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Film e sessualità rituale: Stanley Kubrik e Federico Fellini

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STANLEY KUBRIK

Nell’area della ritualità di magia sessuale, sempre tra i prodotti mainstream, non possiamo non ricordare Eyes Wide Shut, del compianto Stanley Kubrik, passato a miglior vita mentre ancora stava lavorando sulla postproduzione del film (quasi inconcepibile per chi lo conosceva bene), dove il protagonista, il Dr. Hardford, in cerca di non si sa che cosa, si ritrova in una villa dove sta avvenendo una messa nera/orgia massonica, in cui tutti sono incappucciati di nero, e rosso, e ancelle/schiave nude e mascherate si aggirano per la magione pronte per essere violate nei riti di cui stiamo trattando. Sono state molte le analisi sulle rappresentazioni occulte disseminate nel film, ma una delle tesi più plausibili, e impressionanti, col senno del poi, è che tutto il film non sia altro che la storia di duemind controllede degli ambienti di controllo mentale di cui fanno parte: personaggi semi-coscienti e bipolari (vittime di Disturbo da Personalità Multipla, come la coppia protagonista mostra chiaramente lungo tutto il film) che faticano ad identificare la realtà circostante, circondati e manovrati da simbolismi pro-riprogrammazione. […] Strano: un intero, lungo, lentissimo film, costruito ad hoc per arrivare a rivelare una realtà, il rito massonico in maschera, descrivendolo in 10 minuti di sequenza dove, a parte le ovvie peculiari qualità di messa in scena – l’emblematico commento sonoro (un chissà quale canto gregoriano al contrario), i costumi (di nuovo mantelli neri, rossi e maschere veneziane), la scenografia (una sontuosa villa immersa in un parco accuratamente sorvegliato) – oltre a qualche blando accenno di orgette altolocate “in maschera”, e un fantomatico “gran maestro” di rosso mantellato, non si va. E la nota maestria dell’autore, che se voleva sapeva essere violentemente esplicito, come Arancia Meccanica dimostra, avrebbe certamente potuto offrire molto di più in un tema così controverso come tutte le sue opere. Ma come sappiamo, Kubrik è morto prima di finire il film, quindi il montaggio finale chissà che processo di “sanificazione” avrà subito…

 

Rappresentazione di rito sessuale nell'antichità

 

FEDERICO FELLINI

L’opera di Federico Fellini, impregnata dalle continue allusioni ai percorsi iniziatico-esoterici, di cui il maestro dimostrava di avere profonda conoscenza, incentrati quasi sempre sulla ritualità di magia sessuale, evocativa, metaforizzata con la soave oniricità e la grazia visionaria che contraddistinguevano questo grande artista. […] All’epoca dev’essere stato facile per la cieca, o volutamente cieca, critica, costringere a leggere i film di Fellini come la fanciullesca follia visionaria di un autore che sublima il proprio microcosmo sessuale attraverso una raffinata cultura e una forbita conoscenza della mitologia, della spiritualità dall’esoterismo più fiabesco. E invece era tutto lì; Fellini, tra un sogno filmico e un altro, aveva messo (o nascosto, alla sua obbedienza massonica) tutto quello che c’era da capire. E notare bene, e nel candore culturale di quegli anni non fu ovviamente mai messo in rilievo, che il regista, amico intimo del celebre esoterista torinese Gustavo Rol, in ben due interviste, tra le più lunghe ed importanti, dichiarò in una di “avere un’oscura entità dentro di sé che lo guidava” e nell’altra “un piccolo alieno che da dentro gli diceva tutto quello che doveva fare e non fare”… Alla fine siamo sempre dentro Eyes Wide Shut, cioè nella programmazione e nel controllo mentale remoto e/o diretto, soprattutto esplicato attraverso la ritualità sessuale: nelle storie di Fellini, i protagonisti vagano confusi e un po’ inconsapevoli delle realtà in cui si trovano, come se fossero in un infinito “sogno”, continuamente circondati da personaggi, sovente sensuali e procaci donne (come da manuale) che gli “sussurrano” quel che devono fare, dove devono andare, ecc. Insomma, un suadente gigantesco “trigger” che potrebbe esser degno dei famigerati progetti di “controllo mentale” Monarch o MK-Ultra, tanto per citarne due di “storici”!

 

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