18.5 C
Battaglia Terme

LA CAUSA DEL MORBO DI MORGELLONS del Dr. Edward Spencer


Sebbene il medico non vi accenni, è quasi certo che il Morgellons è legato alla nefasta operazione “scie chimiche”, con cui sono diffusi i filamenti di polimeri sui quali si sofferma il neurologo. Da rilevare, infine, che i casi della sindrome sono più numerosi nelle aree sottoposte a pesante irrorazione.

Una malattia molto strana è tra noi: è il Morgellons. Negli Stati Uniti i casi registrati sono ormai 20.000, con picchi in California meridionale e nell’area del Golfo del Messico. Esistono ormai numerosi elementi in grado di dimostrare che tale patologia è associata alle nanotecnologie, in particolare alle nanofibre. La National Science Foundation definisce nanofibre quelle di dimensioni pari a 100 nanometri o inferiori.

Come sintomi il Morgellons presenta affaticamento, difficoltà di concentrazione ed altri sintomi neurologici. Questi sintomi sono associati alla presenza di sottilissime fibre che escono dalla pelle e che causano prurito intenso e lesioni cutanee. Tali fibre inoltre si muovono sotto il derma. Non esiste purtroppo alcuna terapia ed i medici, che non hanno nessuna familiarità con questa sindrome, tendono ad ignorarla. I pazienti sono etichettati come persone che soffrono di disturbi psichiatrici, ma i medici non hanno esaminato né la pelle né i filamenti, prima di formulare questa superficiale diagnosi. I filamenti blu che ho esaminato hanno un’estremità color oro e non bruciano neppure se sottoposti ad una temperatura di 1700 gradi Fahreneit. Niente di simile ai capelli che, se bruciati, sprigionano un odore caratteristico. I capelli inoltre hanno una struttura cellulare. Il Dottor Janovy ha stabilito che non sono né cellule né parassiti, ma nanomacchine veicolate, come sostiene anche la Dottoressa Hildegarde Staninger, da insetti: infatti le avvisaglie della malattia sono precedute dalla percezione di una puntura di insetto. Sono punture di insetti che provengono dai sistemi fognari.

Il Dottor Randy Wymore dell’Università dell’Oklahoma ha mandato dei campioni di fibre all’FBI, ma nulla di simile è stato trovato negli archivi forensi. Un contatto nella Naval Intelligence ha suggerito di guardare alla “polvere intelligente”. Il National Register of Enviromental Professionals ha creato un’unità di intervento per indagare sulle possibili cause ambientali della malattia. Ho chiesto al Berkeley City Council di intervenire presso l’Università della California affinché usino le loro risorse tecniche ed intellettuali per studiare questa malattia. Sotto la saggia guida di Wall Street e delle compagnie assicurative, la medicina negli Stati Uniti è precipitata in un sorprendente stato di degenerazione. La reazione del Center for Desease Control è letargica. Un semplice microscopio elettronico consente di vedere la struttura di queste fibre ed uno strumento come questo dovrebbe essere in dotazione di tutti gli ospedali. Ovviamente abbiamo urgente bisogno di terapie.

(Tratto da http://sciechimiche-zret.blogspot.com; tradotto da Zret)



[adrotate group="2"]

ULTIME NOTIZIE

Manipolati dall’IA: l’esperimento su Change My View dell’Università di Zurigo

L'Università di Zurigo è al centro di una bufera mediatica a causa di un...

Tunguska è un mistero ancora aperto

L'evento di Tunguska, a distanza di oltre un secolo, resta un mistero ancora aperto Alle...

Una storia di bombardamenti spaziali

La storia del nostro pianeta è una sequenza di devastanti bombardamenti spaziali, di “proiettili”...

L’oro viene dalle stelle

Misteri svelati ed enigmi ancora aperti sull'origine dei metalli preziosi, sappiamo che l'oro viene...

Continua a leggere su NexusEdizioni.it

[adrotate group="2"]

NOTIZIE CORRELATE

Le morti causate dal COVID-19 sono la metà

Bastava un test positivo entro 30 giorni dal decesso perché si finisse tra le...

Perdiamo intelligenza: è declino cognitivo

L'effetto Flynn inverso segnala il declino cognitivo della nostra civiltà. Perdiamo progressivamente intelligenza. Perché...

L’uso regolare delle tecnologie digitali rallenta il declino cognitivo

La demenza digitale non è un problema per chi entra nella terza età, semmai...