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La nuova dittatura spegne la tv di stato greca

Nell'immagine sotto: una dipendente dell’emittente pubblica greca Ert ad Atene, l’11 giugno 2013. Sul balcone c’è scritto: “Via la giunta, Ert non chiude”. (Yorgos Karahalis, Reuters/Contrasto). Fonte immagine: internazionale.it

Immaginate di aver perso il posto di lavoro o la vostra azienda, il vostro negozio; immaginate di non avere più diritto alle cure mediche. Immaginate di aver perso la vostra casa, perché senza lavoro non siete più stati capaci di pagare il mutuo e la banca si è impossessata del vostro appartamento. Immaginate di non avere abbastanza soldi per comprare il cibo e di vedere i vostri figli che svengono per la fame. Immaginate di dover vivere nei parchi pubblici, anche con la pioggia, la neve e il ghiaccio.

Immaginate di essere in Grecia oggi.

In una Grecia dove la nuova ideologia imperante, dettata dal potere delle banche e della grande finanza, si chiama Europeismo. Un europeismo che miete vittime, in Grecia come in Italia. Un europeismo che annienta le vite dei cittadini per ingrassare le pance putride di istituti bancari che si sono convertiti al dio pagano del denaro, nutrendosi del sangue dei popoli soggiogati dalla nuova forma di dittatura. Una dittatura che si manifesta, in ottemperanza ai ‘tagli’ imposti dalla troika (Banca Centrale Europea, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale), anche con la chiusura della TV di stato ellenica.

In Grecia, il governo dell’unione degli opposti (Neo Democratia e Pasok), così simile all’attuale governo Frankenstein in salsa italiana, ha deciso la chiusura di ERT, Ellinikí Radiofonía Tileórasi , la radio televisione ellenica. A dire il vero già dal 2011 erano in corso manovre per ‘ristrutturare’ ERT: la si voleva pubblica, ma non di proprietà dello stato. Un po’come è oggi la Banca Centrale Italiana: un ente di diritto pubblico, ma per il 95% di proprietà di banche private.

Per tornare a ERT, l’annuncio della chiusura arriva l’11 giugno 2013 da parte del governo greco che, per rispondere ai tagli decisi dal trio europeo e internazionale, annienta la radio tv di stato e comunica il licenziamento immediato di 2600 dipendenti.

Durante l’occupazione nazista, l’emittente venne spenta; oggi, con i nuovi occupanti dal vessillo blu stellato, ERT è stata chiusa. E’ la nuova guerra. Una guerra contro i cittadini europei. E’ una nuova dittatura. Una dittatura europea. Alla faccia del sogno menzognero con cui ci hanno alimentato per decenni: l’Europa dei popoli. Quell’Europa che non ha mai visto la luce.

Articolo di Monia Benini

Fonte: testelibere.it


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