LA MENTE 'MALATA'
e la cura repressiva della diversità
Domenica 23 febbraio 2020
Dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 17:45
AUDITORIUM Collegio Don Mazzi
Via Savonarola 176 (Ingresso da Via Campagnola) – PADOVA
Presentazione del libro LA MENTE 'MALATA' e la cura repressiva della diversità
Libro scritto auspicando rinnovati saperi e nuove consapevolezze nelle scienze cliniche della psiche, come nelle loro pratiche e identità professionali.
LE RAGIONI DEL LIBRO
Chiunque può essere sospettato di malattia mentale se la sua ‘diversità’, inadeguatezza o devianza nel modo di essere, agire e dire, contrasta con i giudizi normativi dalle scienze cliniche della psiche tradizionali. Per tale ragione può essere sottoposto a un processo diagnostico, spesso infondato e senza appello, subendone un’etichetta che trasforma un giudizio attribuito ad un comportamento in una caratteristica della mente. Con la possibilità’ che qualsiasi persona possa essere definita un ‘malato mentale’ e divenire un paziente, con il risultato di attribuire alla sua ‘mente’ le stesse proprietà reali di un organo corporeo malato. Fatto che giustifica il suo essere sottoposto, senza consenso, a pratiche, chiamate cure, spesso repressive, segregative, violente. Pratiche che possono rivelarsi, com’è ampiamente noto ma non ammesso, lesive della sua salute fisica, dell’identità e dei diritti personali. Da oltre due secoli un fitto reticolo nosografico/diagnostico – pur essendo scientificamente vario, controverso e discutibile – è stato esteso progressivamente in tutte le direzioni, rivendicando la sua non imparziale competenza su ogni modo di essere e di agire, facendone una pratica totalizzante impropriamente definita sanitaria.
Questo libro scritto da esperti del settore, considera in modo analitico le ‘aporie,’ per non dire le infondatezze scientifiche delle credenze tecniche, ma anche normativo-ideologiche, che legittimano gran parte di queste pratiche e di questi saperi. Spesso delegati a certi ruoli professionali con funzione di controllo sociale punitivo e di legittimazione dei propri criteri valutativi.
GLI AUTORI
ALESSANDRO SALVINI, già professore ordinario all’Università di Padova, dove ha insegnato psicologia clinica e psicopatologia. Negli anni, dal 1972 ha svolto un’intensa attività operativa e di ricerca nei vari ambiti delle scienze del comportamento e della mente, da cui le numerose pubblicazioni. È stato anche Presidente del Collegio dei professori di psicologia clinica delle Università Italiane. È attualmente direttore scientifico della rivista Scienze dell’Interazione. L’Università di Padova gli ha conferito il titolo di Studioso senior dello Studium patavinum.
ANTONIO IUDICI, è docente incaricato di Psicologia Clinica all’Università di Padova, dove attualmente insegna Metodi e Tecniche in Ambito Costruttivista e Interazionista e docente a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha svolto un’intensa attività operativa e di ricerca nei vari ambiti delle scienze del comportamento e della mente. Da cui un ampio numero di pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali. Fa parte di vari comitati scientifici ed è direttore della Scuola di specializzazione in psicoterapia interattivo-cognitiva di Padova. Gli è stata riconosciuta l’Idoneità universitaria per professore di seconda fascia, per l’insegnamento delle discipline afferenti al settore della psicologia clinica.
INGRESSO LIBERO CON PRENOTAZIONE
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La Mente 'malata' E la cura repressiva della diversità
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