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La nuova “misteriosa” malattia al cervello e le vaccinazioni di massa

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Una “misteriosa” malattia? Sarà per caso collegabile alle vaccinazioni di massa!? Ma no! Impensabile….

Agenzie di stampa e giornali stanno titolando a caratteri cubitali a proposito di una nuova misteriosissima malattia che colpisce il cervello. Allarme! Si sta propagando in Canada! I sintomi sono simili a quelli della “mucca pazza”.
Ecco il titolo di QuiFinanzaSimil mucca pazza in Canada: cosa sappiamo dei sintomi e delle possibili cause con il sottotitolo: La nuova malattia, che ha colpito una quarantina di persone in Canada, somiglia molto all’encefalopatia spongiforme bovina che ha spaventato l’Europa negli anni ’90.

 

o quello de Il Giornale
Canada, è allarme per una nuova misteriosa malattia
Le persone colpite dalla nuova malattia, riportano le autorità, sono almeno 43, con sintomi che assomigliano a quelli del morbo della mucca pazza.

 

e più avanti:
“La sindrome sconosciuta colpirebbe le facoltà neuronali delle persone… Secondo i dati preliminari, la malattia in questione colpirebbe tutte le fasce di età – sintomi che assomigliano all’encefalopatia spongiforme bovina (BSE), il morbo della mucca pazza appunto – La misteriosa infezione ha causato ai soggetti contagiati, nel giro di 18-36 mesi, sintomi sempre più gravi, come cambiamenti del comportamento, problemi di coordinazione dei movimenti, dolori inspiegabili e allucinazioni visive”.

 

qui vi si spiega come “I pazienti avrebbero caratteristiche cliniche che corrispondono a questo tipo di patalogie, ma sono orientati verso l’ipotesi che si possa trattare di una malattia trasmessa da acqua, cibo o aria contaminati. A confermare le tesi di Alier Marrero, anche il collega Neil Cashman, esperto di malattie da prioni e docente della British Columbia University. Ai media canadesi ha riferito che dalle tre autopsie eseguite su alcune delle vittime non ci sarebbero prove o indizi che suggerirebbero collegamenti con le encefalopatie spongiformi, comprese quelle bovine. Anche se il medico ha riferito di trovarsi davanti a qualcosa di “inaspettato per me, francamente”.

 

NESSUNA AGENZIA; NESSUN GIORNALE; NESSUN ESPERTO CHE SI AZZARDASSE AD ASSOCIARE QUANTO STA AVVENENDO IN CANADA CON LA VACCINAZIONE!

 

Dieci giorni fa leggendo la notizia della morte improvvisa di José Baselga, ricercatore responsabile della ricerca e sviluppo in oncologia di AstraZeneca, all’età di 61 anni, mi balenarono alla mente gli scritti della dott.ssa Loretta Bolgan freschi di pubblicazione a proposito della tossicità della proteina spike. Negli articoli che raccontavano la morte di Baselga si dichiarava, non senza stupore, come fosse stato ucciso da una malattia rarissima che colpisce una persona su un milione, il morbo di Creutzfeldt-Jakob, un morbo ha a che fare con i prioni – una rara infezione cerebrale che causa degenerazione e morte… Il cosiddetto morbo della mucca pazza… Scrissi e divulgai un articolo:
Nessuna correlazione? Il caso José Baselga

 

 

 

I più grandicelli tra noi conservano memoria della mucca pazza. Le televisioni dell’epoca diffusero immagini di mucche smagrite, colte da convulsioni irrefrenabili. Il grande pubblico lesse e sentì pronunciare per la prima volta la parola prione. Poiché i prioni potevano nascondersi nella carne e causare il morbo anche tra gli umani si diffuse l’allarme e per lungo tempo si evitò la carne nella dieta del tempo. Il primo caso di BSE emerse nel Regno Unito nel 1986 quando il laboratorio centrale di veterinaria di Weybridge identificò, in un allevamento nella regione dell’Hampshire, un esemplare che manifestava quei sintomi misteriosi di allora e di oggi. L’insorgenza della malattia fu collegata all’uso di farine di carne e alle loro modalità di preparazione destinate ad animali notoriamente erbivori.
Qualcuno ricorderà la ricostruzione della vicenda della mucca pazza a cura di Report: MUCCA PAZZA: CRONACA DI OMISSIONI E INSABBIAMENTI

 

Tornando a Josè Baselga nessun quotidiano che ci informasse intorno all’eventuale vaccinazione del ricercatore di Astra Zeneca.

 

Che l’aspetto della vaccinazione sia essenziale lo si comprende leggendo dall’ultimo lavoro della dott.ssa Bolgan dedicata alla tossicità della Spike a pag. 13 ove è possibile consultare tutta la letteratura scientifica del caso (evidentemente ignota a tanti luminari, pronti viceversa ad aggiungere ulteriori dosi di allarme a causa, anche stavolta, di sconosciuti quanto minacciosi alieni provenienti dallo spazio che minacciano la specie umana). Cito parzialmente:

 

(…) Nel caso di proteine ​​simil-prioniche, come già visto, ciò può causare un ulteriore avvolgimento scorretto delle proteine ​​(effetto stampo) che porta all’aggregazione delle proteine ​​e alla fine alla morte cellulare. E’ importante segnalare che la malattia di Parkinson [PD], la malattia da prioni di Creutzfeldt-Jakob sono state riportate in letteratura come patologie causate dalla COVID-19, e la PD come possibile reazione avversa da vaccino a mRNA, a sostegno di un ruolo da parte di un processo neuroinfiammatorio indotto dall’infezione virale e dalla formazione di aggregati simil-prionici nell’insorgenza di queste patologie. A questo proposito, il SARS-Cov-2 presenta delle sequenze simil-prioniche nel dominio di legame del recettore della regione S1 della proteina spike, caratteristica unica rispetto agli altri coronavirus, che aumentano il legame virale al suo recettore ACE2 e quindi hanno un ruolo funzionale importante nella virulenza. Non è stato studiato però se tali sequenze possano portare alla formazione di proteine spike prioniche patologiche. Inoltre, in un recente articolo il dott. Classen JB ha condotto un’analisi bioinformatica per individuare l’eventuale presenza di sequenze nell’mRNA del vaccino “Pfizer” che potrebbero attivare TDP-43 e FUS, due proteine con proprietà simil-prioniche che legano l’RNA e di conseguenza sono in grado di indurre patologie prioniche. Da tale analisi preliminare risulta che la sequenza di RNA nel vaccino contiene sequenze che si ritiene possano indurre TDP-43 e FUS ad aggregarsi nella loro conformazione simil-prionica. In particolare è stato dimostrato che le sequenze di RNA GGUA , le sequenze ricche di UG , le ripetizioni tandem diUG e le sequenze di quadruplex G , hanno una maggiore affinità di legame per TDP-43 e / o FUS e possono indurre TDP-43 o FUS ad acquisire le loro configurazioni patologiche nel citoplasma.Nell’analisi fatta sono state identificate un totale di sedici ripetizioni tandem UG (ΨGΨG), sequenze ricche di UG (ΨG) aggiuntive e due sequenze GGΨA. L’ipotesi posta dagli autori è che l’mRNA vaccinale possa potenzialmente agire come cofattore nella formazione di proteine simil-prioniche patologiche.

 

Si tenga ora presente che i vaccini anticovid di ultima generazione inducono le nostre cellule a diventare fabbriche di produzione a iosa della proteina spike.
Si tratta di indizi, naturalmente, associazioni avventate, che i nostri grandi tele-luminari potranno facilmente rigettare dai loro telelaboratori mediatici. Noi infatti prudentemente vi avvertiamo che ogni allusione agli eventi canadesi è puramente fortuita. O no?

 

opera citata Vaccini Covid 19 – Tossicologia della Spike
La consultazione è del tutto gratuita, liberamente fruibile anche da Fabio Fazio per una eventuale puntata di Che tempo che fa

 

nota

appena possibile l’autore chiederà un’intervista sui temi dell’articolo alla dott.ssa Loretta Bolgan

 

 

Approfondimenti sull'argomento:

 

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