Le tuttora avveniristiche tecnologie antigravitazionali implementate da molti anni nel bombardiere strategico statunitense B-2 Spirit, oltre che in campo militare, potrebbero avere enormi e benefiche ricadute anche in ambito civile, rivoluzionando letteralmente il settore del trasporto aereo.
Il bombardiere B-2A Spirit dell'aeronautica statunitense, considerato invisibile ai radar, è da sempre circondato da un alone di segretezza e di misteri fin da quando venne presentato per la prima volta nel novembre 1988.
Il primo grande mistero è il costo: 2.114 milioni di dollari per esemplare; avete letto bene 2,114 miliardi, ovvero come il prezzo di una portaerei oppure di dodici wide bodies da trasporto passeggeri Boeing 777. Una cifra spaventosa, neanche fosse fatto di platino. Forse anche per questo motivo il programma dell'US Air Force di acquisirne 132 si fermò a 21. Ora sono 20 perché nel frattempo uno è precipitato.
Il B-2A è nato come sofisticatissimo bombardiere strategico per situazioni estreme, in grado di scaricare ordigni nucleari su Mosca e Pechino, tanto per intenderci, superando anche le più sofisticate misure di rilevamento e interdizione. Ebbe il suo battesimo operativo durante la guerra dei Balcani e, da quanto ci dicono, viene talvolta utilizzato in Afghanistan e Iraq per bersagliare qualche scalcagnato gruppetto di guerriglieri. Come usare una Ferrari per andare a bere il caffè al bar dell'angolo. Cose da pazzi.
Ufficialmente l'invisibilità del velivolo è ottenuta grazie alla particolare architettura tutt'ala, ai motori affogati nella fusoliera, all'esteso utilizzo di materiali compositi avanzati invece che metalli e con il ricorso ad una speciale vernice in grado di assorbire le onde radar evitando di rifletterle.
Nello sviluppo degli aeroplani militari ha preso sempre più piede il concetto di attenuare la visibilità ottica, sonora e radar del velivolo per renderlo rilevabile dalla parte avversa il più tardi possibile, così all'operatore di un radar di scoperta la sagoma di un vetusto bombardiere B-52 apparirà simile a quella di un jumbo-jet 747, quella di un moderno bombardiere B-1B somiglierà ad un piccolo aereo da turismo mentre il nostro B-2A non apparirà più grande di un frisbee!
Il velivolo fu progettato e costruito dalla Northrop Grumman tra misure rigidissime: gli addetti vennero selezionati e isolati dagli altri dipendenti, chi si occupava delle ricerche di base era super-sorvegliato anche nel privato, per chi sgarrava c'era l'ergastolo, almeno due casi in passato.
Nel 1997 Donald Ware, colonnello dell'USAF in pensione, rivelò come il costo spaventoso del velivolo fosse dovuto al fatto che portasse a bordo sistemi elettrogravitici.
Proprio durante le operazioni sulla Jugoslavia nel 1999, l'esperto di tecnologie militari Cliff Bragdon dichiarò a Fox News che l'aereo utilizzava tecnologie antigravitazionali.
Le indiscrezioni sui misteri cominciarono a circolare già nel 1992, quando un gruppo di ingegneri e fisici dell'azienda costruttrice contattò la redazione del settimanale Aviation Week & Space Technology dichiarandosi indignati per il fatto che le innovazioni tecnologiche da loro messe a punto fossero assolutamente precluse all'aviazione civile. Anche un'adozione parziale di queste innovazioni avrebbe contribuito a rendere gli aeroplani passeggeri molto più sicuri, veloci, ecologici ed economici. Gli scienziati confermarono come il bordo d'attacco dell'ala e gli scarichi dei motori fossero caricati elettrostaticamente. Le autorità individuarono subito il gruppo che venne intimidito e messo a tacere, due di loro vennero anche pesantemente malmenati.
Le innovazioni tecnologiche incorporate nel B-2A consentono, per la prima volta nella storia dell'aviazione, prestazioni antigravitazionali superiori in grado di impiegare il velivolo in missioni fino ad ora impossibili.
Bottino di guerra, spionaggio e retroingegneria
Parte delle tecnologie vennero raccolte da Aviation Studies International Ltd., un ufficio dell'US Air Force mascherato da azienda privata e basato a Londra. Il compito dei suoi detective militari, ma anche fisici e ingegneri, era quello di raccogliere ed analizzare i progetti, sviluppati in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, che avessero a che fare con l'antigravità. Subito dopo le ricerche vennero allargate anche a Italia e Giappone. Le indagini di questo ufficio londinese si estesero in seguito ai paesi europei alleati, a quelli di oltrecortina e all'interno degli stessi Stati Uniti. Proprio negli USA venne individuato l'ingegnere Thomas Townsend Brown che fin dagli anni ‘20, per puro interesse hobbistico, aveva sperimentato e brevettato diversi sistemi. Contattato dall'Air Force, si mise subito a disposizione organizzando dimostrazioni in laboratorio, proponendo innovazioni e lo sviluppo di nuovi programmi.
Per anni, ogni settimana, la Aviation Studies International Ltd. spediva in aereo da Londra a Washington i documenti e i dispositivi raccolti in giro per il mondo. Ogni cassa era corredata da una lista del contenuto e siamo rimasti sorpresi che nell'elenco dei documenti, oggi declassificato, vi siano articoli del fisico italiano Ettore Majorana tratti dagli “Atti della Reale Accademia dei Lincei”. Che relazione potevano avere con l'antigravità? Ricordiamo che Ettore Majorana scomparve misteriosamente il 25 marzo 1939 durante il viaggio in traghetto che lo stava portando da Palermo a Napoli. Mussolini mobilitò tutte le risorse disponibili per ritrovarlo, dissero che si fosse suicidato, che fosse stato ucciso da agenti inglesi, che si fosse ritirato in convento, che fosse emigrato in Argentina, ma non venne mai trovata nessuna prova che suffragasse qualcuna di queste ipotesi…
Continua…
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Questo brano è un estratto dall'omonimo articolo pubblicato su PUNTOZERO nr. 6, che puoi trovare in edicola o acquistare nel nostro shop:
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