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IL FALLIMENTO DELLA POLITICA ALLA LUCE DELLA SOCIOSOFIA

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Il futuro viene plasmato dai fatti, non dai desideri e dalle opinioni. Il cambiamento di paradigma che ci attende riguarda il modo in cui la gente percepisce fondamentalmente la vita.



di Mario Haussmann

 

Chi conosce la terra dove il cielo
d’indicibile azzurro si colora?
dove tranquillo il mar con l’onda sfiora
rovine del passato?
dove l’alloro eterno ed il cipresso
crescon superbi? dove il gran Torquato
cantò? dove anche adesso
ne la notte profonda
i canti suoi va ripetendo l’onda?
la terra ove dipinse Raffaello,
dove gli ultimi marmi
animò di Canova lo scalpello
e Byron rude martire ne’ carmi
dolore, amore effuse e imprecazione?
Italia, terra magica, gioconda
terra d'ispirazione!

– A.S. Puskin
(poesia pubblicata in Lupi, Palamidese, Il corpo del testo, Clio edizioni)

 

Dovunque guardiamo è sfacelo. Scorgiamo degrado in ogni ambito, nella politica sempre più inerme di fronte alla gravità dei problemi, nella società civile sempre più insicura e minacciata in molti modi, nell’economia in crisi perenne. Vediamo il degrado nelle nostre città e nel paesaggio, lo sentiamo, lo assaporiamo, lo annusiamo, lo percepiamo dappertutto.
Ogni giorno ci sono innumerevoli fattori che limitano la nostra felicità. I gravi problemi su cui è focalizzata la nostra attenzione sono solo una parte dei problemi esistenti, e questo per molti è un bene, perché se potessero percepire la vastità e gravità di tutti i problemi contemporaneamente ne sarebbero sconvolti.
Quindi ognuno si occupa o si preoccupa di una limitata selezione di problemi, etici, economici, sociali, ecologici, salutistici, e così via, escludendo dalla propria percezione la marea di problemi di cui si occupano coloro che hanno una visuale diversa.
La felicità generale è praticamente scomparsa, dal momento che tutti ormai abbiamo per un motivo o l’altro la sensazione di essere in grave pericolo. Tassazione e regolamentazione in perenne aumento, inquinamento dilagante aggravato dalla geoingegneria e da emissioni elettromagnetiche, concentrazione di capitali che fagocita velocemente tutte le attività economiche e politiche, problematiche sanitarie, di convivenza tra culture diverse, disfunzioni della giustizia, dell’istruzione, dell’urbanistica, del sistema bancario, l’incombente minaccia di una mostruosa guerra distruttiva, dipendenze alimentari ed energetiche, aumento della criminalità, e tanti, tanti altri fattori impensieriscono la gente, creano ansia e delusione, e procurano a tutto il popolo inutili difficoltà.

La maggioranza delle persone prova davanti a questa montagna di problemi un senso di disorientamento e di impotenza e si aspetta le soluzioni dalla politica e dagli esperti.
L’intero panorama politico è però caratterizzato dall’incapacità di gestire la complessità delle problematiche e tutti gli schieramenti e partiti sono accomunati dalla mancanza di idee pratiche per risolverle rapidamente. Nessuno ha la più pallida idea di come rendere felice la nazione, perché tutti indistintamente non riescono a comprendere che la causa delle disfunzioni è insita nel sistema e che quindi all’interno del sistema stesso non possono essere trovate soluzioni adeguate.
Infatti vediamo che se anche un partito ha da proporre la soluzione sensata per un determinato problema, su tanti altri problemi ha le idee vaghe e confuse, e i portavoce tacciono tali argomenti o dicono cose totalmente insensate a riguardo. Un altro partito, invece, propone una buona soluzione per un altro problema, mentre per il resto è uguale al primo, e ciò rende impossibile ai cittadini dare il loro pieno appoggio a una corrente, perché la maggioranza di loro ammette che in certe cose hanno ragione gli uni e in altre gli altri. Quindi il voto non è espressione della volontà, ma solo la scelta del male minore.
Necessitiamo dunque di un nuovo sistema, perché i fatti hanno dimostrato il completo fallimento del sistema democratico fondato su partiti e parlamenti. Anche il concetto maggioritario è fallimentare alla luce del buonsenso. Infatti che cosa significa decisione di maggioranza? Che se vince il 51% ci saranno il 49% di scontenti? È ovvio che il metodo democratico tradizionale è inadatto al raggiungimento della felicità generale.

Risulta evidente che la mancanza di prospettive della politica odierna deriva dalla sua totale incapacità di gestire la complessità della situazione. Negli ultimi decenni la complessità è aumentata enormemente in quasi tutti gli ambiti dell’esistenza e molte organizzazioni umane, tra cui i partiti, hanno grandi difficoltà, o addirittura falliscono, nella gestione di questa complessità.

Quando un’organizzazione non è più in grado di gestire la complessità, essa perde efficienza e non riesce più a soddisfare il suo scopo originale. Spesso la mancanza della capacità di adattamento a situazioni mutate è la causa del crollo improvviso di imprese, istituzioni o Stati.

Per affrontare in maniera adeguata questa crescente complessità è necessario un sistema in cui tutte le funzioni manageriali vengano svolte in modo adeguato da poterla gestire soddisfacentemente. Dobbiamo alle scoperte dello scienziato Ilia Prigogine la nascita di quella che in seguito venne chiamata l’“epistemologia della complessità”, cioè di quella scienza interdisciplinare che si occupa dei sistemi complessi e dei loro fenomeni emergenti. Essa coinvolge rami come la matematica, la fisica, la chimica, la biologia, l’ecologia e le scienze sociali.
Superando il dualismo cartesiano, questa scienza ci permette di comprendere il funzionamento dei fenomeni complessi, come le reti, e getta un ponte tra la filosofia e la scienza. Infatti, la nuova prospettiva offerta dall’epistemologia della complessità ha permesso di arrivare a concepire anche modelli dell’attività psichica, riunendo gli sforzi di ricerca di neurologi, neuropsichiatri, psicologi, informatici, linguisti, antropologi, sociologi e filosofi della mente.
È completamente irragionevole voler cambiare il sistema, senza avere una chiara concezione del nuovo che si vuole erigere, e nessuno ci può offrire modelli migliori per la gestione della complessità che la Natura stessa, la quale in milioni di anni ha trovato soluzioni valide, semplici e pure eleganti anche per le situazioni più complesse.

Possiamo costruire il sistema politico di cui abbisogniamo solamente abbandonando tutte le concezioni politiche obsolete che abbiamo e prendendo spunto da come la Natura organizza i sistemi organici. La parola “organizzazione” contiene il termine “organico”, e dunque per condurre coerentemente grandi organizzazioni, dallo Stato alle aziende, è necessario prendere spunto dai modelli che ci vengono offerti dalle strutture naturali, organiche e viventi. Un organismo biologico, come per esempio il corpo umano, è composto da innumerevoli strutture e organi che svolgono funzioni diverse per il bene di tutto l’organismo.

Il corpo umano è il miglior esempio di una struttura complessa, formata da una rete di strutture complesse. La testa, il tronco, le braccia e le gambe non formano una gerarchia, ma un’unità organica nella quale le singole parti hanno funzioni differenti, ma hanno la stessa importanza e lo stesso valore. In maniera analoga dev’essere organizzata la società del futuro.

Le grandi strutture centralizzate, come i governi e le istituzioni internazionali della globalizzazione, reagiscono lentamente ai cambiamenti. Questo significa che è facile che i cambiamenti che vengono avvertiti in una parte del sistema influenzino solo lentamente le altre parti di esso, e quando questo processo si rivela troppo lento, conduce al disastro.
In una rete formata da piccole unità indipendenti collegate fra loro ci sono maggiori possibilità di reagire velocemente in maniera efficace. La Natura mostra che le piccole unità sopravvivono più facilmente di quelle grandi. Esse sono solitamente più mobili, flessibili e adattabili.  
Ogni organismo vivente è composto da vari sistemi viventi, e nello stesso tempo è parte integrante di un più vasto sistema vivente. Come nelle bambole matrioska della tradizione russa, dove una bambola è formata da un insieme di bambole, una inserita nell’altra, così possiamo immaginarci i sistemi viventi.
Il sistema proposto dalla Sociosofia è totalmente inedito e permette di godere dei vantaggi partecipativi della democrazia diretta, assieme alle agevolazioni regolative della rappresentanza. Esso consiste di una rete di autogoverno del popolo, strutturata secondo precisi criteri in armonia con i principi della Natura. Il principale vantaggio di questo sistema consiste nel fatto che esso è in grado di crescere da solo, ed evolversi a partire da un nucleo embrionale come una rete biologica.

Il nuovo sistema deve essere creato in partenza flessibile, capace di integrarsi e di cooperare con altri sistemi, cioè come una rete articolata e auto-organizzante, in modo da collegare fra loro tutti i cittadini e permetterne la collaborazione fattiva.

Una rete non forma lobby, non dà la preminenza a una questione rispetto alle altre, ma crea una condizione di autonomia, cooperazione, libertà e interdipendenza in maniera naturale e armoniosa. È l’esatto contrario del sistema statale attuale, basato sulla contrapposizione e sulla gerarchia. La rete favorisce le interazioni fra le persone, come anche fra le persone e le istituzioni, eliminando qualsiasi funzione centralizzante o di potere…

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L'autore

Il dottor Mario Haussmann è un sociosofo, autore del Manifesto della Sociosofia ed editore.
Studioso fin da giovanissimo di scienze, filosofie, religioni, arti e materie esoteriche e di confine, il dottor Haussmann ha compiuto diversi viaggi di ricerca e soggiorni di studio in vari continenti, venendo a contatto con culture, tradizioni e realtà locali molto diverse. Egli ha conosciuto e frequentato molti maestri di vita, bhikku, lama, sufi, sciamani, sacerdoti, mistici, veggenti, guru, pensatori e filosofi, saggi e santi che lungo la Via lo hanno guidato e preparato a comprendere le leggi universali.
Per buona parte della sua vita il dottor Haussmann ha lavorato come imprenditore nel campo della pubblicità e della consulenza aziendale. Sin da bambino, però, egli percepiva che il mondo materiale nel quale viviamo non era come dovrebbe essere, che pur essendo perfetto l’ordine naturale, la sfera umana si discostava molto dall’armonia cosmica e non ne seguiva le leggi.
Superata la quarantina egli ha dato finalmente sfogo al suo profondo desiderio di trovare il modo per riportare la sintonia tra il modo di vivere degli uomini e il Dharma universale e ha impresso una svolta radicale alla propria vita al fine di poter concentrare tutte le sue energie su questo obiettivo. Animato dall'aspirazione di trovare scientificamente le reali e profonde cause del malessere sociale e quindi dei rimedi veramente praticabili, egli ha iniziato un lungo periodo di intensi studi, ricerche approfondite e profonde riflessioni sobrie. Analizzando in dettaglio ogni aspetto della sfera sociale, economica e politica in un'ottica sciamanica è riuscito in oltre un decennio e mezzo di lavoro a portare a termine il compito che si era prefisso e a giungere a risultati concreti.
Il suo immane lavoro è consistito principalmente nel distillare il sapere umano per scovare e mettere sinergicamente in relazione tra loro informazioni sconosciute e prodotti di genio dimenticati, e di raccogliere tutto ciò in uno scritto accessibile a tutti. Con il Manifesto della Sociosofia egli ha creato uno strumento culturale completamente nuovo e inedito, dotato del potere di far sorgere il buon senso la dove più se ne sente la mancanza, persino in campi che a prima vista appaiono senza speranza come la politica o l’economia finanziaria. Il dottor Haussmann ha scritto un libro totalmente atipico, praticamente unico in tutto il panorama librario. Il Manifesto mette in mano al lettore la chiave d’accesso ad un futuro meraviglioso e spalanca le porte della mente su un mondo nuovo, più armonioso e molto più piacevole da viverci di quello attuale. Dopo una sommaria esposizione delle cause e radici storiche del problema mondiale, necessaria per inquadrarlo rettamente, nel libro vengono delineati i mezzi concreti a disposizione per risolverlo, e alla fine viene spiegato il metodo pratico per modificare in maniera efficace e rapida le strutture sociali, economiche e politiche obsolete che ancora fanno da cornice alla nostra vita quotidiana, in modo che queste cessino di porci continuamente degli inutili limiti innaturali.


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