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Gli Usa pianificano una seconda invasione dell’Iraq (e della Siria)

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Il piano di Trump per sconfiggere l'ISIS: un'altra invasione statunitense?

Poco più di una settimana fa [nel mese di febbraio, Ndr NEXUS] nell'Amministrazione Trump, il Presidente ha emesso un ordine esecutivo dando al Segretario alla Difesa James Mattis 30 giorni per elaborare un piano per sconfiggere l'ISIS. Secondo l'Ordine, il piano dovrebbe formulare raccomandazioni su azioni militari, azioni diplomatiche, i partner, le strategie e come pagare l'operazione.

Mentre ci avviciniamo al termine sembra che i militari si stiano preparando a presentare a Trump un piano per fare molto di più di quello che abbiamo fatto e si aspettano risultati diversi in qualche modo. Dimostrando il vecchio detto che quando tutto quello che hai è un martello tutto sembra un chiodo, sentiamo di sempre più rapporti dei militari che consigliano di inviare migliaia di soldati Usa in Siria e Iraq.

Questa sarebbe una escalation significativa in entrambi i paesi, mentre ci sono circa 5.000 soldati Usa che ancora stanno combattendo una guerra di 13 anni in Iraq, e circa 500 soldati delle forze speciali che operano in Siria.

L'attuale cessate il fuoco in Siria, con la mediazione senza il coinvolgimento degli Stati Uniti alla fine del 2016, sta producendo risultati positivi e i gruppi contrapposti si parlano sotto il patrocinio russo e iraniano. C'è qualcuno che pensa che l'invio di migliaia di soldati Usa in una situazione che è già in via di risoluzione senza gli Usa sia una buona idea?

Nel linguaggio che ricorda i suoi piani per costruire un muro sul confine con il Messico, il Presidente ha detto ad una manifestazione politica in Florida durante il fine settimana che vuole creare "zone sicure" in Siria e che a pagare saranno gli Stati del Golfo.
Ci sono diversi problemi con questo piano.

In primo luogo, ogni "zona di sicurezza", istituita all'interno della Siria, in particolare se protetta dalle truppe americane, equivarrebbe a una massiccia invasione statunitense del paese a meno che il governo di Assad non le approvi. Il presidente Trump vuole iniziare la sua presidenza con una invasione illegale di un paese sovrano?

In secondo luogo, c'è il piccolo problema dei russi, che sono partner del governo di Assad nei suoi sforzi per liberare il paese dall'ISIS e da al-Qaeda. L'ISIS sta già perdendo territorio su base giornaliera. Il Presidente Trump è disposto a rischiare un'escalation militare con la Russia per proteggere le forze per un cambio di regime in Siria?
 
In terzo luogo, gli Stati del Golfo sono i principali sostenitori di al-Qaeda e ISIS in Siria – come Michael Flynn, orami ex Consigliere per la sicurezza Nazionale, ha rivelato in una intervista del 2015. A meno che queste zone di sicurezza siano istituite per mantenere al-Qaeda e ISIS al sicuro, non ha alcun senso coinvolgere gli Stati del Golfo.

Molti diranno che non dovremmo essere sorpresi da queste ultime mosse. Come candidato, Trump ha promesso di sconfiggere l'ISIS una volta per tutte. Tuttavia, qualcuno crede davvero che continuando la stessa strategia che abbiamo seguito negli ultimi 16 anni produrrà risultati diversi, questa volta?  

Washington non sa gestire la verità: la soluzione del problema ISIS è una riduzione delle attività militari degli Stati Uniti in Medio Oriente, non un loro aumento. Se non si comprende questo punto,continueremo a sprecare migliaia di miliardi di dollari e innumerevoli vite in uno sforzo inutile.

Ron Paul Institute for Peace and Prosperity, 20 Febbraio 2017

Traduzione italiana: lantidiplomatico.it


L'escalation del presidente Trump in Siria è illegale e destinata al fallimento.

La scorsa settimana il presidente Trump ha intensificato in modo significativo la presenza militare degli Stati Uniti in Siria con l'invio di circa 400 marines a Raqqa, roccaforte dell'ISIS, e diverse dozzine di Army Rangers nella zona contesa intorno Manbij. Secondo quanto riporta la stampa, circa 2.500 truppe statunitensi saranno di stanza in Kuwait per essere poi utilizzate in Iraq e la Siria.

Non solo è illegale secondo il diritto internazionale inviare truppe in un altro paese senza permesso, ma è anche contro la legge degli Stati Uniti che il presidente Trump porti il paese in guerra senza una dichiarazione. Ma non solo la prima grande guerra di Trump è illegale: è destinata al fallimento, perché non ha senso.

Il Presidente Trump sostiene che lo scopo della escalation è quello di sconfiggere l'ISIS a Raqqa, la sua "capitale" in Siria. Tuttavia l'esercito siriano con i suoi alleati – la Russia e l'Iran – sono già vicini a sconfiggere l'ISIS in Siria. Perché inviare l'esercito statunitense quando l'esercito siriano sta già vincendo? Trump vuole occupare la Siria orientale ed istallare un governo ribelle sostenuto da Washington? Qualcuno ha detto al presidente Trump che questo avrebbe un prezzo economico e in termini di vite umane, tra cui vite americane? Come risponderà questo governo ribelle sostenuto dagli Stati Uniti ad un approccio con un esercito siriano che è supportato dai militari russi?  

Trump sta progettando di consegnare la Siria orientale ai curdi, che hanno sostenuto gran parte dei combattimenti nella zona? Come fa a pensare che la Turchia accetterebbe un Kurdistan de facto all'interno della Siria e a confine con le aree curde della Turchia meridionale?

E poi, con quale diritto Washington, o qualsiasi altro paese, potrebbe spartirsi la Siria?
O Trump sta per rinunciare alla politica di "cambio di regime"? Se questo è il caso, perché sprecare vite americane e denaro, se i siriani ed i loro alleati stanno già facendo il lavoro? Da candidato Trump aveva detto che era perfettamente felice che Russia e Siria si stessero sbarazzando dell'ISIS. Se la politica degli Stati Uniti si sta spostando verso l'accettazione di una vittoria di Assad, questa potrebbe essere raggiunta ponendo fine alle forniture di armi ai ribelli, e ritirandosi.

Non sembra che il presidente Trump o i suoi consiglieri abbiano pensato a ciò che succederà dopo che l'esercito americano avrà ripreso Raqqa, in Siria. Qual è il finale di partita? Forse i neocons gli hanno detto che sarebbe stato un "gioco da ragazzi", come hanno promesso prima dell'invasione del 2003 in Iraq.

Parte del problema è che i consulenti del Presidente Trump ritengono che l'iniziativa militare Usa in Iraq e in Afghanistan sia stata un grande successo e che ripeterla determinerebbe quella vittoria che è sfuggita ad Obama con il suo affidamento a droni e forze militari per procura. Una grande dimostrazione di forza militare degli Stati Uniti sul terreno è ciò che sarebbe necessario in Siria, sostengono questi esperti. Se questo schema ha funzionato così bene perché Afghanistan e Iraq sono ancora un disastro?

L'escalation del presidente Trump in Siria è destinata al fallimento. Si sta facendo risucchiare in un pantano dai neocon, che distruggerà decine di vite, costerà agli Usa una fortuna, e potrebbe rovinare la sua presidenza. Occorre una de-escalation prima che sia troppo tardi.

Ron Paul Institute for Peace and Prosperity, 13 Marzo 2017

Traduzione italiana: lantidiplomatico.it


Revisione delle traduzioni in italiano di Nexus Edizioni


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