W. Shakespeare – "Hamlet" (Atto I – Scena V)
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Ci sono Infinite Meraviglie, indubbiamente, sulla Terra e nel Cielo.
Certo più di quante la nostra Filosofia e la nostra Immaginazione possano giungere ad ipotizzare: Sir William aveva ragione.
Ma forse neppure lui, sebbene incline alla grande inventiva – come la Storia e la Letteratura raccontano – poteva pensare che, un giorno, una di queste “Meraviglie” del Cielo saremmo riusciti a guardarla da molto, molto vicino.
E dato che l’Uomo, per sua Natura, è insaziabile, non ci saremmo affatto fermati a guardarla, ma saremmo andati oltre.
Dopo un breve viaggio di circa tre giorni, infatti, questa Meraviglia l’avremmo addirittura raggiunta e poi, sebbene muovendoci timorosi come stranieri in Terra Straniera, saremmo stati anche capaci di camminarci sopra.
L’Immortale Bardo, invero, non poteva sapere – anche se, forse, lo avrà pure sognato, durante qualche suo vagheggiamento poetico – che, il giorno 20 Luglio 1969 A.D. (ossia poco più di tre secoli e mezzo dopo la sua morte), l’Uomo sarebbe stato capace di raggiungere la Luna, girarci attorno, scendere sulla sua butterata superficie e quindi – come in un Sogno di Mezza Estate –, farsi una bella passeggiata sotto le nude Stelle.
Ci sono Infinite Meraviglie, indubitabilmente, sulla Terra e nel Cielo: e la Luna, fedele Compagna e Musa Ispiratrice dell’Umanità sin dai suoi albori, non costituisce certo un’eccezione.
Sarebbe davvero molto bello poter parlare di Letteratura e di Conquista dello Spazio in un contesto unitario, cercando quindi di associare il lavoro di Poeti e Scrittori a quello di Scienziati ed Astronauti, il tutto cercando di capire come e quanto l’Arte e la Scienza possano essere, in fondo, “Liete Compagne” di cammino ma… purtroppo, questa ardita opera (alla quale e per la quale, comunque, non siamo sufficientemente preparati) dovrà essere realizzata da altri, in un futuro.
Oggi, in questa – per ora – torrida Estate 2005, il nostro compito è diverso, forse meno romantico, certo non meno ambizioso: ciò che vorremmo fare, con il Vostro aiuto, è riprendere in mano qualche modesto frammento della Grande Saga “Apollo” e quindi, a distanza di 36 anni, provare a ripulirlo, riguardarlo, rileggerlo, ristudiarlo ed infine, se possibile, riproporlo in una nuova luce.
Già, proprio così: una nuova luce.
La nostra intenzione, come Ricercatori, è proprio quella di “fare e gettare luce” – pur consapevoli del fatto che si tratta di un’opera improba – sulla più grande Impresa mai compiuta dall’Uomo (sebbene in tanti, negli anni, abbiano cercato di sminuirla ed affossarla, giungendo addirittura ad ipotizzarne la sua intrinseca falsità).
Un’Impresa che, come la Cronaca (prima) e la Storia (poi) ci hanno insegnato, avrebbe dovuto costituire – e come, di fatto, costituisce, forse – un “punto di partenza”.
Ma – almeno sino ad oggi – il “punto di partenza” è rimasto un punto fermo: quel “Nuovo Mondo”, la cui conquista venne promessa all’America ed all’Umanità dal Presidente Americano J.F. Kennedy all’inizio degli anni ‘60, è stato raggiunto, sbirciato e poi rapidamente abbandonato.
Sì: la Luna è stata abbandonata e, assieme ad essa, sembra essere stato pure accantonato il sogno di portare, entro tempi ragionevoli, la Specie Umana a “passeggio” nel Sistema Solare: ma perché?
Perché abbiamo fatto e sacrificato così tanto per arrivare lassù (vite umane – chi non ricorda l’Apollo 1? –, centinaia di migliaia di ore di studio e di lavoro, denaro in quantitativi inimmaginabili etc.) e poi, quasi come se, in fondo, non ci fosse nulla di veramente interessante da vedere e da cercare, tutto è stato gettato via?
Forse non eravamo – né siamo! – pronti ed abbiamo avuto paura, come l’Astronauta Neil Armstrong lasciò intuire durante una memorabile intervista…
Oppure, probabilmente, la Conquista della Luna era solo una gigantesca operazione di propaganda anti-URSS e quindi, una volta vinta la “corsa”, le motivazioni sono venute meno…
O forse, alla resa dei conti, c’è stata una totale caduta di interesse da parte dell’Opinione Pubblica e dei Media…
Molti pensano che sia stata solo una questione di “costi” (esorbitanti).
Costi che, dicono gli assertori di questa teoria, si sono dimostrati completamente sproporzionati rispetto ai benefici conseguiti: non c’è nulla, infatti, sulla Luna che serva od interessi davvero all’Umanità (e questa è, a nostro parere, una delle più grandi sciocchezze mai sentite…).
Altri, forse più “sognatori”, sono invece convinti che la Luna potrebbe essere importantissima per l’Umanità e che, durante le sei Missioni i cui allunaggi sono perfettamente riusciti, abbiamo realmente scoperto qualcosa di molto importante. Qualcosa che, però, all’atto di informare le Popolazioni della Terra, siamo stati “invitati” (ma, ci domandiamo, da “chi” o da “che cosa”?) a tacere.
Siamo stati invitati, qualcuno pensa, a stare zitti ed andarcene, senza farci più vedere “da quelle parti”, alla svelta ed alla chetichella. –
Qual è la Verità?
Noi, come ovvio, non possiamo rispondere compiutamente a tutte queste domande; noi possiamo solo – oggi come oggi – analizzare i dati di cui disponiamo e cercare qualche spunto di riflessione.
È un lavoro difficile, certo, ma anche estremamente gratificante (a volte, se si ha la giusta inclinazione ed un pizzico di fortuna…).
Ad ogni modo, per provare a trovare qualche argomento, dopo aver studiato l’intero “Apollo Image Atlas”, abbiamo selezionato qualche decina di fotogrammi (41, ad essere precisi) che vanno dalla Missione Apollo 10 alla Missione Apollo 17.
Si tratta di fotogrammi intriganti e suggestivi i quali, sebbene non “decisivi” (questo perché le sole evidenze fotografiche, per loro stessa natura, non possono né potranno mai essere “completamente decisive”!), ci offrono comunque tantissimi spunti di discussione sul “che cosa potrebbe essere realmente accaduto” sulla Luna – ed oltre le “Verità Ufficiali”… –, durante quelle 6 Missioni che portarono 12 Uomini a passeggiare sul nostro unico Satellite Naturale.
Quarantuno fotogrammi che, nella loro luminosa semplicità ed estrema chiarezza, ci aiutano a sollevare (almeno un po’) il velo di polvere e di silenzio che è sceso da più di 35 anni sugli Apollo Days e quindi a gettare una, purtroppo ancora debole, luce su quello che abbiamo chiamato, non senza ironia, il “Dark Side of the Moon”.
Lunar Explorer Italia – Paolo C. Fienga
Luglio 2005
Ringraziamenti:
Nulla di quello che vedrete e leggerete qui di seguito Vi sarebbe stato proposto senza l’aiuto del Grande Amico e Giornalista Tom Bosco – NEXUS Italia; molti spunti di riflessione, inoltre, sono stati individuati ed anche qualche domanda potrebbe aver trovato una risposta grazie alla collaborazione, pronta e cortese, della RAI – Divisione RAI Teche e di qualcuno dei Curatori dell’Apollo IMAGE ATLAS.
Ognuno dei 114 Soci di Lunar Explorer Italia, infine, ha offerto, nei limiti delle proprie capacità e competenze, tempo e denaro per la realizzazione di questa Ricerca di cui, oggi, potete vedere qualche piccolo stralcio: grazie di cuore a tutti!