all’Intelligenza Artificiale. Tutto ciò si è reso necessario per permettere alla nuova economia di viaggiare ad una velocità maggiore, e alle risorse di poter essere selezionate e redistribuite, da un punto all’altro del mondo, senza particolari difficoltà. Nonostante questi grandiosi vantaggi che hanno coinciso, a livello politico, con il rafforzamento delle istituzioni internazionali, con la concentrazione di un sempre maggiore potere di controllo nelle mani di organi sovranazionali, la situazione del mondo non è sostanzialmente così diversa da quella della pre-globalizzazione.
Certamente la tecnologia Smart rappresenta un ottimo veicolo per il consumo di massa, per le politiche di spettacolarizzazione e per strategie di Mix Marketing che sfidano ogni logica di sicurezza e di protezione della privacy. Ma gli elementi sostanziali del mondo che stanno dietro questo specchio luccicante, ne hanno beneficiato?
Gli Stati, indeboliti nella loro sovranità e indebitati da istituti di credito sempre più accentrati, sono sempre mossi, nella loro politica estera, da timore, sospetto, desiderio di potere, ego e ricerca di Spazio. La politica interna, frammentata dalle pressioni dei gruppi sociali sempre più internazionalizzati, è divenuta quasi inutile se non come veicolo di “orientamento dell’informazione”. La povertà, l’analfabetismo, la regressione culturale, sono semmai aumentati anche grazie al fenomeno della “saturazione dell’informazione” e di cui siamo vittime, nella quale l’esplosione delle Fake News ha contribuito a mescolare disinformazione e contro-informazione in un mix letale dal quale ad uscirne vincitrice sembra essere solo l’ignoranza.
In questo scenario, forse volutamente pessimistico ma sicuramente non surreale, cosa può innescare un trend inverso, nel quale lo sviluppo tecnologico può davvero servire come strumento per portare maggiore benessere nelle società del mondo?
L’uso di un sistema energetico naturale, pulito, da sempre presente sulla Terra, darebbe la possibilità ad ogni area del pianeta di gestire se stessa e le proprie risorse senza subire la prepotenza dei mercati monopolistici. Soprattutto, darebbe un nuovo equilibrio globale che si rifletterebbe anche ad ogni livello dell’esistenza umana: dalla coscienza individuale a quella collettiva, l’uso appropriato dell’energia può essere la chiave per ristabilire quell’armonia tra noi e l’universo che abbiamo perduto da troppo Tempo.
Ma esiste questo tipo di energia? Ne parlerò assieme ad altri illustri ricercatori il 2 febbraio 2019 a Bologna, presso il centro CIERREBI CLUB, in occasione dell’evento
NEXTENERGY. Riscoperta e Evoluzione
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