La propaganda del regime globale diffonde valanghe di idiozie senza che nessun giornalista abbia l’ardire di fare domande “vere”. È notizia recente che i risultati dell’inchiesta sugli attentati di Londra escludono il coinvolgimento della mitica Al Qaeda, riconducendo gli eventi all’iniziativa isolata di uno sparuto gruppo di attentatori islamici dilettanti. Patetico. Il problema è che i giornali e le televisioni riportano la notizia senza alcun approfondimento o dibattito, e l’opinione pubblica se la beve. Le numerose anomalie emerse col passare delle settimane e dei mesi rimarranno confinate alle discussioni fra “paranoici della cospirazione”, così come è stato per l’11 settembre e innumerevoli altri eventi simili (JFK, RFK, TWA800, Ustica, Waco, Oklahoma City, etc. etc.). E a proposito dell’11 settembre, il provvidenziale “ripensamento “ del “dirottatore islamico sopravvissuto”, quel Zacarias Moussaoui detenuto dalle autorità statunitensi ben prima dei tragici fatti e accusato di far parte del gruppo dei “terroristi suicidi”, sembra cadere proprio a fagiolo per puntellare una versione ufficiale sempre più traballante sotto i poderosi colpi di ricercatori e giornalisti indipendenti, professori universitari, politici e personaggi famosi (Chavez in Venezuela ha promosso l’avvio di un’indagine indipendente). Pensavo di occuparmene estesamente, ma preferisco rimandarvi, tanto per cambiare, all’eccellente e illuminante articolo di Maurizio Blondet: http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1058¶metro=esteri Ben altra attenzione avrebbe dovuto destare anche la notizia che proprio Bush, colui che si è sempre rabbiosamente scagliato contro la diffusione di notizie riservate, nel 2003 avrebbe personalmente ordinato di far trapelare materiale classificato allo scopo di mettere in difficoltà un oppositore alla sua guerra irachena, stando a quanto ha rivelato I. Lewis "Scooter" Libby, ex primo consigliere del vice presidente Dick Cheney, di fronte a un gran giurì federale. Gli ultimi sviluppi del caso Valerie Plame sono solo l’ultimo tassello in un mosaico di menzogne e atti criminali che avrebbero già dovuto portare all’impeachment del presidente, e in USA c’è chi pensa che se i Democratici non coglieranno quest’ultima possibilità, avranno palesemente dimostrato di essere in qualche modo collusi con questo sporco gioco di potere. E mentre anche l’India sta riscontrando la presenza di polveri di uranio impoverito sul proprio territorio, grazioso lascito dei bombardamenti statunitensi in Afghanistan (a questo punto, è estremamente probabile che anche l’intero continente Europeo sia stato in qualche misura contaminato, data la vicinanza col teatro bellico del Balcani e il recente utilizzo di tonnellate di munizionamento DU), e proprio ora che uno studio effettuato da Diane Stearns, biochimico presso la Northern Arizona University, ha stabilito inequivocabilmente che le cellule esposte all’uranio metallico vanno soggette a mutazioni genetiche determinando tumori e altre patologie, indipendentemente dalle sue proprietà radioattive (in quanto il metallo si lega alle cellule innescandone la mutazione), Bush avrebbe richiesto l’autorizzazione all’utilizzo di armi nucleari tattiche, le famose “sfonda-bunker”, contro gli impianti iraniani. In altre parole, si sta bellamente pianificando di eliminare una presunta minaccia atomica utilizzando, per l’appunto, armi atomiche che rilasceranno nell’atmosfera migliaia di tonnellate di pulviscolo radioattivo con tutte le conseguenze che ciò comporta. Eppure, c’è chi ancora vede la vita in rosa, come i volontari di Voice for Humanity che hanno viaggiato a dorso di mulo verso le regioni più remote dell’Afghanistan per consegnare agli afgani degli inestimabili strumenti per la diffusione della democrazia in quelle contrade: rosa per le donne e argento per gli uomini. In pratica, delle specie di rudimentali iPod fabricati in Cina, riempiti con comunicati di servizio pubblico su argomenti come i diritti umani, i diritti delle donne, il processo elettorale nel paese, la salute, etc. Sembra ne siano stati distribuiti 65.800 un po’ dappertutto e, guarda un po’, si tratta di un’iniziativa finanziata dall’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale statunitense (USAID) e fa parte di un’offensiva mediatica più ampia, coordinata insieme al Pentagono per dare lustro all’immagine degli Stati Uniti nel mondo musulmano.
Naturalmente, qualcuno ha fatto osservare che dato il costo (circa 50 dollari a pezzo) sarebbe stato più ragionevole, efficace e meno dispendioso distribuire delle radioline, che tra l’altro per loro natura diffondono notizie sempre aggiornate, al contrario di questi iPod dei poveri che andranno di volta in volta “ricaricati” ma, a ben pensarci, vi è comunque il vantaggio che le informazioni diffuse provengono da un’unica fonte. E per finire, eccovi un paio di quei simpatici manifesti:
IO VI ASCOLTO Grazie alle intercettazioni telefoniche illegali {mosimage} Non così in fretta… PROGRESSISTA È il tuo turno per… L’IN-TERRORE-GATORIO Ora neanche la costituzione può proteggerti