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I misteri dei Monti Bucegi

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In via del tutto eccezionale, proponiamo anche in rete l'articolo di Sabrina Stoppa pubblicato su PuntoZero n. 3 (e per chi l'avesse già letto, non perdetevi PuntoZero n. 4, in edicola e nel nostro shop). Buona lettura.


Anche se non si direbbe e pochi lo sanno, la Romania è un paese ricco di incredibili misteri. Qui si trovano diverse piramidi, una presunta base aliena, tunnel sotterranei che si perdono nelle profondità della terra, resti dell’antico popolo dei Giganti, uno stargate e, per non farsi mancare nulla, anche una sfinge.


Piramidi in Romania

Nel villaggio di Sona, che si trova a circa 5 Km dalla città di Fagaras, si trovano dei grandi tumuli piramidali.
Le “piramidi di Sona”, così le chiamerò, sono otto, si trovano su un terreno pianeggiante fuori dalla città e sono alte fino ad un massimo di 30 m. Le origini di queste piramidi si perdono nel tempo, non ci sono dati certi in merito e per gli studiosi classici si tratta di tombe funerarie. Ma non tutti sono d’accordo con questa affermazione e c’è chi sostiene, come anche per le tre più famose piramidi di Giza (e per altre sparse in tutto in mondo), che non siano delle semplici opere funerarie.
Nei dintorni delle piramidi di Sona sono stati trovati alcuni monili che gli archeologi sostengono essere presumibilmente celtici, ma nulla di più si sa sulla datazione di queste misteriose piramidi ancora da studiare.


Piramidi di Sona – Foto di Bogdan Apostoaia


Cosa molto curiosa di queste strutture è che sono allineate in ordine di altezza su due file parallele e che, nella valle tra le due file di piramidi (orientata in direzione est-ovest), ogni anno, nel giorno dell’equinozio di primavera, il sole sorge esattamente al centro della vallata. Questo ci fa riflettere sulle grandi conoscenze astronomiche degli antichi popoli che abitavano il nostro pianeta.

Nel 2009 alcuni ricercatori di tesori, attratti dalle leggende che raccontano di un grande tesoro nascosto qui, cercarono di aprire un varco e di entrare in una delle piramidi ma, avvisate subito le autorità dalla gente del villaggio, furono bloccati e arrestati.
Gli abitanti della zona sostengono che qui interagiscano delle energie positive molto forti e a comprova di ciò sostengono che lasciando una ciotola di acqua nei pressi di una piramide questa diventa curativa, lasciando della carne fresca questa si mantiene fresca e non va in putrefazione e, se si mette una lama rovinata, torna affilata come se fosse nuova.

Negli ultimi anni sono stati fatti diversi studi che hanno dimostrato la presenza nella zona di campi energetici molto forti, presenti soprattutto nell’area dei Carpazi e in particolare in quella che circonda la parte chiamata Monti Bucegi (che vedremo più avanti). Questo tipo di fenomeno non è segnalato solo qui in Romania presso queste piramidi, ma anche presso altre presenti in altre parti del mondo come ad esempio le piramidi Bosniache. Pare proprio che dove ci sia un complesso di piramidi ci siano anche energie positive e benefiche prodotte dalle stesse.

Diverse anche le leggende che circondano queste piramidi, tutte legate comunque al mito del popolo dei giganti. Una di queste ci racconta della regina Sona che governava su queste terre prima che fossero invase e occupate dai Giganti. Alcune teorie su queste piramidi le identificano proprio come le tombe di questo popolo.
Anche riguardo la loro conformazione non si sa molto: esternamente sono ricoperte di vegetazione ma nel terreno si trova argilla, il che impedisce all’acqua di penetrare all’interno delle strutture. Da alcuni rilevamenti fatti, pare che al loro interno si trovino delle cavità (stanze), e diversi tunnel sotterranei di origine artificiale.
Sempre nel territorio di Brasov, l’archeologo dilettante Valentin Tarca sostiene di avere scoperto ben 7 piramidi. Secondo i suoi studi infatti, le 7 colline nei pressi della città sarebbero in realtà delle piramidi con le stesse caratteristiche di quelle egiziane e risalenti, secondo lo stesso Tarca, a 18.000 anni fa circa. I suoi studi sulla natura artificiale di queste colline sono supportati dal fatto che, anche se oggi sono ricoperte di vegetazione, esse sembrano costruite con pietre levigate e tenute insieme tra loro da una specie di malta. Prova questa, che le identifica come costruite dalla mano umana e non di origine naturale.
Molte piramidi, tra cui quelle cinesi, Indonesiane, ma pare anche le stesse italiane, sono state, nei secoli, ricoperte di terreno e piante per fare in modo che sembrassero delle semplici colline, così che fossero nascoste agli occhi delle persone e quindi, col passare tempo, dimenticate. Tarca sostiene che la stessa cosa sia avvenuta qui per queste piramidi.

Altro dato rilevante è che anche qui, sotto a queste colline, si trova tutta una fitta rete di tunnel che portano dalla parte opposta delle montagne. E dico “anche qui”, perché ciò che accomuna molti siti di piramidi nel mondo, piana di Giza inclusa, è proprio la fitta rete di tunnel che si trova sotto di esse.

Nei pressi delle presunte piramidi è stato anche trovato un antico muro di pietra che, secondo Valentin Tarca, è stato costruito con pietre perfettamente tagliate e levigate come fossero state tagliate al laser (impossibili da trovare in natura). E non è solo in Romania che ci troviamo di fronte ad un fenomeno simile. Per citare un altro caso, in Perù ad esempio, antiche leggende narrano che il sito archeologico di Ollantaytambo sia stato costruito da antichi dèi provenienti dal cielo utilizzando un disco d’oro che permetteva loro di manipolare e intagliare con estrema precisione le pietre, anche delle dimensioni di 50 tonnellate. E tali pietre, perfettamente incastrate fra loro come in uno splendido puzzle, sono ben visibili nelle strutture di Ollantaytambo.

In Romania si trovano anche diversi altri tumuli piramidali meno conosciuti e visitati, come ad esempio quelli che si trovano a Oarta de Sus (nel nord-ovest del paese), nella necropoli di Maramures, che ormai versano in uno stato quasi totale di abbandono.
Si tratta di circa una trentina di tumuli non più alti di 10 m di cui non si sa molto. Gli esperti che li hanno studiati nel 1980, sostengono che siano del periodo dei Daci, vissuti nel territorio nel 2000 a.C. circa.

I Giganti

Come già accennato nel paragrafo precedente, sono molte le leggende che ci raccontano della presenza del popolo dei giganti in Romania. Ma sono solo leggende?
La scoperta del primo cimitero di Giganti in questo paese avvenne tra il 1940 e il 1950 nei pressi di Argedava (sud Ovest di Bucarest). Qui gli archeologi trovarono circa 80 scheletri alti tra 4 e 5 m.
Dopo la scoperta gli scheletri furono fatti sparire in fretta e la notizia venne messa a tacere, come in molti altri casi di scheletri di giganti rinvenuti in altre parti del mondo.
Nel 1968, a Rosia Montana (in Transilvania), in alcune gallerie sotterranee sono state ritrovate ossa di Giganti alti circa 10 m. Qui si trova la famosa galleria Iperborea che fa parte proprio delle miniere di Rosia Montana, uno dei giacimenti minerari più importanti di tutta la Romania.
All’interno di questa galleria, risalente a circa 5.500 anni fa, nel 1976 è stato ritrovato uno scheletro di Gigante alto 10 m e altri manufatti che furono fatti subito sparire e di cui non si è più saputo nulla. Indiscrezioni parlano di oggetti non terrestri, e che quindi non fosse il caso di rivelarne la scoperta.

Nel 2012 un gruppo di geologi riprese gli scavi nella galleria fino a raggiungere una enorme lapide fatta di un composto di materiali che non è possibile trovare in natura. Indiscrezioni raccontano di come, spostata la lapide, fu scoperto un pozzo con una scala a chiocciola che si perdeva nelle profondità e da cui usciva una luce violastra. Un addetto ai lavori, incuriosito, sarebbe sceso e non avrebbe fatto più ritorno. Sia questo pozzo che la stessa galleria Iperborea furono poi sigillate con il cemento e non se ne seppe più nulla. Qui le leggende raccontano di Giganti che avevano costruito le loro case nelle montagne e narrano anche la storia di due grandi città costruite sulle loro cime da due Giganti femmina.

Nel 1985, nei pressi del villaggio di Scaieni (Nord di Bucarest), alcune persone che scavavano per piantare un frutteto si ritrovarono davanti a degli scheletri di Giganti alti più di 2,5 m. Anche in questo caso, tutto fu portato via e la notizia messa a tacere.
Leggende della zona raccontano che qui in epoche antiche abitava proprio il popolo dei Giganti. Sulle montagne circostanti il cimitero di giganti trovato qui, in zone inaccessibili da raggiungere, sono ben visibili degli enormi e imponenti troni scolpiti nella montagna, delle cui origini non si sa nulla, anche se tutto pare ricollegarli a loro.

Nel 1989 altri 20 scheletri di Giganti sono stati ritrovati nei pressi di Lebada (Pantelimon), a est di Bucarest. Anche nei pressi di Hateg sono stati trovati resti di Giganti. Sottolineo che poco più a nord, a Hunedora, si segnala la presenza di alcuni tumuli. Altri scheletri di Giganti sono stati trovati nel 2005 a Polovragi.
Pare proprio che la zona dei Carpazi in Romania, e in particolare quella dei Monti Bucegi, sia disseminata di tracce e resti di questo misterioso popolo sulle cui origini non si sa ancora nulla.

Qui ho raccolto alcuni video sui giganti in Romania:

Tunnel e base aliena nei Monti Bucegi

La Romania è molto conosciuta anche per la presenza sul suo territorio di tutta una serie di grotte e tunnel circondati da sempre da misteri e leggende. Anche sotto la sfinge che si trova sui Monti Bucegi (di cui parlerò più avanti), da indiscrezioni trapelate, si troverebbero delle stanze e una fitta rete di tunnel sotterranei. Da sempre questa zona è testimone di strani avvistamenti e strane luci. Molte sono le testimonianze di persone che abitano la zona circostante i Bucegi che raccontano di averle viste ma di non saperne spiegare l’origine.

Molte leggende della zona ci raccontano che qui, nelle grotte tra queste montagne, si sarebbero perse negli anni diverse persone ritrovate poi magari in stato confusionale o non ritrovate affatto o ritrovate addirittura in altre parti del mondo come ad esempio in Kansas. Oggi queste grotte e tunnel attirano sempre più visitatori e ricercatori da tutto il mondo e ci sono anche diversi percorsi turistici aperti al pubblico.

In un articolo della rivista online Art-emis.ro, del 2014 (http://www.art-emis.ro/jurnalistica/2342-gura-de-rai-din-bucegi-intre-legenda-si-realitate.html), il dottor Marian Rizea ci descrive gli studi fatti sui campi elettromagnetici e le energie positive che circondano alcune zone dei Monti Bucegi (proprio come ha sempre sostenuto la gente del posto), e riporta alcuni dati sorprendenti degli studi effettuati negli anni passati su questo fenomeno fortemente presente qui.
Da alcune analisi effettuate sull’acqua, si è rilevato anche che questo pare sia oggi l’unico posto al mondo in cui essa si trova in totale assenza di batteri ed è quindi sorprendentemente pura.

Ma una storia ancora più incredibile circonda da molti anni i Monti Bucegi e ci viene raccontata da Radu Cinamar, autore, insieme a Peter Moon, del libro Transylvanian Sunrise (edizione Sky Books del 2009, ISBN 978-0-9678162-5-8; edizione Kindle del 2011, ISBN 978-0-9631889-7-7).
Cinamar (questo lo pseudonimo con cui si firma l’autore) cita come fonte principale delle informazioni contenute nel suo libro Cezar Brad, direttore del Dipartimento dei Servizi Segreti Rumeni denominato “Dipartimento Zero”.

Il tutto ha inizio nel 1993, quando una serie di terremoti sotterranei nella zona dei Monti Bucegi indusse i geologi a studiare la zona e il territorio.
I risultati furono sorprendenti: l’interno dei Bucegi era cavo e sembrava scavato dall’interno, ma la parte più profonda della cavità era assolutamente insondabile, come se una barriera invisibile impedisse qualsiasi rilevamento.
Nel 2002 ci furono altri terremoti e nel 2003, Cezar Brad ricevette la visita di un certo Signor Massini (nome ovviamente inventato). E da qui inizia questa incredibile storia.
Massini era un funzionario di alto rango di una loggia Massonica italiana, godeva di una grande influenza finanziaria sul governo rumeno e faceva parte anche del gruppo massonico più importante al mondo: il gruppo Bildeberg, di cui era un membro di altissimo livello. Era straniero ma parlava rumeno con un buon accento.
Nel suo libro Cinamar lo descrive come un uomo dalla personalità molto forte, visibilmente abituato a comandare e a trattare le persone come esseri inferiori. Egli ci descrive l’incontro tra i due e come Massini comunicò l’intenzione di perforare il terreno in modo da raggiungere il tunnel che conduceva all’interno della montagna.
Secondo Massini, nel 2002 i satelliti del Pentagono avevano rilevato all’interno dei Monti Bucegi una struttura protetta da campi energetici che impedivano di vedere oltre, esattamente come la struttura che era stata trovata in Iraq prima che gli americani facessero scoppiare la guerra per impossessarsene (ma questa è un’altra storia).
Comunque la scoperta che anche qui si trovava una struttura come quella rinvenuta in Iraq aveva fatto smuovere le sfere più alte dei poteri occulti che si nascondono tra noi, fino a mandare il Signor Massini in Romania.
Vennero iniziate le perforazioni sotto stretta osservazione dello stesso e venne raggiunto il tunnel che conduceva all’interno della montagna. Risultò subito chiaro che non fosse un tunnel naturale: le pareti, di un colore tra il verde e il blu, erano di un materiale mai visto, perfettamente levigate e inscalfibili.
Alla fine del lungo tunnel, molto simile a quelli delle metropolitane di oggi, la squadra si trovò di fronte ad una porta su cui era inciso un triangolo con la punta rivolta verso l’alto, ma a cui era impossibile avvicinarsi in quanto era visibilmente protetta da un campo di raggi luminosi molto potente e impenetrabile. Due addetti alla spedizione cercarono di avvicinarsi, ma furono immediatamente folgorati e morirono.

Dopo vari tentativi, grazie alle sue grandi capacità psichiche, nel libro viene descritto come Cezar riuscì a superare la barriera, a disattivarla e ad aprire la porta che svelò davanti a loro la presenza di una grande galleria perfettamente illuminata, anche se non vi era nessuna presenza di lampade o luci artificiali.
All’ispezione partecipava anche il consigliere del Presidente statunitense che, appena entrati nella grande galleria, ricevette un’allarmante telefonata che gli comunicava che qualcosa nella base scoperta in Iraq si era attivato e segnalava la loro presenza in quella base in Romania. Da qui la certezza che le due strutture erano in qualche modo collegate tra loro.
Oltre la grande galleria si trovava un’enorme sala alta 30 m e lunga 100. Al suo interno, era presente una sala più piccola, protetta da un campo energetico.
Man mano che ci si avvicinava alla sala centrale, la barriera protettiva spariva, allargando la visuale sul suo interno e lasciando alle spalle come una parete bianca che impediva la visuale nascondendo la stanza stessa. Nella stanza, a forma di cupola e alta tra i 12 e i 15 m, si trovavano tre tunnel che portavano in tre direzioni diverse. Le gallerie erano illuminate da una luce verdognola. Si decise che nessuno poteva esplorarle e si concentrarono sulla stanza davanti ai loro occhi.
Al suo interno erano presenti dei grandi tavoli in pietra (cinque a destra e cinque a sinistra) alti due metri, che sembravano delle pulsantiere per uomini “Giganti” (di cui come abbiamo visto prima si sono ritrovati molti resti nel paese e in particolare nelle zone intorno ai Carpazi). Su di esse erano incisi strani simboli mai visti e simboli più comuni. In tutta la stanza si trovavano anche strani strumenti collegati a dei cavi.
Ogni volta che ci si avvicinava ad un tavolo, veniva prodotto un ologramma al centro della sala che parlava di un dato campo scientifico della storia del nostro pianeta e dell’umanità. Una vera e propria biblioteca olografica della nostra storia passata e di quella del nostro pianeta.
Qui gli appartenenti alla spedizione, osservando i contenuti proiettati dagli ologrammi, poterono apprendere tantissime informazioni sulla nostra storia, e si resero anche conto di come la maggior parte di quella conosciuta sia sbagliata.
Al centro della sala si trovava una struttura a forma di podio, sulla quale si potevano solo avanzare ipotesi. Dietro ad essa si trovava una sorta di pannello di controllo con strani bottoni, e dietro a questo un piedistallo sul quale era appoggiata un’anfora che attirò subito l’attenzione del Signor Massini, come se stesse cercando proprio quella e sapesse di cosa si trattava.
Al suo interno si trovava una finissima polvere bianca, una forma purissima di oro monoatomico.
Dai racconti del protagonista di questa storia ci viene narrato come questa polvere, se ingerita di tanto in tanto nella giusta quantità, metta in atto un meccanismo di autorigenerazione del corpo e quindi produca una sorta di ringiovanimento fisico.

Riguardo ai tre tunnel presenti nella struttura e di cui abbiamo parlato prima, nel libro l’autore ci dice che, secondo Massini, quello di sinistra porta ad una base segreta egiziana, il tunnel di destra porta invece ad un’altra struttura simile nell’altopiano del Tibet e si divide a sua volta in tre ramificazioni: una di queste porta ad una zona sotterranea nei pressi della città di Buzaru in Romania, un’altra porta alla base irachena di cui abbiamo accennato prima e la terza galleria porta ad una base segreta nel deserto del Gobi (Mongolia).
Il terzo tunnel presente nella cupola, quello centrale, si inoltrerebbe nelle viscere della terra fino a raggiungere il mondo sotterraneo che in molte leggende viene chiamato Agartha.
[A tale proposito sono davvero molte le teorie di studiosi che affermano che i pianeti al loro interno siano cavi.]

Mi rendo conto che tutta questa storia ha dell’incredibile, ma pian piano la verità sui Monti Bucegi sta venendo alla luce. Ovviamente il governo rumeno ha subìto forti pressioni dal governo statunitense, dal Pentagono e dalle logge Massoniche più potenti al mondo tramite il Signor Massini, affinché tale incredibile scoperta non fosse divulgata al mondo.
Pare inoltre che, come ci racconta l’autore del libro, anche la Chiesa sarebbe intervenuta e sarebbe stata proprio quest’ultima che, portando a supporto alcuni scritti molto importanti sul futuro della Romania, avrebbe convinto il governo rumeno a tenere, per ora, nascosta la notizia. Ma la verità, come l’acqua, non si può fermare per sempre e prima o poi, lentamente, prende la sua strada.

Inconfutabili sono le scoperte degli scheletri di giganti nell'area, nonché le rilevazioni e gli studi dei campi energetici presenti qui.
Nel 1999, alcuni ricercatori si recarono nella zona per studiarne il terreno e riscontrarono una strana anomalia magnetica di circa un Km2. Stessa anomalia che, secondo i racconti di Massini, i satelliti del Pentagono rilevarono nel 2002. Pare infatti che tra questi monti si trovi un’area “Breath of Heaven”, cioè un’area dove sono presenti campi energetici che hanno proprietà benefiche sull’organismo.
I risultati di analisi mediche, effettuate su alcuni soggetti che scalarono la parete dove era presente il fenomeno, confermarono che gli stessi ebbero una ripresa sorprendente dopo la fatica dell’arrampicata. Addirittura la frequenza cardiaca, anche in persone anziane, tornava stabile in pochissimo tempo una volta che si era raggiunta l’area dell’anomalia. Lo stesso esperimento effettuato scalando una parete vicina non riportò nessun effetto tra quelli sopra descritti.
Inconfutabili sono anche lo studio dell’acqua che scorre nella zona, con presenza di batteri pari a zero, la Sfinge e il fenomeno dell’ologramma della piramide di luce (che vedremo fra poco) e, per infittire il mistero, anche un evento accaduto nel 2009 di cui si trova ancora il filmato audio online.
Una televisione rumena locale, Antenna 1, aveva avviato un’inchiesta sugli scheletri trovati in Romania e in particolare su quelli che circondavano i Monti Bucegi. Finita la trasmissione il giornalista ricevette una strana telefonata che venne passata in diretta.

Giornalista: “Ciao, buon pomeriggio!
Anonimo: “Ti sto dando un messaggio di avvertimento. Fai molta attenzione! Smettila di parlare dei Monti Bucegi!
Giornalista: “Chi sei?
Anonimo: “Questa informazione deve rimanere a conoscenza di alcune strutture e non deve essere resa pubblica! Ti sei messo in un gioco pericoloso! Sei giovane, hai famiglia… ci sono abbastanza argomenti di cui parlare in questo Paese!
Giornalista: “Signore, chi è lei?
Anonimo: “Non desiderare conoscerci, né di essere tu stesso intervistato da noi! Questo è tutto quello che ho da dire!

Questo il filmato:

Qui invece le segnalazioni di UFO e strani avvistamenti avvenuti negli ultimi anni nei cieli della Romania:

 

La Sfinge dei Monti Bucegi

Non tutti sanno dell’esistenza di questo enigmatico monolite di cui si parla poco, ma che sta diventando un fenomeno sempre più attuale e diffuso. A sud della città di Brasov, sui Monti Bucegi, a circa 2.200 m di altitudine si troverebbe proprio un imponente monolite chiamato appunto Sfinge, alto 8 m e largo 12 m.
Bisogna premettere che questi luoghi sperduti tra i monti sono testimoni, da diverse centinaia di anni, di molti fenomeni inspiegabili descritti anche da molti individui che vivono nella zona e che vi hanno assistito in prima persona. Essi raccontano di strani avvistamenti, luci misteriose e diverse sparizioni di persone mai più ritrovate.


La Sfinge dei Bucegi, alta 8 m e larga 12 m, si trova a circa 2200 m di altezza, a sud della città di Brasov


La storia della Sfinge dei Bucegi, già conosciuta dagli abitanti del luogo, è venuta alla ribalta nel 2003 quando si è diffusa la voce della scoperta sotto di essa (da parte delle rilevazioni satellitari del Pentagono) della stanza segreta di cui abbiamo parlato prima. Una stanza simile si troverebbe anche sotto la più famosa Sfinge di Giza.
Per infittire il mistero, sempre nei pressi della Sfinge sui Bucegi, si trovano altre due importanti attrazioni della zona: due imponenti monoliti chiamati “stranamente” Babele. E sempre in questa zona, non dimentichiamoci che si sono anche trovati cimiteri di Giganti di cui si è frettolosamente cancellata ogni traccia, e dove siano finiti gli scheletri ancora non si sa.
Ogni anno, la presunta Sfinge è testimone di un fenomeno che sta diventando sempre più diffuso e che richiama sempre più persone da tutto il mondo, che si riuniscono qui in meditazione e preghiera per assistere all’evento. Il 28 novembre, al tramonto, i raggi del sole che colpiscono la Sfinge riflettono in cielo la sagoma di una piramide proprio dietro di essa. La sagoma di questa piramide riflessa viene chiamata “Piramide del Sole” e sembra che la luce da essa sprigionata abbia effetti benefici. Infatti, dopo aver partecipato all’evento ed essere stati esposti all’energia della piramide riflessa in cielo, pare che poi le persone, per diverso tempo, godano di sensazioni di benessere, come se un’energia positiva scorresse nel loro corpo. Tali effetti benefici sembra siano generati dalla presenza del forte campo energetico presente nella zona (di cui abbiamo parlato sopra).
Diverse le testimonianze in questo senso riportate pure dal sito internet www.muntii-bucegi.ro in cui sono raccolte le testimonianze di persone affette anche da alcune patologie, come artrite, ansia, o problemi cardiaci, e che hanno raccontato di aver avuto giovamento dopo aver assistito al fenomeno della piramide di luce in cielo.
Per tutti coloro che volessero assistere in prima persona a tale incredibile evento, l’appuntamento è per il 28 novembre. Per raggiungere la piana della sfinge, dal paese di Busteni, che si trova a circa 10 Km a nord di Sinaia, si prende una funivia che arriva fino in cima. Un’altra piramide olografica della quale abbiamo avuto segnalazione si manifesta su una montagna con la parte superiore piatta nei pressi del villaggio di Ceahlau (tale fenomeno è visibile anche in alcuni video su Youtube, riortati qui sotto).


L’autrice:

Sabrina Stoppa, classe 1973, fin da giovane è sempre stata appassionata di piramidi e dei misteri che le circondano e le sue ricerche l’hanno portata, oggi, a scrivere il libro di prossima uscita Piramidi nel Mondo (Harmakis Edizioni).
Ricercatrice indipendente di storia alternativa, piramidi, misteri, UFO e sostenitrice della libera informazione senza filtri né censure, è anche amministratrice e webmaster del sito internet www.pandorando.it.


Articolo tratto da PuntoZero n. 3, Ottobre – Dicembre 2016

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