fbpx
giovedì - 12 Settembre, 2024

Dal 1995 l'Informazione libera ed indipendente

Elevate your accessory game with OpClock's premium selection of Rolex Replica and meticulously designed replica watches. Explore now and redefine luxury.

I tedeschi, l’accoglienza e quell’eterno senso di colpa

Data di pubblicazione:

Ultimi articoli

Nexus New Times # 165

NEXUS New Times Nr.165, atteso come sempre, è ora disponibile! Non possiamo, in questo preciso momento storico, ignorare l’incalzare della tematica bellica. E non ci riferiamo...

Articoli più letti

Nexus New Times # 165

NEXUS New Times Nr.165, atteso come sempre, è ora disponibile! Non possiamo, in questo preciso momento storico, ignorare l’incalzare della tematica bellica. E non ci riferiamo...

Social Network

21,000FansMi piace
5,000FollowerSegui
10,600IscrittiIscriviti
spot_img
Condividi l'articolo:

Nella foto: “Rifugiati benvenuti”

Roma, 7 set – La scusa utilizzata per convincere gli italiani a scomparire dalla storia non ha mai retto più di tanto. Siccome siamo stati un popolo di emigranti, ci dicono, ora dobbiamo diventare terra di immigrazione. Per smontare questa balla, tuttavia, ci vuole poco, a cominciare dal fatto che i paesi di emigrazione hanno caratteristiche geografiche, demografiche e sociali strutturalmente diverse da quelli costruiti sull’immigrazione. Del resto gli italiani che oggi fanno i conti con gli immigrati non sono gli eredi di quelli che cento anni fa presero la via del mare diretti verso Ellis Island, ma semmai lo sono di quelli che rimasero in patria, quindi la logica del debito morale da saldare non funziona neanche un po’. In Germania, invece, vanno sul sicuro, puntando sull‘eterno senso di colpa dei tedeschi per “gli orrori del nazismo”. Si tratta di una vera miniera d’oro inesauribile, per le oligarchie, che sanno di poter chiedere a questo popolo qualsiasi cosa, tanto ci sarà sempre una consistente quota di tedeschi pronta a tutto pur di “espiare” l’eterna colpa. È così che quello che è semplicemente un brutale pompaggio di nuova forza lavoro può propagandisticamente diventare un piccolo (e ovviamente mai sufficiente) risarcimento per i fatti di allora. Ciò che è successo alla Germania al termine della Seconda guerra mondiale, in effetti, non ha eguali nella storia, forse con la parziale eccezione del Giappone post-Hiroshima: la colpevolizzazione non di un regime, ma di un intero popolo, la messa sotto accusa di una cultura, persino di una razza, con logica uguale e contraria a quella che aveva portato sugli scudi l’ariano creatore di civiltà. La colpa del tedesco, in ultima istanza, è stata quella di essere se stesso. Da qui una lenta e mai conclusa opera di rieducazione (ricordiamo come alle Olimpiadi di Monaco fu fatto esplicito divieto agli atleti tedeschi di avere atteggiamenti marziali durante le premiazioni). Senza entrare nel merito delle tragedie avvenute nel secondo conflitto mondiale, va da sé come questo trabocchetto retorico sia zeppo di meccanismi mentali tipici del razzismo al contrario: come altro definire una colpa che si trasmette dai padri ai figli e poi ai nipoti? Non è esattamente questa la logica del razzismo, il fatto che la responsabilità individuale debba farsi da parte e lasciare il posto alla responsabilità collettiva o addirittura alla responsabilità di razza? Un razzismo tanto più odioso, in quanto si ammanta di argomentazioni morali. Chiamiamolo il razzismo dei buoni, quello che non conoscerà mai alcuna legge Mancino.

Fonte: ilprimatonazionale.it

Condividi l'articolo:

Potrebbe interessarti anche ...

LE ZANZARE DEL CNR di Tom Bosco

il Pm10 di cui tanto si parla ultimamente, sarebbe in realtà composto da elementi naturali come il sale marino, polveri di zone aride e persino frammenti di insetti morti, come...

Barack Obama è il terzo Sargon – di Sigismondo Panvini

L’Ordo Draconis è un’associazione antichissima composta da soli aristocratici interessati al mantenimento della purezza della specie e governati da una regina di cui non...

La “wavegenetic” o genetica ondulatoria

Peter Piotr Gariaev è famoso per la scoperta del cosiddetto “effetto fantasma del DNA”, lavora con un team di genetisti e linguisti a Mosca...

NEXUS, SULLA BRECCIA DA OLTRE VENT’ANNI

Curiosamente, l’uscita del nr. 110 dell’edizione italiana della rivista NEXUS New Times coincide con quella del 150mo della rivista madre australiana: due belle cifre...

Abbonati a Nexus

Eventi Nexus

Nessun evento futuro al momento.

Eventi Segnalati

Iscriviti alla Newsletter

Rimani sempre aggiornato sul mondo Nexus.

[mailup_form]

Conferma la tua iscrizione tramite la mail che riceverai.

Sostieni Nexus Edizioni

spot_img

YouTube