Sono state rinvenute in Inghilterra le più antiche impronte umane mai scoperte in Europa. Si tratta delle prime orme umane al di fuori dell'Africa. Cinque persone, vissute circa 800 mila anni fa, hanno impresso i loro piedi nel fango della riva si un antico estuario di Happisburgh, nel nordest di Norfolk. A fare la scoperta un team di scienziati del Queen Mary College, del British Museum e del Museo di Storia Naturale di Londra.
Forse si trattava di una semplice famiglia britannica in un giorno qualsiasi di 800 mila anni fa.
Di fatto, si tratta delle più antiche impronte umane mai osservate in Europa, la prima prova della vita umana nel vecchio continente e le prime mai trovate al di fuori dell’Africa.
La scoperta di deve ad una squadra di ricercatori di vari istituti (British Museum, Museo di Storia Naturale di Londra e Queen Mary College) che ha individuato le orme di un massimo di cinque persone impresse nel fango di un antico estuario di Happisburgh, sulla costa orientale del paese.
“All’inizio non sapevamo cosa stavamo vedendo”, spiega il dottor Nick Ashton del British Museum. “Ma come abbiamo rimosso i residui di sabbia, era chiaro che le cavità somigliavano a delle orme e che avevamo bisogno di analizzare la superficie il più rapidamente possibile”.
Secondo il parere di Ashton, la scoperta, raccontata in dettaglio nella rivista Plos ONE, è il collegamento tangibile con i nostri primi parenti umani.
“Il tempismo è stato fondamentale”, racconta il dottor Simon Lewis della Scuola di Geografia del Queen Mary College. “La posizione delle orme è stata rilevata proprio nel momento in cui i ricercatori si trovavano sul posto. Se avessimo tardato di solo due settimane, la marea avrebbe eroso le orme cancellandole. L’importanza di queste orme è nella rarità di questo tipo di scoperte”.
La scoperta
A raccontare la dinamica della scoperta al Telegraph è il dottor Martin Bates, geoarcheologo presso l’Università del Galles. “Stavamo eseguendo alcune indagini geofisiche nelle vicinanze, quando ci siamo imbattuti in una serie di incavi impressi nel fango”.
“Ci siamo trovati davanti a questa superficie stranamente modellata. Inoltre, l’anno prima avevo fatto un lavoro su alcune tracce neolitiche su dei sedimenti simili nella costa occidentale del Galles. Ho pensato che somigliavano a impronte umane e dopo aver osservato meglio, ne sono stato sicuro al 95%”.
Le impronte si trovavano a pochi metri dalle antiche difese artificiali installate nel 1953 per arginare le inondazioni e l’erosione della costa.
“Le difese sono state costruite quasi a ridosso delle orme, con il rischio di distruggerle facilmente”, spieha Bates. “Invece, le difese le hanno in gran parte protette. Dopo averle esposte, però, non sono durate a lungo, circa due settimane”.
Le impronte, infatti, sono state conservate da uno strato di limo e sabbia per centinaia di migliaia di anni prima di essere esposti alla marea.
Prima che le impronte venissero distrutte dal mare, il team ha utilizzato alcune apparecchiature avanzate di imaging per catturare fotografie tridimensionali e scansione le tracce nella roccia. “I sedimenti erano abbastanza morbidi e venivano esposti all’erosione ad ogni ciclo di marea”, ha spiegato Bates. “Non si possono sollevare facilmente grandi blocchi di sedimenti senza distruggerli”. Gli scienziati temono che molte altre impronte e indizi archeologici siano andati irrimediabilmente perduti negli ultimi due mesi, a causa delle forti tempeste e mareggiate che hanno devastato la costa del Norfolk.
Ma di chi erano quelle impronte?
Le impronte aprono un piccolo squarcio nel tempo, permettendoci di vedere ‘dal vivo’ le tracce dei nostri antenati più antichi. Probabilmente, sono state lasciate da un gruppo di persone, di cui almeno due bambini e un maschio adulto. Potrebbe essere stata un famiglia impegnata nella raccolta di vegetali nei pressi del fiume.
Ashton ha detto che le impronte possono collocarsi tra il milione e gli 800 mila anni, almeno 100 mila anni prima della stima proposta dagli scienziati per il primo insediamento umano in Gran Bretagna. Si tratta di un dato significativo, poiché significa che la Gran Bretagna di 700 mila anni fa aveva un clima in stile mediterraneo.
I ricercatori pensano che le impronte siano correlate all’Homo Antecessor, una specie estinta di ominide databile tra 1,2 milioni e 800 mila anni fa, considerato una fase intermedia tra l’Homo Georgicus e l’Homo Heidelbergensis. Il reperto fossile meglio conservato è una mascella appartenuta ad un individuo di circa 10 anni e ritrovata ad Atapuerca in Spagna.
“Si tratta di una scoperta estremamente significativa”, ha detto Clive Gamble, professore di archeologia presso l’Università di Southampton, non coinvolto nella ricerca. “E’ la prova più concreta che abbiamo avuto per osservare questi umani così antichi”.
Le ricerche presso Happisburgh continueranno e gli scienziati sperano di trovare i resti fossili degli antichi esseri umani, o tracce delle loro abitazione, così da poter costruire un quadro più completo del loro stile di vita. Il ritrovamento farà parte di una mostra allestita dal Museo di Storia Naturale intitolata La Gran Bretagna: un milione di anni della storia umana.