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    Iraq: massacro a Nineveh



    PROVINCIA DI NINEVEH: DICHIARAZIONE DI DIGNITARI, SCEICCHI
    ED ULEMA

    Nel nome di Dio il Compassionevole e Misericordioso,

    Un memorandum ai seguenti destinatari: Segretario Generale delle Nazioni
    Unite, Segretario Generale della Lega delle Nazioni Arabe, Segretario Generale
    dell’Organizzazione degli Stati Islamici, Re e Presidenti degli Stati Arabi ed
    Islamici, Tutte le Organizzazioni Umanitarie e per i Diritti Umani.

    Alla
    luce delle difficili circostanze che il nostro paese e il nostro popolo in
    generale e la provincia di Nineveh in particolare stanno affrontando, molti
    dignitari e capi tribali dalla provincia si sono incontrati per discutere la
    tragica condizione degli abitanti sotto l’ombra della mancanza ed assenza di
    autorità legislative ed esecutive e delle loro autorità di sicurezza e militari,
    che sono cambiate fino a diventare strumenti per l’oppressione dei cittadini e
    per aggravare la loro miseria.

    Dopo la discussione, è stato deciso di
    emettere il seguente memorandum, nella speranza che possa trovare qualche
    risposta alla richiesta di proteggere questa città araba-islamica [Tal Afar,
    ndt] e di assistere i nostri cittadini nella provincia di Nineveh.

    Chiediamo
    una commissione d’inchiesta internazionale in aggiunta ad una commissione
    irachena formata da rappresentati degli ulema, degli sceicchi e dei notai
    provenienti dall’Iraq centrale e meridionale, in modo da indagare i crimini
    commessi dalle forze di occupazione americane assistite da membri delle forze
    speciali irachene della Guardia Nazionale. Puntiamo in particolare ai crimini
    settari e allo stupro di donne irachene, che costituiscono un grave precedente
    in Iraq. Il governo iracheno è complice in tutti questi crimini, nell’assenza
    dei media, e in particolare per l’uccisione e il rapimento di giornalisti da
    parte di mercenari dell’occupazione, dopo aver terrorizzato ed escluso stazioni
    satellitari e arabe ed i media internazionali, impedendo di riferire su quel che
    sta accadendo, per consentire il massacro del popolo iracheno senza testimoni.

    Mentre esponiamo la verità di quel che sta accadendo a Tel Afar all’opinione
    pubblica internazionale e alle organizzazioni per i diritti umani, ossia
    l’estremo uso della forza e l’uso di armi proibite a livello internazionale come
    gas velenosi, cluster bomb, micro-onde e bombe al napalm, chiediamo che siano
    svolte delle autopsie da parte di organismi sanitari internazionali sui corpi
    dei nostri figli che sono caduti nella barbara aggressione, per verificare le
    pratiche inumane perpetrate dalle forze di occupazione americane e per
    denunciare le milizie subordinate che hanno partecipato al massacro di Tel Afar.

    Mettiamo in guardia dai responsabili della pulizia etnica in corso a Tel
    Afar, nella sponda sinistra del Tigri presso la città di Mosul e nei villaggi
    confinanti, perpetrata dalle milizie Peshmerga dei partiti curdi e dalle Brigate
    Badr, "che agiscono come forze regolari della Guardia Nazionale", aiutate dal
    silenzio del governo quando, in particolare, sono state distrutte le case dei
    Sunniti nella città di Tel Afar dopo l’arresto degli uomini e lo sfratto di
    donne e bambini sulle minacce di morte e stupro.

    Chiediamo che termini la
    campagna organizzata per l’arresto dei Sunniti. Da circa 50 a 100 figli,
    sceicchi e insegnanti della provincia sono stati arrestati per per poi essere
    rilasciati giorni seguenti dopo il pagamento di tangenti che dimostrano quanto
    vili siano i perpetratori e il loro intento di demolire il morale dei cittadini
    della provincia.

    Chiediamo un processo ai ministri della difesa e degli
    interni per quello che hanno causato al nostro popolo a Tel Afar e Mosul, come
    risultato di crimini rifiutati dalla coscienza umana. Riteniamo il governo
    responsabile anche per lo sterminio e il sanguinoso massacro che ha avuto luogo
    nella città di Tel Afar e la crudeltà estrema esercitati sui civili Sunniti sia
    Arabi che Turcomanni.

    Chiediamo anche la deposizione del governatore di
    Nineveh, Duraid Kashmoola, che è stato troppo debole nel fare qualunque cosa per
    assistere i cittadini della provincia ed essere rimasto in silenzio su tutti gli
    assassini e gli arresti perpetrati dalle bande curde e delle Forze Badr contro i
    figli e i dignitari della provincia. Indichiamo inoltre il suo silenzio e il
    [fatto che] non sia riuscito a porre fine all’espansione curda che ha coinvolto
    tutti i villaggi della provincia. Le bande curde hanno abrogato il diritto al
    controllo di tutte le città e i villaggi che circondano Mosul, dove trattano con
    la forza le minoranze come gli Yezidi, Assiri, Shabak. Hanno anche insediato
    funzionari di partito su quei villaggi e rimosso le bandiere irachene per
    innalzare al loro posto delle bandiere curde.

    Il governatorato non si è
    mosso perché la provincia è guidato dal vice governatore curdo Khisro Kolani.
    Lui è il vero responsabile per le le operazioni di sterminio ed omicidio contro
    gli ulema, i figli della provincia, i suoi sceicchi e gli insegnanti. Tutti i
    cittadini di Mosul sanno che lui è il responsabile per l’assassinio del
    precedente governatore, il dottor Osama Yousif Kashmoola, perché oppose
    resistenza all’ondata curda.

    Mentre mettiamo in guardia sulla gravità delle
    condizioni di sicurezza nella provincia in generale e a Tel Afar in particolare,
    additiamo la responsabilità per l’ultima escalation settaria alle milizie di
    partito che lavorano come forze regolari quali la Guardia Nazionale, così come
    rappresentate dalle brigate lupo e tuono. In aggiunta agli arresti arbitrari, il
    trattamento inumano, la violazione dei diritti dei residenti e il furto dei loro
    beni, essi gridano mentre entrano nelle città della provincia, "L’esercito di
    Al-Husain è qui per rompere i nasi di tutti i Sunniti". Questo è un semplice
    indicatore del settarismo e dell’odio di tali gruppi, che non erano famigliari
    né agli Iracheni sciiti né ai sunniti ed un ulteriore chiaro indicatore della
    slealtà dei partiti che sono entrati da oltre i confini del popolo iracheno.

    Chiediamo il ritiro di tutte le milizie e di tutte le manifestazioni armate
    dalla città di Mosul, dove queste milizie hanno stabilito dei check point e
    distribuito armi a giovani miliziani nel tentativo di terrorizzare i residenti
    di Mosul. Hanno interrotto arbitrariamente le strade mentre il governatore non
    fa nulla; infatti egli è l’ultimo a sapere. Essi hanno issato le bandiere curde
    sugli edifici in modo da stabilire una stato de facto in quanto viviamo in un
    paese che non è l’Iraq. Tutti sanno che Mosul (nonostante la nostra convinzione
    che tutte le città irachene siano per tutti gli Iracheni) è una città araba da
    molto, mentre i residenti curdi sulla sponda sinistra del Tigri sono migrati
    negli ultimi anni sotto pressione di circostanze difficili affrontate nelle loro
    zone. La gente di Mosul ha aperto le proprie braccia ai loro fratelli e li ha
    sostenuti nel non tornare nella loro città curda perché credevano nell’unità di
    questo paese. Questo è in totale contrasto con la cacciata dagli Iracheni Arabi
    dalle loro case. In aggiunta, c’è una campagna di minacce a viaggiatori non
    curdi nell’Iraq del nord.

    Protestiamo contro il blackout mediatico ed il
    silenzio totale praticato dalle organizzazioni internazionali e dalle
    organizzazioni per i diritti umani nei confronti di quel che sta avendo luogo a
    Tel Afar e Mosul.

    Protestiamo contro il silenzio arabo, islamico ed
    internazionale verso l’uso di armi di distruzione di massa contro i nostri
    cittadini a Tel Afar e chiediamo una commissione internazionale di inchiesta
    simile a quella che sta indagando sulla morte di Al-Hariri, o forse il sangue
    degli Iracheni a Tel Afar non è degno di indagine?

    Con [tutte le]
    benedizioni e la pace di Dio

    Dignitari, sceicchi, ulema del consiglio di
    Nineveh

    Mosul, 22/12/2005

    Fonte: Brussels Tribunal

    Traduzione dall’inglese a cura di CARLO MARTINI per www.comedonchisciotte.org

    Fonte : http://www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=14417&idd=7393



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