Tarquinia, 1° ottobre 2005
Nel 1979 nel mio libro LA VIA D’USCITA, nell’introduzione dicevo:
“L'autore è convinto che i mali sociali dipendono non già dalla cattiva volontà degli Esseri Umani, ma dalla inadeguatezza delle strutture ereditate dal passato remoto e prossimo. Pertanto lo sforzo di coloro che vogliono contribuire a sanare i difetti della Società, deve essere rivolto non già a combattere fantasmi più o meno evanescenti, spesso proiezioni subconscie, bensì a sviluppare ricerche di pensiero idonee a trovare soluzioni tecniche adeguate alle esigenze dell'Essere Umano contemporaneo.
Chi dubitasse della capacità degli Esseri Umani di capire la validità di concezioni miranti a soluzioni positive, dovrebbe disperare definitivamente del destino del Mondo.”
Ora dopo 26 anni debbo integrare quello che allora pensavo.
Da qualche anno ho maturato la convinzione che al mondo esistono forze negative che vogliono l’Essere Umano asservito alla materia.
Tali forze attraverso il signoraggio hanno acquisito un immenso potere economico con il quale possono comprare tutto ciò che è comprabile e, di fatto, possono essere considerate i padroni del Mondo.
Ciò che non possono comprare sono le Libere Coscienze.
Taluni cercano di sottrarsi al potere economico rifugiandosi in atteggiamenti mistici che li allontanano dalla realtà e quindi non possono intervenire per modificarla.
Io ho iniziato le mie riflessioni sulla vita sociale partendo dalla constatazione che essa, come è configurata, non risponde alle esigenze di Libertà dell’Essere Umano e quindi è fonte di infelicità.
Piuttosto che limitarmi a manifestare questo mio disagio ho voluto immaginare un modello sociale corrispondente alle mie esigenze ed offrirlo alla valutazione di altri interessati alla stessa problematica.
Il risultato è stata l’Antropocrazia ed al suo completamento nasce il desiderio di vederla attuata.
Ma non posso pretendere che ciò accada per l’azione di altri che non abbiano maturato lo stesso desiderio e quindi debbo accettare la realtà sociale così come si presenta, limitando la mia azione alla sfera di quanto a me è possibile.
Come ho già scritto, la realtà mondiale è piena di una grande Saggezza e di immense ricchezze, ma quello che manca è una corrispondente quota di Amore, cioè di Solidarietà.
Il compito degli Esseri Umani del presente e del futuro è quello di immettere tale Amore, in piena libertà.
Per il resto occorre compiacersi dei risultati raggiunti senza rattristarsi per quelli che debbono ancora arrivare.
La Vita ha le sue leggi e di esse occorre tenere conto.
Anche se non mi è possibile fare di più sul piano sociale , posso tuttavia, nel mio privato, lavorare su me stesso ed armonizzarmi con quanti mi sono vicini, partendo dal “sano interesse per il prossimo” come suggerito da Steiner e dall’Etica.
Se 40 anni fa avessi avuto il Progetto Antropocratico pronto, la mia azione avrebbe preso probabilmente un cammino diverso.
In ogni costruzione vi sono delle fasi: vi è la progettazione e l’attuazione ed ogni fase ha un carattere diverso dall’altra.