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La guerra della percezione

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Mai come in questi tempi apocalittici, la guerra si combatte sul fronte della percezione, ma questa non è certo una novità: con gli esempi storici del passato si potrebbero riempire intere pagine. Tuttavia, ora che l’Afghanistan sta occupando i palinsesti dei media generalisti, non ho potuto fare a meno di ripensare ad un filmato, dispensato a piene mani nei giorni scorsi per documentare il dramma dei civili afgani in fuga dai Talebani in arrivo a Kabul. La prima volta non mi accorsi subito delle incongruenze che sono emerse quasi subito, ma notai la stranezza di alcuni personaggi (o sarebbe forse meglio dire “figuranti”?) festosi e sorridenti in una situazione che apparentemente avrebbe dovuto essere tragica.

Molti analisti ritengono che il C-17 fosse un cosiddetto “decoy”, un modello gonfiabile in scala reale normalmente utilizzato come falso bersaglio, una tecnica utilizzata sin dalla Seconda guerra mondiale.

In effetti, riguardando il filmato con attenzione, a parte il rumore che potrebbe essere fittizio, sembra quasi che la folla più che inseguirlo per cercare di salire a bordo lo stia forse spingendo o trainando. In realtà altre inquadrature smentirebbero questa impressione, in particolare una dove lo si vedrebbe decollare e in cui sembrerebbero precipitare alcune delle persone aggrappate. Alcuni rapporti confermerebbero il ritrovamento dei corpi, ma tutta la questione appare molto strana…

È stato come un déjà vu: ho subito ripensato a un precedente celebre, che ricordo di aver vissuto “in diretta” nel 2003 quando gli americani entrarono a Baghdad accolti apparentemente come dei liberatori, mentre passeggiavo per strada e passai davanti a un negozio di televisori che mandavano tutti in onda la stessa cosa: l'abbattimento della statua di Saddam Hussein da parte dei cittadini. 

Solo che le inquadrature convenientemente “strette” non mostravano come di fatto si trattò di una messinscena, messa in cartellone anche con l’afflusso di comparse atterrate la sera prima con un C-130 statunitense. Ma come dicevo all’inizio, con esempi di questo genere si potrebbero riempire pagine intere. 


Nel frattempo, la situazione in Afghanistan è assai confusa e per certi versi surreale, come documentano i Talebani in giostra… 

e ghiotti di gelato…

e i loro corpi speciali nuovi di zecca ed equipaggiati di tutto punto con attrezzature Made in USA all’ultimo grido.

Ho ricevuto molte informazioni da specialisti ben ammanicati con l’intelligence militare, in base alle quali lo spettacolo laggiù è appena cominciato. Vi ragguaglierò presto non appena avrò messo insieme i tasselli di una storia molto diversa da come appare e da come ci viene raccontata…

 

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