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I guerrafondai spiegano la guerra ai pacifisti di Jeffrey Newman

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P: Però
pensavo che numerosi nostri alleati, compreso Israele, fossero in
violazione di un maggior numero di risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza che non l’Iraq.


G: Non si tratta solo di risoluzioni dell’ONU. Il punto principale è
che l’Iraq potrebbe avere armi di distruzione di massa, e il primo
segno di una "pistola fumante" potrebbe benissimo essere una nuvola
a forma di fungo sopra New York.

P:
Nuvola a forma di fungo ? Ma io pensavo che gli ispettori sugli
armamenti avessero detto che l’Iraq non aveva armi nucleari.


G: Sì, ma il
problema sono le armi chimiche e biologiche.

P: Ma
io credevo che l’Iraq non avesse alcun missile a lungo raggio per
attaccare noi o i nostri alleati con armi del genere.


G: Il rischio non è
un attacco diretto da parte dell’Iraq, ma piuttosto la rete
terroristica alla quale l’Iraq potrebbe vendere tali armi..

P: Ma
non potrebbe virtualmente qualunque paese vendere materiali chimici e
biologici? Noi stessi ne abbiamo venduti un bel po’ all’Iraq negli
anni ‘80, o mi sbaglio?


G: È una vecchia
storia. Senta, Saddam Hussein è un uomo malvagio che possiede un
innegabile passato di soppressione nei confronti della propria
popolazione sin dagli anni ‘80. Fa uso di gas contro i propri nemici.
Sono tutti concordi sul fatto che sia un pazzo assassino avido di
potere.

P:
Abbiamo venduto materiali chimici e biologici a un pazzo assassino avido
di potere?


G: Il problema non
è ciò che abbiamo venduto, ma piuttosto cosa ha fatto Saddam. È
quello che ha lanciato un attacco preventivo verso il Kuwait.

P: Un
attacco preventivo non sembra una bella cosa. Ma il nostro ambasciatore
in Iraq, Gillespie, non sapeva forse dell’invasione e diede di fatto
la luce verde?


G: Rimaniamo al
presente, d’accordo? Per quanto riguarda oggi, l’Iraq potrebbe
vendere le sue armi chimiche e biologiche ad Al Qaeda. Lo stesso Osama
bin Laden ha diffuso un comunicato audio esortando gli Iracheni a
effettuare attacchi suicidi contro di noi, dimostrando in tal modo una
collaborazione tra i due.

P:
Osama Bin Laden? Lo scopo di invadere l’Afganistan non era quello di
eliminarlo?


G: In realtà, non
c’è la certezza al 100% che quello delle registrazioni sia Osama bin
Laden. Ma la morale che si evince dai nastri è la stessa: potrebbe
benissimo esserci una collaborazione tra Al Qaeda e Saddam Hussein a
meno che noi non agiamo.

P: Si
tratta dello stesso nastro in cui Osama bin Laden definisce Saddam un
laico infedele?


G: Concentrandosi
solo sul nastro sta perdendo il punto. Powell ha presentato prove
sostanziali contro l’Iraq.

P:
Davvero?


G: Sì, ha mostrato
immagini satellitari di una fabbrica di veleni di Al Qaeda in Iraq.

P: Ma
non è saltato fuori che si trattava di un’innocua baracca nella parte
dell’Iraq controllata dall’opposizione curda?


G: E un rapporto
dell’intelligence britannica…

P: Non
era risultato essere la copia di un documento compilato da uno studente
universitario fuori corso?


G: E i rapporti su
laboratori militari mobili…

P: Non
si trattava solo di rappresentazioni artistiche?


G: E i rapporti
sugli iracheni che scappano nascondendo le prove agli ispettori…

P:
Questa versione non era stata smentita dal capo degli ispettori, Hans
Blix?
G: Sì, ma esiste un
mucchio di altre prove schiaccianti che non possono essere rivelate per
non compromettere la nostra sicurezza.

P:
Quindi non esistono prove disponibili al pubblico della presenza di armi
di distruzione di massa in Iraq?
G: Gli ispettori non
sono mica investigatori, non è compito loro trovare le prove. Sta
perdendo di vista il punto.

P:
Allora qual è il punto?
G: Il punto
principale è che stiamo invadendo l’Iraq in quanto la risoluzione
1441 minacciava "serie conseguenze". Se non agiamo, il consiglio di
sicurezza diventerà un’irrilevante circolo culturale.

P:
Dunque il punto principale è sostenere i provvedimenti del consiglio di
sicurezza?
G: Assolutamente…
a meno che non siano contro di noi.

P: E
cosa succede se il consiglio di sicurezza si esprime contro di noi?
G: In tal caso,
dobbiamo guidare una coalizione di volontari per invadere l’Iraq.

P:
Coalizione di volontari? Chi sarebbero?
G: Gran Bretagna,
Turchia, Bulgaria, Spagna e Italia, per cominciare.

P: Mi
sembrava che la Turchia avesse rifiutato di aiutarci a meno che non
pagassimo decine di miliardi di dollari.
G: Nondimeno, adesso
potrebbero essere volontari.

P:
Pensavo che l’opinione pubblica di tutti quei paesi fosse contro la
guerra.
G: L’attuale
opinione pubblica è irrilevante. La maggioranza esprime la propria
volontà eleggendo dei delegati per prendere decisioni.

P:
Dunque sono le decisioni dei leader eletti dalla maggioranza ad essere
importanti?
G: Sì.

P: Ma
George B…
G: Intendo dire,
dobbiamo appoggiare le decisioni dei nostri leader, comunque siano stati
eletti, perché stanno agendo nel nostro migliore interesse. Questo vuol
dire essere un patriota. Questa è la linea di fondo.

P:
Quindi se non appoggiamo le decisioni del presidente, non siamo
patriottici?
G: Non ho mai detto
questo.

P:
Allora cosa sta dicendo? Perché stiamo invadendo l’Iraq?
G: Come ho già
detto, perché esiste la possibilità che abbiano armi di distruzione di
massa che minacciano noi e i nostri alleati.

P: Ma
gli ispettori non sono riusciti a trovare nessuna di queste armi.
G: L’Iraq
ovviamente le sta nascondendo.

P: È
a conoscenza di questo? Come?
G: Perché sappiamo
che aveva le armi dieci anni fa, e ancora non risultano saltate fuori.

P: Le
armi che gli abbiamo venduto, vuole dire?
G: Precisamente.

P: Ma
io pensavo che quelle armi chimiche e biologiche in dieci anni si
degradassero diventando inutilizzabili.
G: Ma c’è una
possibilità che qualcuna non si sia degradata.

P:
Quindi sinché esiste anche una minuscola possibilità che vi siano tali
armi, noi dobbiamo invadere?
G: Esattamente.

P: Ma
la Corea del Nord attualmente possiede una gran quantità di armi
chimiche, biologiche e nucleari utilizzabili, e missili a lungo raggio
che possono raggiungere la costa ovest, e ha espulso gli ispettori sugli
armamenti nucleari, e ha minacciato di trasformare l’America in un
mare di fuoco.
G: Quella è una
questione diplomatica.

P:
Allora perché stiamo invadendo l’Iraq invece di usare la diplomazia?
G: Ma mi sta
ascoltando? Stiamo invadendo l’Iraq perché non possiamo permettere
che le ispezioni si trascinino all’infinito. L’Iraq ha rallentato,
ingannato e negato per oltre dieci anni, e le ispezioni ci costano
decine di milioni.

P: Ma
io credevo che la guerra ci costasse decine di miliardi.
G: Sì, ma non è
una questione di soldi. È una questione di sicurezza.

P: Ma
una guerra preventiva contro l’Iraq non infiammerebbe i sentimenti del
fondamentalismo islamico nei nostri confronti, diminuendo la nostra
sicurezza?
G: Forse, ma non
dobbiamo consentire ai terroristi di cambiare il nostro modo di vivere.
Una volta che lo facciamo, i terroristi avranno già vinto.

P:
Allora qual è lo scopo del Department of Homeland Security, degli
allarmi dai codici colorati, e del Patriot Act? Questi non cambiano il
nostro modo di vivere?
G: Pensavo avesse
domande riguardanti l’Iraq.

P: È
così. Perché stiamo invadendo l’Iraq?
G: Per l’ultima
volta, stiamo invadendo l’Iraq perché il mondo ha richiesto a Saddam
Hussein di disarmare, e lui non l’ha fatto. Adesso deve affrontarne le
conseguenze.

P:
Quindi, allo stesso modo, se il mondo richiedesse a noi di fare
qualcosa, come trovare una soluzione pacifica, noi avremmo l’obbligo
di ascoltare?
G: Per "mondo",
intendevo le Nazioni Unite.

P:
Quindi, abbiamo l’obbligo di ascoltare le Nazioni Unite?
G: Per "Nazioni
Unite", intendevo il Consiglio di Sicurezza.

P:
Quindi, abbiamo l’obbligo di ascoltare il Consiglio di Sicurezza?
G: Intendevo la
maggioranza del Consiglio di Sicurezza.

P:
Quindi, abbiamo l’obbligo di ascoltare la maggioranza del Consiglio di
Sicurezza?
G: Be’… potrebbe
esserci un irragionevole veto.

P: Nel
qual caso?
G: Nel qual caso,
abbiamo l’obbligo di ignorare il veto.

P: E
se la maggioranza del Consiglio di Sicurezza non ci appoggia per niente?
G: Allora abbiamo
l’obbligo di ignorare il Consiglio di Sicurezza.

P: Non
ha alcun senso…
G: Se le piace tanto
l’Iraq, dovrebbe trasferirsi laggiù. O magari in Francia, insieme a
tutti gli altri arrendevoli scimmiotti mangiaformaggio. È il momento di
boicottare il loro vino e i loro formaggi, su questo non c’è dubbio.

P: Io
mi arrendo.

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