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    George Bush risponde alla lettera del presidente iraniano


    A: Presidente dell’Iran
    Da: Presidente dell’Amurrica

    Mr. Moo-uh Abba-dabba-jen,

    Dopo aver ascoltato attentamente un minuto di riassunto preparato dal mio staff della sua recente lettera di 18 pagine che si lamentava delle cosiddette guerre di aggressione da parte degli Stati Uniti, delle torture e dell’appoggio incondizionato ad Israele, ho deciso di rispondere con una lettera dato che – dopotutto – sono io quello che decide.

    Voi chiaramente non capite la democrazia, ecco perché fate parte dell’”Asse del Male”. Mentre lei è stato eletto presidente da una maggioranza della vostra popolazione, io sono diventato presidente nel 2000 con una minoranza di voti. Mentre nelle vostre ultime elezioni avete usato le schede cartacee, che consentono la verifica dei voti, io nel 2004 sono stato eletto grazie a macchine elettroniche per votare in tutti gli stati chiave senza documentazione cartacea verificabile. Chiaramente la nostra democrazia è superiore alla vostra cosiddetta democrazia.

    È mia intenzione usare la massima moderazione nel trattare col suo paese, l’Iran. Non prenderò alcuna decisone affrettata. Userò la stessa cautela e lo stesso ponderato giudizio da me usati in precedenza. Ecco perché sto pensando di organizzare una lunga riunione con Donald Rumsfeld, Dick Cheney, Richard Perle e l’amministratore delegato della Halliburton prima di decidere se un attacco all’Iran dovrebbe avvenire questa estate o dopo le elezioni di novembre.

    L’Iran e tutti gli altri nemici dell’America verranno abbattuti. In effetti, è apparso un nuovo nemico dell’America. Oltre ai malfattori, ora ci sono anche le malelingue. Ecco perché ho autorizzato lo spionaggio elettronico sulle comunicazioni di 200 milioni di americani. Dato che recentemente il mio indice di gradimento è sprofondato al 29 per cento, questo significa che il 71 per cento degli americani con tutta probabilità sono malelingue, che fanno domande come: “Perché ci è stato mentito sulla guerra in Iraq? Perché non riusciamo a catturare bin Laden? Perché ci troviamo ancora in Iraq anche se adesso sappiamo che l’invasione è stata un errore?” Se vogliamo continuare ad essere un paese libero, non possiamo tollerare perfidie come queste. Dick Cheney mi ha consigliato di risolvere il problema sparando in faccia ad ognuna di queste persone.

    Dobbiamo combattere le malelingue che suggeriscono un ritorno all’isolazionist-ismo. Conosciamo i nomi di alcuni di questi simpatizzanti terroristi: Thomas “Abu” Jefferson, George “Mahmoud” Washington e Patrick “Akhmed” Buchanan. È mia intenzione rinchiudere tutti questi uomini a Guantanamo e scoprire questa “Costituzione” che continuano a menzionare nella loro malevola filosofia isolazionista per distruggerla.

    Sinceramente,
    George W. Bush
    Presidente del Mondo Libero

    (Tratto da http://us.altermedia.info/)



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