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Qualunque governo, se sponsorizza fuorilegge e assassini di innocenti
– ha annunciato Bush il giorno in cui ha cominciato a bombardare
l’Afghanistan – diventa esso stesso fuorilegge e assassino. E prende
questa strada solitaria a suo rischio e pericolo". Mi fa piacere
che abbia detto "qualunque governo", perché ce n’è uno che
richiede urgentemente la sua attenzione, sebbene non sia stato ancora
identificato come sponsor del terrorismo.
Da
cinquantacinque anni a questa parte, esso gestisce un campo di
addestramento terroristico le cui vittime superano di molto le vittime
dell’attacco a New York, delle bombe alle ambasciate e delle altre
atrocità attribuite, a ragione o a torto, a al-Qaeda. Il
campo si chiama Western Hemisphere Institute for Security Cooperation (Whisc).
Si trova a Fort Benning, Georgia, ed è finanziato dal governo
Bush.
Fino
al gennaio di quest’anno, esso si chiamava "Scuola delle
Americhe", o Soa. Dal 1946 ha addestrato oltre 60.000 poliziotti e
soldati dell’America Latina. Tra i suoi "laureati" vi sono
molti dei torturatori, omicidi di massa, dittatori e terroristi di stato
più famosi del continente. Come dimostrano centinaia di pagine di
documentazione compilate dal gruppo di pressione Soa Watch, l’America
Latina è stata fatta a pezzi dagli uomini che lo hanno frequentato.
Nel
giugno di quest’anno il colonnello Byron Lima Estrada, che è stato
addestrato in questa scuola, è stato condannato a Città del Guatemala
per l’omicidio del vescovo Juan Gerardi avvenuto nel 1998. Gerardi fu
ucciso perché aveva contribuito a redigere un rapporto sulle atrocità
commesse dal D-2, l’agenzia di intelligence militare del Guatemala
diretta da Lima Estrada con l’aiuto di altri due uomini usciti anche
loro dal Soa. Il D-2 ha coordinato la campagna "anti-insurrezionale"
che ha distrutto 448 villaggi Mayan Indian e ha assassinato decine di
migliaia dei loro abitanti.
Alla
Scuola delle Americhe ha studiato il 40% dei ministri che hanno preso
parte ai regimi genocidi di Lucas Garcia, Rios Montt e Mejia Victores.
Nel 1993 la commissione Onu per la verità sul Salvador ha dato un nome
agli ufficiali dell’esercito che hanno commesso le peggiori atrocità
della guerra civile. Due terzi di loro erano stati addestrati alla
Scuola delle Americhe. Tra loro vi erano il capo degli squadroni della
morte Roberto D’Aubuisson, gli uomini che hanno ucciso l’arcivescovo
Oscar Romero, e 19 dei 26 soldati che uccisero i padri gesuiti nel 1989.
In Cile, la polizia segreta di Augusto Pinochet e i suoi tre principali
campi di concentramento erano diretti da uomini addestrati alla Scuola
delle Americhe. Uno di essi ha partecipato all’uccisione di Orlando
Letelier e Ronni Moffit a Washington nel 1976.
I
dittatori argentini Roberto Viola e Leopoldo Galtieri, i panamensi
Manuel Noriega e Omar Torrijos, il peruviano Juan Velasco Alvarado e l’equadoregno
Guillermo Rodriguez, si sono tutti avvalsi dell’addestramento ricevuto
in questa scuola. Altrettanto hanno fatto il capo dello squadrone della
morte "Grupo Colina" nel Perù di Fujimori, quattro dei cinque
ufficiali che comandavano l’infame Battaglione 3-16 in Honduras (che
negli anni ’80 controllava gli squadroni della morte in questo paese), e
il comandante responsabile del massacro di Ocosigo avvenuto in Messico
nel 1994.
Tutto
questo, assicurano i difensori della scuola, è storia vecchia. Ma gli
uomini addestrati alla Scuola delle Americhe sono coinvolti anche nella
sporca guerra che si combatte attualmente in Colombia con il sostegno
Usa.
Nel
1999 il rapporto del Dipartimento di stato americano sui diritti umani
cita due uomini, addestrati in questa scuola, come gli assassini del
commissario di pace Alex Lopera. L’anno scorso Human Rights Watch ha
rivelato che sette uomini provenienti dalla stessa scuola comandano
gruppi paramilitari in quel paese e hanno commissionato rapimenti,
sparizioni, omicidi, massacri. Nel febbraio di quest’anno un altro uomo
addestrato alla Scuola delle Americhe è stato condannato per complicità
nella tortura e nell’uccisione di trenta contadini da parte dei
paramilitari in Colombia. Nella scuola attualmente arrivano più
studenti dalla Colombia che da qualunque altro paese.
L’Fbi
definisce il terrorismo come "atti violenti… miranti a intimidire
o a coartare la popolazione civile, a influenzare la politica di un
governo, o a interferire nella condotta di un governo", una
definizione che descrive precisamente le attività degli uomini Soa.
Ma
come possiamo essere certi che il loro centro di addestramento abbia
avuto una parte in tutto questo? Bene, nel 1996 il governo Usa è stato
costretto a rendere pubblici sette dei manuali di addestramento della
scuola. Tra gli altri consigli per i terroristi, essi raccomandavano il
ricatto, la tortura, l’esecuzione e l’arresto dei parenti dei testimoni.
L’anno
scorso, grazie anche alla campagna condotta da Soa Watch, molti membri
del Congresso americano hanno cercato di far chiudere la scuola. Sono
stati sconfitti per dieci voti. La Camera dei Rappresentanti ha votato
invece per chiuderla e poi riaprirla immediatamente, sotto un altro
nome.
Perciò,
proprio mentre Windscale diventava Sellafield nella speranza di eludere
la memoria pubblica, la Scuola delle Americhe si è lavata le mani del
suo passato prendendo il nome di Western Hemisphere Institute for
Security Cooperation (WHISC). Come il colonnello della scuola Mark
Morgan ha spiegato al Dipartimento della difesa, subito prima del voto
del Congresso: "alcuni dei vostri capi ci hanno detto di non poter
sostenere una cosa chiamata ‘Scuola delle Americhe’. La nostra proposta
risponde a questa preoccupazione. Il nome è cambiato".
Paul
Coverdell, il senatore della Georgia che si era battuto per salvare la
scuola, ha dichiarato ai giornali che i cambiamenti sarebbero stati
"fondamentalmente cosmetici".
Ma
visitate il sito web del WHISC e vedrete che la Scuola delle Americhe è
stata praticamente rimossa. Anche la pagina denominata
"Storia" evita di nominarla. I corsi del WHISC, ci viene
detto, "coprono un ampio spettro di aree rilevanti, come la
pianificazione operativa per le operazioni di pace; i soccorsi in caso
di disastri; le operazioni civili-militari; la pianificazione tattica e
l’esecuzione di operazioni anti-droga". Molte pagine descrivono le
iniziative del centro a favore dei diritti umani. Ma, sebbene diano
indicazioni su quasi l’intero programma di addestramento, non si parla
di tecniche di combattimento e di commando, contro-insurrezione e
interrogatorio.
Né si parla del fatto che le opzioni sulla "pace" e i
"diritti umani" della scuola erano offerte anche dalla Scuola
delle Americhe, per tenere a bada il Congresso e preservare il budget.
Ma difficilmente gli studenti sceglievano di frequentare quei corsi.
Non
possiamo aspettarci che questo campo di addestramento terrorista si
auto-riformi: dopo tutto, esso rifiuta persino di riconoscere il proprio
passato, per non parlare della possibilità di imparare da esso. Perciò
– dato che le prove che collegano questa scuola alle atrocità che
ancora avvengono in America Latina sono più schiaccianti delle prove
che collegano i campi di addestramento di al-Qaeda all’attacco di New
York – che cosa dobbiamo fare con i "cattivi" di Fort
Benning, Georgia? Be’, possiamo chiedere ai nostri governi di esercitare
la massima pressione diplomatica chiedendo l’estradizione dei comandanti
della scuola, affinché siano processati per complicità in crimini
contro l’umanità. In alternativa, potremmo domandare che i nostri
governi attacchino gli Stati Uniti, bombardando le loro installazioni
militari, le città e gli aeroporti. Il tutto nella speranza di
rovesciare il suo governo non eletto e di sostituirlo con una nuova
amministrazione sotto la supervisione dell’Onu.
Nel
caso che questa proposta risulti impopolare presso il popolo americano,
possiamo conquistare il loro consenso lanciando pane "naan" e
curry essiccato in buste di plastica con sopra stampigliata la bandiera
afghana.
Obietterete
che questa proposta è ridicola, e io vi do ragione. Ma, per quanto ci
provi, non riesco a vedere la differenza morale tra un simile
comportamento e la guerra che si sta combattendo oggi in Afghanistan.
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Scrittore e giornalista, Monbiot è editorialista del Guardian
e docente universitario a Keele, East London, Oxford, Bristol.
Traduzione di Marina Impallomeni