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La scrittura etrusca

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Nell’Italia rinascimentale, tutte le iscrizioni trovate che non erano in latino erano considerate etrusche. Oggi esistono più di 12.000 iscrizioni di questo tipo! Ma pochissime di esse contengono più di 20 parole. Per leggere questi scritti sono stati utilizzati tutti i tipi di alfabeti, ma non è servito a nulla! È necessario sottolineare che il problema dello studio della lingua etrusca non è legato all’alfabeto. Le iscrizioni etrusche sono in lettere greche e sono perfettamente leggibili. Il problema sta proprio nella lingua stessa.

Nel 1825, lo scienziato italiano Sebastiano Ciampi propose di utilizzare l’alfabeto slavo per decifrare le iscrizioni etrusche. Avendo imparato un po’ di polacco mentre lavorava all’Università di Varsavia, Ciampi scoprì inaspettatamente di essere in grado di leggere e comprendere gli antichi testi etruschi. Arrivato in Italia, il professore condivise la sua scoperta con i colleghi, che però gli ricordarono che i tedeschi avevano da tempo dimostrato che i popoli slavi non erano emersi sulla scena storica prima del VI secolo d.C.. Non è difficile intuire che nessuno prestò attenzione alle parole di Ciampi.

A metà del XVI secolo l’archeologo e storico russo Chertkov Alexander Dmitrievich ha avanzato una teoria diversa da quella già esistente. Studiando la storia antica, giunse alla conclusione che gli Etruschi erano Slavi. Inutile dire come la prese il mondo accademico. In fondo, alla luce della cronologia scaligera, non ha senso! Ammettere che i russi abbiano abitato l’Italia prima dell’Impero romano e vi abbiano fondato un centro di cultura antica, significa sopportare la loro ignoranza e quella delle autorità generalmente riconosciute. Indipendentemente da Chertkov, la versione slava delle origini degli Etruschi è stata proposta dall’archeologo e collezionista polacco Tadeusz Wolanski. Basandosi sulle lingue slave, egli riuscì a leggere con successo non solo i testi etruschi, ma anche molte altre iscrizioni antiche trovate in varie località dell’Europa occidentale. I lavori di Chertkov e Wolanski non sono stati confutati, non sono stati trovati errori in essi, semplicemente non sono stati percepiti.

Gli Etruschi, o come si chiamavano loro stessi “Russi”, erano tribù slave dell’Italia nord-occidentale. Erano adoratori del fuoco, cioè dei Geti, solo russi, da cui la parola: Get-Russki (nella trascrizione latina – Etrusco). L’antica Etruscia era situata tra l’Arno (Firenze e Pisa) e il Tevere (Roma), e divenne la base culturale della futura Roma. Si trattava di un popolo altamente sviluppato, che pose le basi del futuro Impero Romano. Erano grandi costruttori, architetti, artigiani che realizzavano prodotti pregiati in ceramica, metallo, cuoio e pietra, sapevano dipingere e fare arte e addirittura coniavano le proprie monete. Il famoso statista romano e mecenate, Gaio Cilnio (70-8 a.C.), era molto orgoglioso della sua ascendenza etrusca. (Grazie a lui, il termine mecenatismo delle arti si diffuse in tutto il mondo). I primi re di Roma erano etruschi: Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. I combattenti etruschi partecipavano a tutte le feste romane. E l’intera base della costruzione delle città era opera di ingegneri e architetti etruschi. Il sistema romano di canali sotterranei progettato e costruito dagli Etruschi fa ancora parte dell’economia urbana della “Città Eterna”.

È molto interessante la versione proposta nel XVI secolo dallo storico e archeologo russo Alexander Chertkov, che assicurò alla comunità scientifica che gli Etruschi erano slavi. Sebbene il mondo scientifico non avesse fretta di dargli ragione, c’era comunque l’opinione che i russi avessero abitato il territorio italiano molto prima dell’epoca di Roma, fondandovi addirittura un centro di cultura antica. Il collezionista e archeologo polacco Tadeusz Wolanski sostenne la versione slava dell’origine degli Etruschi. Egli fu in grado di leggere alcuni dei testi e delle iscrizioni etrusche ritrovate in Europa occidentale. Wolanski creò una sorta di tabella che aiutava a decifrare i testi etruschi – usava l’alfabeto etrusco, quello cirillico, quello polacco e quello boemo. Sebbene nessuno sia riuscito a confutare le conclusioni di questi due scienziati, le informazioni sull’origine slava degli Etruschi sono in agguato.

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