Roma, 16 set – Pur essendo l’idolo dei pacifisti modaioli di tutto il mondo, il Dalai Lama Tenzin Gyatso ha da sempre opinioni in parte dissonanti con il buonismo imperante a proposito dell’immigrazione.
Nel corso di una conferenza a Oxford tenuta in questi giorni per inaugurare il Dalai Lama Centre for Compassion, la massima autorità religiosa buddista è tornata sull’argomento.
“Penso che Germania e Austria abbiano avuto una buona risposta alle migrazioni – ha detto – ma bisogna riflettere: è impossibile che tutti possano venire in Europa”.
Quello che Berlino sta facendo per offrire rifugio a migliaia di persone in fuga dalla guerra in Siria è “meraviglioso”, ma a un certo punto
“si deve pensare a soluzioni a lungo termine, come portare vera pace e autentico sviluppo, soprattutto attraverso l’educazione, in questi paesi musulmani”.
Interrogato sulle proposte di Cameron per limitare gli arrivi in Gran Bretagna, il leader spirituale tibetano si è rifiutato di criticare il governo britannico: “Bisogna prendere in considerazione molti fattori e vedere chi si può prendere cura di queste persone”, ha detto, aggiungendo che la Gran Bretagna è un piccolo paese e “bisogna essere pratici”. Tenzin Gyatso ha aggiunto che “l’idea di uno scontro di civiltà è pericolosa”.
Del resto già a giugno 2014 il Dalai Lama aveva rilasciato una dichiarazione per lo più ignorata dalla grande stampa, in cui aveva detto:
“Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore”.
Per i buonisti nostrani servirà una buona dose di meditazione per mandare giù il rospo…
Articolo di Giorgio Nigra
DALAI LAMA IN ITALIA: "I VOSTRI IMMIGRATI SONO TROPPI, BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI DIRE BASTA"
Pisa, 12 giugno 2014 – La massima autorità spirituale tibetana, oggi a Pomaia in provincia di Pisa, non si accoda al buonismo imperante e sostiene che sull’immigrazione “bisogna avere il coraggio di dire basta”.
‘Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore – ha detto il Dalai Lama rispondendo a una specifica domanda sull’emergenza immigrati nel mediterraneo.
Non è possibile pensare – ha aggiunto – che sia sufficiente l’accoglienza a risolvere il problema. Gli italiani, e i siciliani soprattutto, stanno dimostrando un gran cuore ma per risolvere il problema dei profughi è necessario intervenire in quei Paesi, impegnarsi per superare le guerre, spesso a sfondo religioso, che provocano gli esodi e superare anche il grande divario tra ricchi e poveri per costruire una società migliore. Serve quindi un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace”.
A commento delle dichiarazioni è intervenuto a caldo l’onorevole Mario Borghezio, parlamentare europeo della Lega, dichiarando: “Sul tema dell’immigrazione il Dalai Lama mostra di avere le idee molto chiare, per dirla tutta, più chiare di quelle di Papa Francesco che, talora, sembra sottovalutare l’impatto che l’invasione degli immigrati ha sulle deboli strutture di Paesi come il nostro.
Noi che abbiamo sempre venerato il Dalai Lama come difensore della libertà e dell’identità del popolo tibetano non possiamo non apprezzare altamente la grande lezione che questa guida spirituale sta dando a tutti, ivi compresi coloro, come i nostri attuali governanti che fingono di non conoscere i guasti e la pericolosità dell’apertura indiscriminata delle porte di un Paese a clandestini e pretesi ‘rifugiati'”.
Articolo di Cristiano Coccanari