Foci dei fiume, estuari e rive del mare continuano a dischiuderci le loro potenzialità infinite come fonti di energia pulita. Che il miscuglio di acqua dolce e acqua salata rilasciasse una quantità di energia era un fatto già noto al mondo scientifico, ma nessuno scienziato aveva finora escogitato un dispositivo per catturarla. A riuscirci è stato per la prima volta un gruppo di ricerca dell'Università di Milano Bicocca.
Doriano Brogioli, fisico ricercatore presso il dipartimento di Medicina Sperimentale dell'Università milanese, stava lavorando con il suo team sulla meccanica del Dna, per lo sviluppo di farmaci antitumorali e contro l'Alzheimer. Ma la scoperta cui è giunto quasi fortuitamente esula dall'esclusivo ambito medico, rappresentando un altro straordinario progresso per la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili.
Pubblicata lo scorso luglio sulla rivista Physical Review e ripresa pochi giorni fa da Nature, la ricerca si inserisce nel campo dei supercondensatori e consiste nella messa a punto di una nuova tecnica che permette di catturare l'energia estraibile dal mix di acqua dolce e salata, o dal mix di acqua con diversi gradi di salinità.
I supercondensatori sono dispositivi formati da due elettrodi ricoperti di carbone attivo, il quale ha la caratteristica di essere altamente poroso, e dunque capace di trattenere bene gli ioni. Quando immersi nell'acqua salata si caricano di ioni, accumulatando energia. La tecnica innovativa del dottor Brogioli consiste nel caricare il dispositivo di ioni e poi sostituire il liquido con dell'acqua dolce. E il miscuglio di acqua di diversa concentrazione salina genera energia elettrostatica, che può essere poi estratta come energia utilizzabile.
Intervistato da Wired.it, il dottor Brogioli afferma che questa metodologia, non soltanto costituisce "una scoperta fondamentale nell'elettrocinetica, ma porterà da qui a pochi anni alla realizzazione di un sistema per l'estrazione di energia molto più vantaggioso e concorrenziale rispetto a quello di altre fonti di energia pulita".
Costruiti sulla riva dei mari e la foce dei fiumi, gli impianti consisteranno di due ingressi: uno per l'acqua dolce e uno per l'acqua salata. E si calcola che con un flusso di un litro al secondo si potrà estrarre un Kw di energia, suffiente a soddisfare il fabbisogno di un'unità abitativa.
Il prototipo di dispositivo realizzato in laboratorio dal team milanese è ancora molto piccolo, ma già non mancano i partner commerciali interessati alla produzione e distribuzione del prodotto. I primi a farsi avanti sono stati dal Centro di ricerca olandese Wetsus, e da SGL Group, una società internazionale con sede anche a Milano.