Una lunga rete ferroviaria ad alta velocità potrebbe collegare la Cina agli Stati Uniti, passando per la Russia e per il Canada, attraverso lo stretto di Bering: 8000 miglia, di cui 125 attraverso un tunnel sottomarino (che sarebbe 5 volte più lungo del tunnel della Manica tra Francia e Gran Bretagna, che detiene il record attuale). La proposta, forse futuristica, è stata pubblicata ancora nell'ottobre scorso dal Beijing Times ed è stata elaborata da Wang Mengshu, membro dell'Accademia Cinese di Ingegneria e del Centro di ricerca sperimentale sui tunnel e sull'ingegneria sotterranea dell'Università Jiaotong di Pechino. Secondo il quotidiano pechinese, il governo cinese ne avrebbe già discusso con Mosca, che sarebbe favorevole.
Progetti da fantascienza, forse, come quello del gruppo di studio cinese che ha sviluppato il prototipo di un treno ad altissima velocità (che assomiglia all'Hyperloop di Elon Musk) che potrà presto raggiungere la velocità di 1800 miglia all'ora. Non sarà questa però la velocità a cui si correrà lungo il futuro, possibile, tunnel di Bering, dove i treni potranno raggiungere le 220 miglia all'ora, impiegando quindi due giorni per compiere gli 8000 miglia che separano il nordest della Cina dagli USA continentali.
Scetticismo dal Guardian, secondo cui nessun altro esperto cinese avrebbe avallato la realizzabilità del progetto di Wang.
Il parere positivo della Russia alla superferrovia cinese, riportato dai media cinesi ed anglofoni, forse potrebbe sorprendere dato i rapporti tra Mosca e il governo USA soprattutto in merito alla crisi ucraina, che ha visto Barack Obama indicare nel paese eurasiatico il maggior pericolo alla pace mondiale dopo l'ISIS e l'Ebola, far pressione sull'Europa per l'adozione di sanzioni contro Mosca, elaborare una lista di cittadini russi a cui è vietato l'accesso in territorio USA e proseguire una politica di armamento dei governi europei (in particolare Ucraina, Polonia, Estonia) contro la vicina Russia (vedi a proposito l'articolo di Tom Bosco Chi ha paura dell'Orso russo? sull'ultimo numero di PuntoZero).
Il Ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, dal canto suo ha dichiarato che gli Stati Uniti non sono un nemico per la Fderazione Russa, che considera l'ISIS e non gli USA il vero nemico della Russia (curiosamente Mosca però è stata esclusa dalla coalizione anti-ISIS a guida USA). Infatti, nonostante lo scetticismo del Guardian, in una intervista rilasciata a dicembre al New York Times Wang Mengshu dichiarava di aver parlato con ingegneri russi, canadesi e statunitensi, con l'auspicio che siano tutti coinvolti nel progetto:
"…nella costruzione di tunnel non c'entra solo la distanza, ma anche e soprattutto la profondità a cui viene costruito. Ma perché non farlo? Abbiamo la tecnologia, ed è un buon progetto da realizzare. Ne beneficeranno le generazioni future, e lo sviluppo. Connetterebbe continenti".
Tutto dipende, secondo Mengshu, da come i quattro governi coinvolti potranno lavorare insieme. E finora Pechino sembra essersi adoperata molto nella realizzazione di collegamenti ferroviari all'interno del vasto territorio cinese (16 mila i kilometri ad alta velocità fino ad un anno fa), come riporta John Driscoll su Asia Times in un articolo dal titolo "Building railways beat fighting wars" (Costruire ferrovie meglio di combattere le guerre).
Guardando anche verso l'Europa, attraverso il progetto ferroviario della Via della Seta fortemente voluto dal presidente cinese Xi Jinping che collegherà Chongqing, nella Cina meridionale, a Duisburg in Germania, e forse anche Rotterdam e Londra. Di recente vi ha aderito anche l'Ungheria di Orban e il suo snodo centrale sarà proprio la capitale russa.
Insomma, una geopolitica diversa, fondata sul costruire ponti, tunnel e ferrovie, anziché sulla distruzione e la sovversione. Il progetto sarà affiancato infatti alla Cintura di Sviluppo Trans-Eurasiatica voluta da Mosca all'interno per l'Unione Euasiatica.
L'impegno di collegare Asia, Europa e Nord America, vede coinvolti infatti anche ingegneri ed esperti russi. Come Vladimir Yakunin, capo delle ferrovie statali russe, che davanti all'Accademia delle Scienze Russa ha presentato un progetto che prevede la costruzione di reti ferroviarie ad alta velocità e super-autostrade che collegherebbero Mosca a Londra e, verso Est, anche New York, approfittando della Alaska Highway che già collega Alaska e Canada (vedi l'articolo di Jon Stone sull'Indipendent del 25 marzo scorso)
Chissà cosa ne pensano negli USA, se davvero in terra USA-ense si preferirà la geopolitica della tensione, che sembra proiettare il mondo verso quella che il vescovo di Roma e il re di Giordania hanno già definito "Terza Guerra Mondiale", oppure se a prevalere sarà un'aspirazione diversa. Chissà…