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Il progetto imperiale USA – di Rick Rozoff

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Rick Rozoff Global Research17 aprile 2010

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Vanesa
 
Si può vincere una guerra senza farla. Si può vincere se un avversario sa che è vulnerabile ad un attacco istantaneo ed imprevisto, sconvolgente e devastante, senza la possibilità di difendersi o di reagire.
Ciò che vale per un determinato paese si applica anche a tutti i potenziali avversari, anzi per qualsiasi altra nazione del mondo.
Esiste un solo paese con la capacità militare e scientifica e che ha annunciato apertamente la sua intenzione di raggiungere tale capacità. Questa nazione è quella di cui il suo attuale capo di Stato ha definito a dicembre 2009 come l'unica superpotenza militare del mondo (1). Un paese che aspira ad essere l’unico nella storia a detenere il dominio militare a spettro completo sulla terra, in aria, nei mari e nello spazio. Che mantiene ed estende basi militari e truppe, gruppi di combattimento di porta aereie bombardieri strategici in quasi ogni longitudine e latitudine. E lo fa con un bilancio di guerra da record, dalla Seconda Guerra Mondiale, con 708.000 milioni di dollari per l’anno prossimo. Dopo aver raggiunto questo status, in gran parte per essere stato il primo paese a sviluppare ed usare armi atomiche, è ora in grado di rafforzare la propria supremazia globale, attraverso la sostituzione dell'opzione nucleare.
Tra il 1999 e il 2003, gli USA hanno condotto tre grandi guerre in meno di 4 anni contro la Jugoslavia, l’Afghanistan e l’Iraq, ed in tutti e 3 i casi ha inviato decine e centinaia di migliaia di soldati, dopo gli attacchi aerei e con missili. Il Pentagono ha stabilito basi militari nelle tre zone di guerra e, anche  se la contaminazione con l’uranio impoverito e le bombe a grappolo continuano ad esistere nei tre paesi, i soldati statunitensi non hanno dovuto affrontare un terreno irradiato. Sarebbe inutile e troppo costoso in molti modi lanciare un attacco nucleare se un attacco convenzionale servisse allo stesso scopo.
L’8 aprile i presidenti di USA e Russia, Barack Obama e Dmitri Medvedev, hanno firmato un nuovo Trattato sulla Riduzione delle Armi Strategiche (START, sigla in inglese) nella capitale ceca Praga per ridurre i loro rispettivi arsenali nucleari e sistemi di lancio (soggetto a ratifica dal Senato degli USA e dalla Duma russa). Prima, durante la stessa settimana, è stato pubblicato un nuovo Studio sulla Posizione Nucleare (NPR) che per la prima volta sembrò abbandonare il primo uso delle armi nucleari. Sembrava che l'oscura nube nucleare che ha avvolto l'umanità negli ultimi 65 anni si stesse dissipando. Ma gli Stati Uniti conservano ancora 1.550 testate nucleari sparse e 2.200 (in base ad alcuni calcoli, 3.500) in più conservate ed una triade di veicoli per i lanci terresti, aerei e sottomarini. Quello che allarma di più, però, è che Washington continua ad andare avanti con il progetto di sostituire la spada e lo scudo nucleare- per ricatto e dissuasione- con un modello non nucleare che potrebbe destabilizzare il precedente “equilibrio del terrore” che è stato un incubo criminale per sei decenni, ma con sessant’anni senza una massiccia guerra missilistica.
La nuova spada, o lancia, integra i piani per sistemi di armi convenzionali di primo attacco usando la stessa triade di componenti terra-aria-mare – più lo spazio- e lo scudo, è una rete mondiale di dispiegamenti di missili intercettori, anche nelle quattro aree. Il Pentagono si propone di poter attaccare per primo ed impunemente. L’arsenale non nucleare usato per neutralizzare e distruggere le difese aeree e strategiche potenzialmente di tutte le forze militari importanti di altre nazioni, consisterà in missili balistici intercontinentali, missili balistici adattati a lanci da sottomarini, missili da crociera e bombardieri ipersonici, su un’area marittima vicina o un’altra nazione scelta dagli USA.
Un commento russo di tre anni fa ha descritto l’interazione tra il primo attacco e i sistemi missilistici intercettori così: “Si può investire nello sviluppo di un missile antibalistico (ABM) veramente efficace e di armi di primo attacco, per esempio, in sistemi convenzionali ad alta precisione. L’obiettivo finale è creare la capacità perché un primo attacco disarmante (nucleare, non nucleare o misto) del potenziale nucleare strategico del nemico. L’ABM distruggerà tutto quello che sopravvivrà al primo colpo”(2).
Il tanto ritardato Documento dello Studio sulla Posizione Nucleare di questo mese, riconferma i piani del Pentagono per “mantenere una dissuasione nucleare credibile e rafforzare le strutture della sicurezza regionali con la difesa dei missili…”(3). Conferma anche che l’incorporazione di “sistemi non nucleari con l’obiettivo della dissuasione regionale e della sicurezza degli USA, sarà preservata evitando limitazioni alla difesa antimissili e preservando le opzioni per l’uso di bombardamenti pesanti e dei sistemi missilistici a lungo raggio, in compiti convenzionali”.
In una conferenza stampa del 6 aprile sugli Studi delle Posizioni Nucleari, con il segretario della Difesa Robert Gates, il capo dello Stato Maggiore Congiunto, l’ammiraglio Micheal Mullen, la segretaria di Stato, Hillary Clinton e il segretario dell’energia Steven Chu, Gates ha detto che “manterremo la triade nucleare degli ICBM (Missili balistici intercontinentali), aerei con capacità nucleare e sottomarini con missili balistici” e “continueremo a sviluppare e migliorare le capacità non-nucleari, includendo la difese antimissili regionali”. Mullen ha parlato di “difendere gli interessi vitali degli USA e quelli dei nostri soci e alleati con un mix più equilibrato di mezzi nucleari e non nucleari, rispetto a quelli che abbiamo a nostra disposizione attualmente” (4). Il documento dello Studio sulla Difesa Anti-Missili Balistici del 1 febbraio, ha segnalato che “gli USA manterranno una visione adattabile per avere la difesa antimissili” e “svilupperà capacità mobili e ricollocabili”.
Inoltre, “il governo è impegnato con l’implementazione di una nuova Visione Europea Adattabile per Fasi nel contesto della NATO. In Asia Orientale, gli USA, lavorano per migliorare le difese antimissili attraverso una serie di relazioni bilaterali. Gli USA manterranno anche una cooperazione rafforzata con una serie di soci in Medio Oriente” (5). Il Dossier dello Studio Quadriennale della Difesa di febbraio, parla di progetti simili. Lo Studio “presenta due obiettivi chiari. Il primo riequilibrare ancora di più le capacità delle Forze Armate degli USA per imporsi nelle guerre attuali, mentre crea le capacità richieste per affrontare le future minacce”. Segnala che “Gli USA continuano ad essere l’unica nazione capace di proiettare e di sostenere le operazioni su grande scala a distanze estese”, con “una forza militare di 400.000 membri… messi in posizioni avanzate o dispiegati in tutto il mondo” e che “ha capacità cibernetiche e spaziali, rafforzando le capacità statunitensi nel respingere gli scopi dei loro avversari attraverso la difesa balistica missilistica…” Uno dei suoi obiettivi centrali è di “espandere le future capacità di attacco a lungo raggio” e di promuovere la “veloce crescita delle capacità di difesa antimissili balistici basate in mare ed in terra” (6).
Gli USA intensificano anche i programmi di guerra spaziale e cibernetica con la capacità di paralizzare i sistemi di controllo e di comando militare, controllo, comunicazione informatica e dell’intelligence delle altre nazioni, portandole ad alla condizione d’essere indifese in tutti gli ambiti, fuori della tattica più elementare. Il programma con cui Washington sviluppa la sua capacità nelle armi convenzionali, per supplementare la sua precedente strategia nucleare, è chiamato Attacco Globale Immediato (PGS, in inglese) cui si ci riferisce, alternativamente, anche come Attacco Globale Immediato Convenzionale (CPGS).
Il Global Security Newswire ha scritto recentemente della proposta START II: i “membri dell’elite politica della Russia sono preoccupati per quello che l’accordo dice e non dice sui sistemi di difesa antimissili balistici degli USA e di un attacco immediato globale”…(7). Di fatto, il successore dello START non dice nulla delle politiche statunitensi sui missili intercettori o di primo attacco convenzionale, e in questo modo dice tutto al riguardo. Cioè, il nuovo trattato non li limita o pregiudica in alcun modo.
Dopo la cerimonia della firma a Praga, l’8 aprile, il Dipartimento di Stato degli USA ha emesso un foglio dati sull’Attacco Globale Immediato che segnalava: “Punto chiave: Il Nuovo Trattato START non contiene alcuna restrizione  sul potenziale attuale o pianificato di attacco globale convenzionale degli USA"
A titolo d’informazione sugli antecedenti, e per dare un quadro per l’attuale strategia militare degli USA, aggiunge: “La crescita delle capacità militari convenzionali senza rivali degli USA, ha contribuito alla nostra possibilità di ridurre il ruolo delle armi nucleari nella dissuasione di attacchi non nucleari… Il Dipartimento della Difesa (DOD) esplora attualmente tutta la gamma di tecnologie e di sistemi per una capacità di Attacco Globale Immediato Convenzionale che potrebbe offrire al presidente opzioni più verosimili e tecnicamente adeguate per affrontare minacce nuove ed in sviluppo” (8).
Nel descrivere le parti costituenti del PGS, il comunicato stampa del Dipartimento di Stato ha anche rivelato: “Gli sforzi attuali esaminano anche tre concetti: Veicolo a Tecnologia Ipersonica, Missile di Attacco Convenzionale e Arma Ipersonica Avanzata. Questi progetti sono amministrati rispettivamente dall’Agenzia dei Progetti di Ricerca Avanzata (DARPA), il Centro Spaziale e Missilistico delle Forze Aeree degli USA, ed il Comando Spaziale e della Difesa Anti-Missili dell’Esercito… Il limite (START II) sistemerebbe tutti i progetti che gli USA potrebbero sviluppare durante la vita di questo trattato, per dispiegare centri per missili balistici convenzionali.” In un linguaggio senza equivoci come quello noto del Dipartimento di Stato, la dichiarazione aggiunge:
Il nuovo START II protegge la capacità degli USA di sviluppare e dispiegare una capacità CPGS. Il Trattato non proibisce in nessun modo, agli USA, la costruzione o il dispiegamento di missili balistici convenzionali”. Il Dipartimento della Difesa “studia il CPGS nel contesto del suo ventaglio delle capacità di attacco non nucleare a lungo raggio, includendo sistemi basati a terra o in mare, così come bombardieri lanciamissili e/o di penetrazione...”(9).
I missili non nucleari, a cui si riferisce, sono stati disegnati per attaccare qualsiasi sito in terra entro 60 minuti ma, come si è vantato il principale propugnatore del PGS, il vice capo dello Stato Maggiore Congiunto, generale dei marines James Cartwright: “Al massimo”, si potrebbero realizzare attacchi in “300 millesecondi” (10).
Parlando della terza componente della triade GPS, la forza aerea, – missili da crociera con armamenti nucleari lanciati da bombardieri B-52, aerei senza equipaggio X-51, che possono volare a 8.000 km all’ora, l’”aereo spazialeBlackswift– Cartwright ha anche detto che i bombardieri attuali con armamenti convenzionali sono: “troppo lenti e troppo intrusivi” per numerose “missioni di attacco globale” (11). Il 21 gennaio il vicepresidente della difesa William Lynn ha chiesto che si collocasse il Pentagono “su una base permanente per avviare conflitti di bassa intensità, col fine di mantenere il dominio aereo e di avere la capacità di attaccare qualsiasi obiettivo sulla Terra in ogni momento… La prossima priorità nella guerra aerea, per il Pentagono, è lo sviluppo di una nuova generazione con capacità d’attacco a penetrazione profonda, che possa trionfare sulle difese aeree avanzate…"(12).
In un’analisi sul Global Security Network, intitolato “Il costo dei test del missile statunitense d’attacco globale potrebbe arrivare fino ai 500 milioni di dollari”. Elaine Grossman ha scritto: “Il governo di Obama ha sollecitato 239.900 milioni di dollari per la ricerca e lo sviluppo di un sistema d’attacco globale immediato da parte dei servizi militari, per l’anno fiscale 2011… Se i livelli del finanziamento si mantengono, come è stato anticipato, per i prossimi anni, il Pentagono avrà speso circa 2.000 milioni di dollari per il sistema d’attacco globale immediato, per la fine dell’anno fiscale 2015, secondo documenti sui fondi presentati il mese scorso, al Congresso" (13). Il componente basato a terra del GPS, i missili balistici intercontinentali Minuteman con testata convenzionale, “sarà lanciato inizialmente verso lo spazio come un missile balistico, invieranno un “veicolo di prova ipersonico” affinché voli e manovri verso una destinazione programmata, che potrebbe essere aggiornata o modificata tramite controllo remoto (telecomando) durante il volo” (14).
Lo scorso mese il Defense News ha pubblicato un articolo dal titolo “Gli USA mettono a punto le armi di precisione per le guerre del XXI Secolo”, che includeva questo passaggio: “Per fermare … le difese aeree, il Pentagono vuole costruire una moltitudine di armi di precisione che possano raggiungere qualsiasi obiettivo da migliaia di metri. Conosciute come famiglia di sistemi, queste armi potrebbero includere tutto quello che la Forza Aerea scelga come suo prossimo bombardiere, nuova serie di missili da crociera ed anche, un giorno, le armi ipersoniche sviluppate dal programma di Attacco Globale Immediato del Pentagono, che darebbe la velocità e la portata di un missile balistico intercontinentale a un sistema convenzionale" (15).
Un recente documento del Washington Post sul PGS, ha citato l’avvertimento del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov che “sarà difficile che gli Stati del mondo accettino una situazione nella quale spariscano le armi nucleari, ma che emergano armi che non sono meno destabilizzanti, in mano a certi membri della comunità internazionale” (16). La stessa fonte ha aggiunto: “il governo di Obama… vede i missili come una catena di una gamma di armi difensive e offensive che potrebbero sostituire le armi nucleari” ed ha citato Cartwright, del Pentagono, che ha affermato: “La dissuasione non può basarsi solo sulle armi nucleari. Deve essere più ampia” (17). Il giorno seguente, l’Indipendent britannico ha pubblicato un articolo le cui citazioni dovrebbero disingannare chiunque avesse la speranza che il mondo post-nucleare di Washington sarà più sicuro. Riferendosi ai missili balistici intercontinentali PGS con (almeno in teoria) testate convenzionali, il giornale ha avvertito che: “Una volta che siano stati completati, potrebbe essere difficile distinguere le loro cariche tradizionali da quelle nucleari. Questo, a sua volta, potrebbe scatenare una ritorsione nucleare accidentale da parte della Russia o di un’altra potenza con armi simili. Un altro pericolo è che se la questione che se non ci sono più le armi nucleari, vi è maggiore tentazione, per i comandanti militari statunitensi, di prendere con più leggerezza l'ordine di compiere attacchi. E a meno che non si abbia fiducia interamente nelle formazioni dell’intelligence, le probabilità che siano attaccati obiettivi sbagliati sono elevate”. (18) I responsabili statunitensi hanno discusso la prospettiva di lanciare simili missili ad una quota inferiore a quella usata dai ICBM nucleari, ma ci sarebbe bisogno di un grado quasi illimitato di fiducia -o di credulità- da parte dei responsabili militari russi e cinesi, perché abbiano fiducia nella garanzia che gli ICBM diretti verso, o vicino, al loro territorio non portino realmente armi nucleari, qualsiasi sia la quota dalla Terra in cui volassero.
Nel 2007, un anno dopo che il Pentagono annunciasse, per la prima volta, i suoi piani dell’Attacco Globale Immediato, un analista russo ha scritto che “agli statunitensi non interessa particolarmente il loro arsenale nucleare” e che “hanno calcolato esaustivamente le vere minacce alla loro sicurezza, col fine di essere pronti ad andare in guerra sul serio, se fosse necessario” e aggiunse che “il XXI Secolo ha visto due guerre mondiali ed una terza sorge minacciosa”. “Nonostante la minaccia ovvia per la civiltà, gli USA presto potrebbero acquisire armi orbitali con il piano per l’Attacco Globale Immediato. Queste darebbero loro la capacità per realizzare un attacco convenzionale in qualsiasi punto del mondo in un’ora”. (19) Elaine Grossman ha scritto l’anno scorso: “Una volta che sarà costruito, si spera che il Missile d’Attacco Convenzionale combini propulsori con un “vettore” iper-veloce capace di usare proiettili ad energia cinetica contro un obiettivo. Arrivando sul suo bersaglio, il proiettile si dividerà in decine di frammenti potenzialmente letali contro esseri umani, veicoli e strutture, secondo quanto detto dai funzionari della difesa…” (20) Uno scenario orripilante comparabile agli effetti di un attacco PGS, la versione navale, apparsa tre anni fa su Popular Mechanics: “Nel Pacifico emerge un sottomarino nucleare della classe Ohio, pronto all’ordine di lancio del presidente. Quando l’ordine arriva, il sottomarino spara verso il cielo un missile Trident II di 65 tonnellate. In due minuti, il missile vola a più di 22.000 Km/h. Sugli oceani e fuori dall’atmosfera accelera migliaia di m/s.Al culmine della sua parabola, nello spazio, le 4 testate del Trident si separano e cominciano la loro discesa verso il pianeta. Volando a 21.000 km/h, le testate riempite di barre di tungsteno con una resistenza doppia a quella dell’acciaio. Sull’obiettivo, le testate detonano facendo piovere sull’area migliaia di barre, ognuna con una potenza pari a 12 volte un proiettile di calibro 50. Tutto quello che si trova nel raggio di 279 metri quadrati da questa vertiginosa tempesta metallica, è annichilito” (21). 
Il 7 aprile di quest’anno, il capo dello Stato Maggiore Congiunto delle forze armate russe, il generale Leonid Ivashov ha scritto una testo intitolato “la sorpresa nucleare di Obama”. In riferimento al discorso del presidente degli USA a Praga un anno fa- “l’esistenza di migliaia di armi nucleari è il vincolo più pericoloso della guerra fredda” e alla sua firma sull’accordo START II nella stessa città, l’8 aprile, l’autore ha detto: “Non si può scoprire nella storia degli USA durante il secolo scorso un solo esempio di sacrificio delle elite statunitensi per l’umanità o per i popoli di altri paesi. Sarebbe realista sperare che l’arrivo di un presidente afro-statunitense alla Casa Bianca, cambi la filosofia politica del paese, orientata tradizionalmente ad ottenere il dominio globale? Quelli che credono che qualcosa del genere sia possibile, dovrebbero cercare di capire perché gli USA, il paese con la spesa militare più grande di tutti gli altri paesi del mondo, continui a spendere enormi somme di denaro in preparativi per la guerra” (22). In un riferimento specifico al PGS, ha dettagliato che “Il Concetto di Attacco Globale immediato, prevede un attacco concentrato usando varie migliaia di armi convenzionali di precisione, che in 2/4 ore distruggerebbe le infrastrutture critiche del paese obiettivo e, così, obbligandolo alla capitolazione”. “Il concetto di Attacco Globale Immediato ha lo scopo di assicurare il monopolio degli USA nel campo militare e ampliare lo scarto tra questo paese ed il resto del mondo. In combinazione con il dispiegamento della difesa missilistica, che teoricamente dovrebbe tenere gli USA immuni da attacchi di rappresaglie della Russia o della Cina, l’iniziativa dell’Attacco Globale Immediato convertirà Washington in un dittatore globale dell’era moderna”. “Essenzialmente, la nuova dottrina nucleare degli USA è un elemento della nuova strategia della sicurezza degli USA, che verrebbe descritta in modo più adeguato come strategia dell’impunità totale. Gli USA aumentano i loro fondi militari, sciolgono le redine alla NATO come gendarme globale, e pianificano esercitazioni in situazione reale in Iran, per provare l’efficienza pratica dell’iniziativa dell’Attacco Globale Immediato. Allo stesso tempo, Washington parla di un mondo totalmente libero di armi nucleari” (23).

Note:
1) Obama Doctrine: Eternal War For Imperfect Mankind Stop NATO, 10 Dicembre 2009
2) Alexander Khramchikhin, The MAD situation is no longer there, Russian Information Agency Novosti, 29 maggio 2007
3) Nuclear Posture Review Report United States Department of Defense April 2010
4) United States Department of Defense American Forces Press Service 6 Aprile 2010
5) United States Department of Defense, 1 febbraio 2010
6) United States Department of Defense, Febbraio 2010 Quadrennial Defense Review Report, Febbraio 2010
7) Global Security Newswire, April 2, 2010
8) U.S. Department of State, April 9, 2010
9) Ibid.
10) Defense News, June 4, 2009
11) Ibíd.
12) Defense News, January 22, 2010 U.S. Extends Missile Buildup From Poland And Taiwan To Persian Gulf Stop NATO, 3 Febbraio 2010
13) Global Security Network, 15 Marzo 2010
14) Ibid.
15) Defense News, March 22, 2010
16) Washington Post, April 8, 2010
17) Ibid.
18) The Independent, 9 Aprile 2010
19) Andrei Kislyakov, Defense budget: nuclear or conventional? Russian Information Agency Novosti, 20 Novembre 2007
20) Global Security Newswire, July 1, 2009
21) Noah Shachtman, Hypersonic Cruise Missile: America's New Global Strike Weapon Popular Mechanics, January 2007
22) Strategic Culture Foundation, April 7, 2010
23) Ibid.

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