Kalergi, Fichte, Hitler e il nazionalsocialismo
Kalergi, Il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi è una figura centrale nella nascita dell’Unione Europea, è il fondatore dell’Unione Paneuropea e primo uomo politico a proporre un progetto di Europa unita. Secondo Wikipedia nel dicembre 1921 fu iniziato in massoneria in una Loggia di Vienna della Gran Loggia “Humanitas”, ma ne uscì qualche anno dopo, per evitare che la sua affiliazione nuocesse al suo progetto paneuropeo. Ma Wikipedia ha rimosso informazioni verificate sulla sua pagina, frutto del lavoro di Matteo Simonetti, per tanto la pagina in questione non può essere considerata attendibile e tanto meno esaustiva.
Kalergi La prossima scomparsa degli europei
È lo stesso Simonetti, autore del libro “Kalergi La prossima scomparsa degli europei” Nexus Edizioni a raccontare gli attacchi gratuiti e infondati che la sua opera ha ricevuto.
Il libro è acquistabile sul sito di Nexus edizioni, anche in versione e-book.
Con questa puntata prosegue la collaborazione con Nexus edizioni, dopo le ultime apprezzatissime puntate con Paolo Gila e Paolo Renati.
Il libro, frutto di analisi storiche e documentali, molto approfondite, ha subito innumerevoli attacchi, tutti però falliti e confutati, perché il libro di Simonetti dice il vero ed è per tanto inattaccabile, come confermato dallo stimato prof. Franco Cardini, oltre che dal documenti storici e che contiene, tra le altre cose, gli scritti originali di Kalergi. Perché tutto questo accanimento? Prima di tutto per la teoria del “Piano Kalergi”, definita puro complottismo e che in effetti non esiste, ovvero non c’è mai stato nessun piano Kalergi, ma i suoi scritti e le sue idee sono inequivocabili e puntano alla realizzazione di un’Europa meticcia. Nelle politiche di accoglienza indiscriminata della UE, non si intravvede forse lo stesso obiettivo? A breve gli immigrati supereranno gli europei e il disegno sarà completo.
Allora forse il motivo di tanto clamore, il violento e rabbioso attacco di fact checkers, La 7 di Mentana, della società italiana editori e non solo, vuole proprio nascondere questo, la sostituzione etnica attuata dalle folli politiche europee, che è sotto gli occhi di tutti, appoggiata perfino dal Vaticano che ormai è alla deriva, guidato da un Papa eretico in forte odore di massoneria, traghettata lontano dalla tradizione cattolica e dagli insegnamenti di Gesù.
Con la sua visione di una Paneuropa è stato il primo a progettare e poi realizzare un prototipo di unione europea, è volutamente relegato in posizioni marginali, ma le persone che contano lo conoscono molto bene ed ancora oggi si consegna il premio Kalergi, premio ritirato da personaggi importantissimi della politica per esempio Angela Merkel.
La tesi centrale del libro è che esiste un piano che fa parte della globalizzazione, che concepisce l’immigrazione clandestina e il mescolamento razziale, come una parte della globalizzazione stessa. Il libro mette nero su bianco dei fatti storici conclamati.
Abbiamo due modi per affrontare la questione della sostituzione etnica e di Kalergi il primo modo e fare appello all’esperienza quotidiana, tutti i giorni vediamo che nell’Unione Europea c’è una situazione di arrivo massiccio di persone dall’africa e lentamente gli europei stanno scomparendo, l’ONU parla di “replacement migration” (migrazione sostitutiva) in un documento ufficiale in Italia e all’estero, a questo si aggiungano le dichiarazioni di politici e istituzioni che vogliono sdoganare l’immigrazione, il meticciato e il multiculturalismo, pensiamo alle dichiarazioni della Bonino che diceva bisogna organizzare questo travaso, a Minniti che diceva dobbiamo abituarci al termine Eurafrica, Draghi che diceva integrare i migranti può aiutare il calo demografico, Bergoglio come sappiamo è un accanito sostenitore della immigrazione incontrollata e incondizionata, la Kyenge, Scalfari e tanti altri.
Quindi questa è una realtà che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma cosa accade se la affrontiamo da un punto di vista storico? Emerge che questa opera è stata attaccata senza che però i suoi denigratori accettassero un confronto aperto con l’autore, sostanzialmente perché questi attacchi provengono da persone che non hanno studiato la questione e che quindi non la conoscono. Quindi ogni volta che Simonetti viene attaccato e ribatte nel merito, queste persone sostanzialmente scompaiono.
Hanno addirittura detto che alcune frasi riportate nel libro kalergi non le avrebbe mai pronunciate, eppure in un quotidiano degli anni ‘30 Kalergi diceva “sì tenete conto che io per il futuro desidero un’Europa meticcia guidata da un’élite di banchieri ebrei”. Allora hanno detto: “Sì va bene Kalergi ha detto queste cose ma nessuno lo ha mai preso in considerazione era sostanzialmente un pazzoide, uno schizzato emarginato”. Allora io ho fatto presente che questo schizzato emarginato per esempio ha incontrato quattro volte Mussolini, era amico intimo di Churchill, ha incontrato il Papa, ho 90 pagine di corrispondenza arrivatemi direttamente da New York dal centro Roosevelt, tra Kalergi e il presidente americano Roosevelt, era amico di Schuman, di Adenauer (Konrad Hermann Joseph Adenauer è stato un politico e statista tedesco e uno dei padri fondatori della Comunità europea), di Otto d’Asburgo … per non parlare dei personaggi legati al mondo industriale che lo hanno sovvenzionato. A questo punto non potendo più controbattere sono iniziati degli attacchi piuttosto sconclusionati. Insomma un libro che proprio perché tanto temuto, tutti dovrebbero leggere, anche perché “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”, scriveva George Orwell.
La trama del libro “Kalergi La prossima scomparsa degli europei”
Un saggio che rivela la storia nascosta dell’Unione Europea, la quale sin dalle origini nasce come opera antidemocratica delle élite finanziarie contro i popoli europei.
Attraverso l’analisi degli scritti, del pensiero e delle azioni del conte Kalergi, considerato il Padre dell’Europa, vi sarà mostrato il ruolo della massoneria, degli Stati Uniti e dei loro sodali europei e dei banchieri di origine ebraica, nella distruzione del nostro continente. Si tratta di una distruzione che investe i suoi capisaldi culturali, la sua economia, fino alla sostituzione etnica degli stessi europei, perpetrata ad uso e consumo del mercato e dei suoi dominatori. Partendo dal contesto politico che segue la prima guerra mondiale, lo sguardo dell’autore giunge all’oggi, osservando criticamente una intera teoria di personaggi della cultura e della politica impegnati in questo compito genocida. Immersi in una realtà di debito pubblico, tagli al sociale, colonizzazioni economiche, azzeramento delle identità culturali – perché tale guazzabuglio è questa Europa dell’Euro – possiamo difendercene soltanto conoscendone la genesi. Ma il fine quale sarebbe? Un uomo senza più radici, storia, valori, senza punti di riferimento sessuali e religiosi, è un uomo facilmente manipolabile, il sogno delle élite.
Hitler e Fichte Capire il Nazionalsocialismo
Nella seconda parte della puntata presentiamo il libro “Hitler e Fichte Capire il Nazionalsocialismo “, Il libro è acquistabile sul sito di Nexus edizioni.
Sul nazionalsocialismo è stata pubblicata una mole sterminata di studi. Raramente però capita di imbattersi in qualcosa che riesca ad andare al di là delle letture ideologizzate, che riesca a discernere la realtà dei fatti, e soprattutto la vera natura delle idee di questo movimento politico, dalle cristallizzazioni e dalle stereotipie che la sudditanza alle volontà politiche del vincitore angloamericano ha comportato. La demonizzazione e la reductio ad hitlerum fanno allora sempre capolino, impedendo una comprensione che invece, a distanza di quasi un secolo, sarebbe oggi necessaria. Senza ovviamente cadere, d’altra parte, nella apologia, Simonetti ricostruisce la genesi culturale e sociale del nazionalsocialismo partendo dal pensiero di J. G. Fichte, per rivolgersi all’analisi del mondo tipicamente tedesco del romanticismo e dell’idealismo, e giungere poi ad illustrare le effettive scelte e realizzazioni politiche di questo totalitarismo novecentesco. Grande spazio viene riservato in questo testo all’analisi di documenti originali, alla critica degli scritti hitleriani, alle conseguenti scelte in campo economico, sociale, geopolitico e giuridico.
Matteo Simonetti
Matteo Simonetti, professore liceale di storia e filosofia, è stato docente nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola per l’infanzia al master universitario. È saggista, giornalista e musicista. Dottore di ricerca in storia della filosofia presso l’Università di Salamanca sul tema del rapporto tra Heidegger e il nazionalsocialismo. Ha collaborato a varie testate e riviste nazionali e internazionali, quali Il Secolo d’Italia, Il Borghese, L’Indipendente, L’Uomo Libero, Anales de Historia de la Filosofia, Differenz ed altre, occupandosi di filosofia, musica e critica politica. Ha inoltre pubblicato su questi temi già diversi saggi. Attualmente svolge anche una intensa attività di conferenziere, anche per canali radiofonici e televisivi.